Larino, la piccola Pompei

Larino, la piccola Pompei

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Fonte foto: Guideslow.it

A pochi passi dalle più belle spiagge di Campomarino, sopravvive un piccolo borgo dalle antiche origini e un passato ricco di storia, cultura e tradizioni. Larino è una fra le mete turistiche più ricercate del Molise. Scopriamolo insieme.

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Qui, a partire dagli anni ’70 diverse ricerche archeologiche hanno portato alla luce numerosi reperti di notevole importanza. Da questi ritrovamenti è stato possibile, sommariamente, evincere l’antico e considerevole passato di Larino, che a quanto pare sembra essere stata un importante sito economico e commerciale. L’organizzazione e la modalità in cui il centro sembrava svilupparsi ricorda la ben più importante e nota Pompei i cui resti hanno permesso di scoprire ben oltre la quotidianità e le attività legate a quell’epoca.

Origini

Tante le similitudini che si possono riscontrare fra le vestigia rinvenute nel piccolo borgo molisano e quelle ancora ben conservate a Pompei.

La nascita di Larino risale intorno al XII secolo. Esattamente come Pompei, le sue origini sono legate agli Osci, antico popolo italico che in epoca preromana si insediò nel centrosud della nostra penisola. L’antico centro nasce con il nome di Frenter che nel corso dei secoli è stato oggetto di modifiche fino al raggiungimento della denominazione latina Larinum.

Siti archeologici

Larino vanta la presenza di un anfiteatro, il quale testimonia la sua remota grandezza. Realizzato durante l’impero di Flavio, l’anfiteatro dalla forma ellittica, ha ben quattro accessi.

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Nei pressi dell’anfiteatro sorgono edifici termali. Come da consuetudine romana. Nel sito spicca la presenza di raffigurazioni di animali reali e fantastici e le pregiate pavimentazioni presenti sono simili a quelle di Roma e Pompei.

Recenti scavi hanno portato alla luce resti di una strada lastricata su cui da un lato erano presenti botteghe, dall’altro abitazioni civili con pavimenti a mosaico. Tra questi il più noto è il mosaico del Kantharos.

Larino aveva anche un importante foro. Rinvenuta un’intera area legata all’artigianato e ad altri edifici pubblici presumibilmente legati all’attività forense. Inoltre nelle vicinanze si trovava una domus di età repubblicana con pavimentazione variopinta. Sempre nei pressi del foro è stato rinvenuto un edificio a pianta quadrata che potrebbe coincidere con il tempio di Marte, risalente al I secolo.

La città di Larinum era circondata di necropoli, infatti, nella zona periferica, in alcune contrade e nei pressi della stazione ferroviaria sono stati ritrovati antiche tombe risalenti ad un periodo compreso fra il VI e III secolo a.C.

Tradizioni: la Carrese

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Larino è famoso anche per le sue radicate tradizioni. La festa patronale di San Perdo è considerata fra le più belle celebrate in Italia. Le origini di questa festa risalgono all’anno 842 quando alcuni abitanti, sopravvissuti all’invasione saracena, trovarono il sepolcro del Santo. Il rinvenimento fu considerato un segno divino e i larinesi elessero San Perdo il loro protettore. Caricarono le sue spoglie su un carro rivestito di fiori e lo portarono a Larino in processione. Oggi i carri allestiti sono oltre un centinaio. I carri sono trainati da pecore, vitelli, mucche e buoi. Sono addobbati e ricoperti da fiori di carta crespa. Il carro è tramandato da generazione in generazione, un vero simbolo di continuità della tradizione familiare. Ogni carro ha un numero progressivo assegnatogli in base alla sua fondazione. I numeri più bassi corrispondono ai carri più antichi, quelli più alti sono nati recentemente.

Il gentile di Larino

Larino sorge su un colle ricoperto da meravigliosi uliveti. Uliveti autoctoni. Una pianta di ulivo denominata “Gentile di Larino” dal quale viene ricavato il suo delicato olio dal sapore fruttato. Dal 1994 Larino è denominata Città dell’olio. Il suo olio extravergine d’oliva DOP Molise è famoso in tutto lo stivale.


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