Villa De Vecchi una sontuosa magione sita a Cortenova in provincia di Lecco costruita tra il 1854 ed il 1858 è a oggi famosa per essere una delle dimore più infestate della Lombardia. Un titolo che da ottenere non è certo semplice dato che si tratta di una regione che con le presenze ci è sempre andata a braccetto.
La storia
Scavando tra le notizie e i testi che parlano di fantasmi mi ha colpito una citazione che a riguardo di Villa de Vecchi dice così: «la villa è di proprietà di un nobile della zona, un edificio dell’ottocento, accaddero fatti di sangue. Ben due persone morirono al suo interno, e alcuni dicono che quelle anime ancora passeggiano all’interno.» Anche se la villa è famosa come Casa Rossa però questo nome non è dovuto ai fatti di sangue sopracitati ma al colore originario della casa, talè poiché voluto da uno dei grandi esponenti del risorgimento italiano Felice De Vecchi.
Nata e pensata eccentrica ma che per cortesia di stile e bellezza diremo che si tratta di una villa eclettica, la casa ha suscitato fin da subito curiosità in chi vi passava davanti o ne sentiva parlare. Il suo colore, l’aspetto e l’arredamento, quest’ultimo fatto di vari pezzi di mobilio provenienti da svariate parti di mondo, hanno reso la casa fonte di ispirazione per quella tipologia di urban legend da sondare con il giusto rilevatore di radiazioni e che adesso andremo a mistificare un po’.
Interni di Villa De Vecchi in stato di abbandono Foto di Stefano Sala
Il mistero
Voci di donna disperate che a chi tralascia i fatti storici piace dire provenire dal fantasma della moglie di Felice De Vecchi, il suono di un pianoforte, strani riti. Il tutto condito da un paganesimo spicciolo. Già perché i fantasmi qui lavorano due volte l’anno, nel periodo dei due solstizi. Questa tipologia di storie si è insinuata tra i mattoni di Villa De Vecchi a causa del suo stato di abbandono. Gli eredi della famiglia De Vecchi la lasciarono nel 1938 e quando negli anni ottanta del novecento venne rilevata da degli imprenditori era già stata depredata di molta della sua bellezza e successivamente vandalizzata. Lasciata in stato di abbandono, viene utilizzata da senzatetto come riparo ma il luogo in cui si trova e la sua personalità originale iniziano a far volare la fantasia macabra ed ecco che omicidi e fantasmi diventano il nuovo arredo della villa.
Interni di Villa De Vecchi in stato di abbandono, foto di Stefano Sala
Una storia diversa
Il Conte Felice De Vecchi, pittore e disegnatore di grande sensibilità, passa larga parte della sua vita viaggiando. Quando si sposa con Carolina Franchetti di Ponte i due per festeggiare le nozze si regalano un giro d’Italia completo toccando anche parti più remote del sud della penisola. Purtroppo però De Vecchi rimane vedovo molto presto e già nel 1852, anno in cui per la prima volta mette piede a Cortenova, la sua sposa nonché madre dei due figli (Giuseppe e Beatrice) pare essere già morta da un paio di anni. Come abbiamo scritto sopra i lavori della villa iniziano nel 1854, motivo per il quale verosimilmente Carolina non avrebbe nemmeno saputo dove cercare il marito e difficilmente avrebbe avuto motivo di scegliere le notti di solstizio per mettersi ad urlare. Si tratta del fascino orientale della casa, del colore che De Vecchi ha scelto per essa ed il fatto che oltre ad essere stato un ottimo pittore amante di mete esotiche che non ha mancato di dipingere con cura, il conte Felice De Vecchi ha anche ricoperto un ruolo di rilievo durante le Cinque Giornate di Milano che hanno creato il giusto terreno per veder germogliare storie di questo tipo.Il consiglio che vi do è quello di passare a dare un saluto alla Villa De Vecchi poiché nonostante le richieste e i tentativi dei cittadini di farla ristrutturare per poterla vedere rifiorire come bene culturale la natura ha scelto per questo luogo una sorta diversa. La montagna accanto alla quale la villa sorge è problematica ed i territori limitrofi sono a rischio idrogeologico, motivo per il quale l’ente dei beni culturali non si sente di affrontare oltre sei miliardi di spese per la riqualificazione ed il restauro della Villa.
Esterno di Villa De Vecchi in stato di abbandono scatto di Stefano Sala
I fantasmi di pietra
Il vostro giro alla villa non potrà portarvi via molto tempo ecco perché vi consiglio di completare o di iniziare la vostra gita visitando un luogo che ospita tra le sue mura dei fantasmi visibili a tutti ma non per questo meno affascinanti. Mi sto riferendo al Castello Di Vezio. Questo maniero ricco di leggende poiché poco o nulla si sa delle origini della sua costruzione. Anche se estremamente riservata questa fortezza è stata comunque generosa con chi ha scelto di studiarla regalando ai ricercatori elmi, spade e punte di frecce. A fare compagnia ai fantasmi di pietra che si godono la vista del lago ci sono un buon numero di rapaci notturni che rendono l’atmosfera di questo luogo ancora più magica.
Torre Castello di Vezio Fonte foto: Wikipedia
Città fantasma
Se invece potete fermarvi per qualche giorno vorrei suggerire un’altra paio di meta che per gli amanti di queste atmosfere potrebbe essere papabile. La prima è la città fantasma di Consonno (in provincia di Lecco). Qui non troverete alcun tipo di fantasma, l’unico spettro è quello di un sogno fallito. Questo luogo infatti era stato creato come parco di divertimenti in un periodo storico in cui la vita scandiva ancora le giornate in base al lavoro nei campi. Un’idea lungimirante che però non si concluse con un lieto fine, forse a causa del fatto che nessuno degli abitanti del posto era proprietario delle terre che abitava e coltivava. Quel che sappiamo di certo è che la buona sorte non ha scelto questa fetta di territorio che ancora oggi è in stato di abbandono.
Veduta della città fantasma di Consonno Fonte foto: Wikipedia
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.