È stata una serata all’insegna del gusto, della cultura agricola e della tradizione sannita quella andata in scena venerdì scorso al Magnolia, uno dei locali più iconici del panorama napoletano. Protagonista dell’evento: Agrisolaris, giovane realtà agricola del Sannio, che ha ufficialmente presentato Bon’Vento, la sua prima linea di vini dedicati alla quotidianità e profondamente radicati nel territorio.

Fondata sulle solide basi dell’ex Consorzio Agrario Provinciale di Benevento (risalente al 1901), Agrisolaris rappresenta oggi una delle realtà più dinamiche del comparto agricolo campano. Dalla fornitura di carburanti e mangimi alla consulenza agronomica, l’azienda ha deciso ora di completare il cerchio della filiera agricola con un progetto vitivinicolo ambizioso, autentico e simbolico.

Bon’Vento, il nome scelto per la nuova linea di vini, è un omaggio doppio: alla storia romana di Benevento — da Maleventum a Beneventum — e a un “vento buono” che porta con sé radici e futuro. Non a caso, i vini proposti — Aglianico, Falanghina, Fiano, Greco, Coda di Volpe — raccontano i vitigni storici del territorio, combinando identità locale e approccio sostenibile.

“Per noi non si tratta solo di produrre vino, ma di costruire una comunità agricola e culturale coesa”, ha dichiarato Raffaele Esposito, co-fondatore di Agrisolaris. “Valorizziamo il lavoro degli agricoltori e mettiamo al centro il rispetto per la natura, per restituire al territorio ciò che ci dona ogni giorno.”

Il progetto non si limita alla produzione: è un modello di filiera inclusiva, che coinvolge le cantine locali in un circuito virtuoso. Qualità, responsabilità e identità sono i criteri-guida nella selezione dei vini, scelti non solo per il gusto ma anche per il loro potenziale narrativo.

E proprio il racconto è l’elemento distintivo di Bon’Vento. Il concept si ispira al patrimonio simbolico di Benevento, terra di streghe, janare e riti arcani. La comunicazione visiva evoca figure ancestrali: la luna, il serpente, la fanciulla guaritrice, il capro espiatorio. Un immaginario potente che mescola archetipi e leggende, restituendo al vino un’aura quasi mistica.

Durante la serata al Magnolia, tra calici condivisi, suggestioni visive e racconti enologici, è andato in scena più di un lancio commerciale: è stato celebrato un rito collettivo, un invito a (ri)scoprire il territorio attraverso il vino, a partire dai gesti quotidiani.

Bon’Vento è più di una linea di vini: è un ponte tra passato e futuro, una dichiarazione d’amore al Sannio che parla con il linguaggio della terra, delle stagioni e della convivialità.

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