Fonte foto: greenme.it
Oltre vent’anni fa, la fortificazione relativa all’acido folico è nata come business delle industrie alimentari, con lo scopo di promuovere la vendita e i consumi degli alimenti fortificati, rendendoli più attraenti grazie ai loro potenziali health benefits.
Fortificazione con acido folico delle farine di cereali
La fortificazione obbligatoria con acido folico delle farine di cereali è stata introdotta per la prima volta nel 1998, negli Stati Uniti, e ha segnato un passaggio molto importante nell’ambito delle politiche sanitarie.
Questo tipo di fortificazione è stata realizzata per prevenire dei difetti del tubo neurale (DTN), e rappresenta il primo caso di fortificazione obbligatoria in un Paese occidentale. Oggi sono circa 86 i Paesi nel mondo che hanno adottato la fortificazione obbligatoria con acido folico, tra cui Canada, Stati Uniti, gran parte del Sud America e l’Australia.
Recentemente, anche il governo del Regno Unito ha deciso che tutta la farina non integrale dovrà essere arricchita con acido folico. Lo scopo è sempre lo stesso: prevenire problemi alla colonna vertebrale dei bambini. Una decisione, che sarà sicuramente utile a prevenire centinaia di malformazioni spinali. Il problema della fortificazione riguarda solo la farina raffinata, in quanto quella integrale già contiene una buona dose di acido folico.
Acido folico
Si tratta di una vitamina importantissima per il corretto sviluppo dei più piccoli, fin da quando si trovano nel grembo della madre. La corretta assunzione di acido folico, infatti, riduce il rischio di difetti del tubo neurale e, proprio per questo motivo, la sostanza viene spesso integrata in gravidanza.
Risultati della fortificazione degli alimenti
I risultati della fortificazione degli alimenti nei paesi che l’hanno intrapresa sono stati incoraggianti. In uno studio che descrive i dati relativi ad un’area canadese con un tasso medio elevato di difetti del tubo neurale, la fortificazione con acido folico ha diminuito il tasso di DNT del 78%.
Anche negli Stati Uniti, i dati di 21 sistemi di sorveglianza dei difetti congeniti alla nascita hanno permesso di valutare le variazioni nella prevalenza di spina bifida e anencefalia, confrontando la maggiore prevalenza in periodo pre-fortificazione e la diminuzione della loro incidenza nel periodo di fortificazione obbligatoria. Quest’aggiunta di acido folico alle farine o ad altri prodotti ha già ottenuto ottimi risultati in Australia dove, questa semplice fortificazione, ha permesso di ridurre i difetti del tubo neurale del 15%.
Secondo i dati di Public Health England, nel Regno Unito quasi il 75% delle donne tra i 16 e 49 anni hanno livelli più bassi di acido folico rispetto a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’idea di aggiungere questa vitamina alla farina sembra essere davvero vincente.
In Italia
Nel nostro paese l’importanza di assumere questa vitamina è già particolarmente nota, e alle donne in gravidanza viene prescritta un’integrazione di acido folico proprio per favorire il corretto sviluppo dei bambini. Quest’acido è naturalmente presente in molti alimenti, in particolare nelle verdure a foglia verde e, in alcuni casi, è aggiunto ai cereali da colazione, biscotti, fette biscottate, succhi di frutta, yogurt e molti prodotti per la prima infanzia come latte, yogurt, biscotti, pastine e omogenizzati.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.