Due giorni di shaker, tasting, networking e cultura del bere responsabile hanno trasformato il Palazzo dei Congressi a Roma in un vero e proprio tempio del beverage. Il Roma Bar Show ha chiuso la sua quinta edizione con numeri da record e un’energia palpabile sin dall’arrivo. Una manifestazione che ormai non si limita più a parlare al mondo del bar italiano, ma guarda con decisione all’Europa e oltre.
Oltre 17.000 presenze, 180 aziende partecipanti, 50 buyer internazionali, bar provenienti da ogni continente, eventi formativi, ospiti illustri e premiazioni: il format ideato nel 2019 ha consolidato il proprio status di punto di riferimento per la bar industry. E non è solo una questione di numeri. Il RBS è riuscito ancora una volta a fare sistema, unendo business, intrattenimento e alta formazione.
L’edizione 2025
Quest’anno l’evento è stato caratterizzato da una novità strategica importante: l’ingresso del gruppo Fiere di Parman ella compagine societaria, con l’obiettivo dichiarato di far crescere ulteriormente la kermesse e posizionarla come hub europeo per la mixology. Una sinergia che promette sviluppo e visione internazionale, come dimostra anche la collaborazione con ICE – Agenzia, che ha portato al debutto del Buyers Program: un’iniziativa pensata per favorire l’interscambio commerciale su scala globale.
Girando tra gli stand – letteralmente presi d’assalto da bartender, imprenditori, comunicatori e appassionati – si respirava un’aria di grande fermento. È stato un piacere assaggiare cocktail sorprendenti, preparati da mani esperte provenienti da diverse parti d’Italia e non solo. È stato affascinante vedere i bartender all’opera, ciascuno con il proprio stile, la propria tecnica e un’idea precisa del sapore da raccontare. Dai twist su classici intramontabili alle creazioni più audaci, ogni sorso è stato un piccolo viaggio: spezie, aromi esotici, note affumicate o agrumate… un’esperienza multisensoriale che ha reso il Roma Bar Show non solo un evento da raccontare, ma anche – e soprattutto – da gustare.
Non sono mancati nemmeno i momenti celebrativi, come la seconda edizione degli RBS Awards, che ha premiato l’eccellenza italiana e internazionale nel mondo del bar.
«Quando abbiamo lanciato il primo Roma Bar Show – ci ha raccontato Andrea Fofi, co-fondatore e CEO dell’evento – sognavamo di riunire l’intero settore in un’unica grande occasione. Oggi quel sogno è realtà e vogliamo andare oltre: portare Roma al centro della mappa globale del beverage».
Il Roma Bar Show si conferma così molto più di una semplice manifestazione. Si tratta di un crocevia culturale, un laboratorio di idee, un punto di incontro dove il mondo del beverage si rinnova, si racconta e si proietta nel futuro. E mentre le luci si spengono sul Palazzo dei Congressi, resta la sensazione che questo appuntamento sia ormai tappa fissa per chi vive, lavora o semplicemente ama l’universo del bere bene.

Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.