Margaret Thatcher, la Lady di ferro che ha segnato un’epoca

Ritornata recentemente agli onori della cronaca grazie all’interpretazione di Gillian Anderson in The Crown – che è valsa tra l’altro un Golden Globe all’attrice statunitense -, Margaret Thatcher rimane una figura di primo piano nella storia politica e culturale non solo inglese, ma dell’intera Europa. Con le sue contraddizioni e la sua forte personalità ha catalizzato l’attenzione di media e pubblico per svariati decenni, e continua a farlo, anche tramite i suoi surrogati televisivi e/o cinematografici (si contano più di 50 tra film e tv show in cui è apparsa come personaggio).

Prima donna a diventare Primo Ministro nel Regno Unito (e in tutta Europa), tra le prime dieci donne a occupare cariche di questo livello al mondo, Margaret Thatcher detiene, ad oggi, anche il record del maggiore numero di anni passati al mitico 10 di Downing Street, perlomeno nel XX° secolo: ben 11, dal 1979 al 1990. La sua longevità al governo, unita ad un approccio tutt’altro che soft, hanno lasciato una traccia indelebile nel costume e nel sentire di più di una generazione, al punto che gli anni della sua attività politica, i glamorous ’80, sono noti anche come quelli del Thatcherism.

Certo, potrebbe sembrare paradossale, per la donna unanimemente riconosciuta come la personalità politica britannica più eminente dopo Churchill, rimanere alla storia e addirittura ribattezzare una modalità di governare col nome del proprio anonimo marito, Denis Thatcher, sposato all’età di 26 anni. Ma, si sa, in quanto a discriminazioni la strada da compiere è ancora lunga, e la riprova ne è il trattamento non sempre di favore che subiscono tutte le personalità femminili “forti” e di potere, in Inghilterra come altrove.

Maggie, come veniva chiamata da avversari e sostenitori, non fa, in questo, eccezione: sbeffeggiata fin dal momento della sua elezione nel 1979 dal Saturday Night Show, nella persona dell’attore dei Monty Python, Micheal Palin, la Thatcher è stata spesso oggetto di feroci parodie sia in tv shows sia in canzoni (due per tutte, Margaret on the Guillotine di Morrissey, e Merry Christmas Maggie Thatcher di Elton John, il cui testo recita cinicamente “celebriamo oggi perché è un giorno in più vicino alla tua morte”).

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Anche i suoi “pari”, i capi di stato degli altri paesi, non hanno mancato di lasciarsi andare a commenti che difficilmente avrebbero fatto verso colleghi maschi, come quando l’allora presidente francese, François Mitterand, ha dichiarato, dopo averla incontrata, che aveva “gli occhi di Caligola [o di Stalin, in un’altra versione dell’aneddoto] e la bocca di Marilyn Monroe”.

Non le sono state lesinate nemmeno prese in giro nei confronti delle sue qualità di “casalinga”: leggenda vuole che si sia sempre cucinata da sola i piatti e che avesse l’abitudine di svolgere in fretta ma con cura tutte le varie occupazioni domestiche prima di andare al lavoro, guadagnandosi l’appellativo di perfezionista e “superwoman” ante litteram da parte della figlia Carol. La stessa Thatcher – che aveva l’incredibile capacità di utilizzare ciò che si diceva sul suo conto ribaltandolo a proprio favore – affermava senza battere ciglio che “ogni donna che comprende i problemi del mandare avanti una casa sarà più vicina a comprendere quelli del mandare avanti una nazione”.

Altrettanto ovviamente non sono state tralasciate le accuse – classiche, quando si tratta di donne di potere – di essere una cattiva madre e di sacrificare il benessere della famiglia alle sue aspirazioni politiche. Accuse che in parte devono aver colpito nel segno, poiché lei stessa ha ammesso che “Non si può avere tutto. Essere primo ministro del mio paese è stato il mio più grande privilegio. Certo, avrei voluto vedere di più i miei figli. Ma non ho nessun rimpianto”. Il che la rende probabilmente più che altro una donna con ambizioni e non necessariamente un genitore degenere – non fosse che per le madri spesso le due cose sono ritenute sinonimi. 

L’origine del suo celebre soprannome

Prima di essere nota come la “Iron Lady”, a “Maggie” era stato affibbiato un altro nomignolo, la “Milk Snatcher” ovvero la “ladra di latte”, in seguito ad una polemica che le è quasi costata la carriera politica. Nel 1970, quando ancora muoveva i primi passi tra le poltrone del potere, la Thatcher era stata nominata Ministro dell’Istruzione dal governo conservatore; in quel frangente, nel tentativo di ridurre le spese, si era optato per chiudere un programma risalente agli anni ’40 che forniva gratuitamente latte nelle scuole ai bambini dai 7 agli 11 anni, così come il governo precedente, laburista, aveva fatto tagliando i fondi di un programma simile per ragazzi un po’ più grandi. Ma mentre l’operazione precedente era passata sotto silenzio, il taglio del latte sotto l’egida della Thatcher diventò uno scandalo senza eguali: Margaret venne accusata di essere un’avara senza cuore che rubava il latte ai bambini, The Sun, con la consueta misuratezza che lo contraddistingue, titolò “La signora Thatcher è almeno un essere umano?”, e per strada e nei pub si intonava la filastrocca “Thatcher Thatcher, milk snatcher [ladra di latte]”.

Se l’impopolarità legata al suo primo soprannome non piacque particolarmente alla politica britannica, l’aura di forza e tenacia che sottintendeva il secondo nickname che gli venne affibbiato e per cui è ancor adesso ricordata la soddisfò alquanto. Si dice che tutto sia nato, nel lontano 1976, a causa della traduzione di un articolo apparso in un giornale sovietico all’indomani di alcune dichiarazioni non proprio lusinghiere fatte dalla Thatcher nei confronti della strategia militare dell’URSS. Il corrispondente estero dell’agenzia di stampa scrisse un breve trafiletto su come Maggie fosse percepita in terra russa, e la cosa piacque al punto alla diretta interessata che, una settimana dopo, si presentò davanti ai conservatori descrivendosi lei stessa come “la Lady di Ferro del mondo occidentale”.

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“Forse non tutti sanno che”: qualche curiosità su Maggie

Per quanto la sua vita sia stata raccontata in tutte le salse e in numerose modalità, alcuni aspetti della sua esistenza probabilmente non sono ancora noti a tutti.

Ad esempio, sapevate che, prima di darsi alla politica e diventare la dura che tutti ricordano, Margaret era una ricercatrice chimica che lavorava come scienziata alimentare, con il compito di sviluppare additivi per rendere più soft il gelato? Anche se The New Yorker e altre pubblicazioni hanno sostenuto che sia un mito il suo ruolo nella creazione degli attuali soft-ice cream, pensare che ci sia lo zampino della Lady di ferro nella loro realizzazione è un paradosso troppo paradigmatico per poter rinunciare a credere nella sua accuratezza, con buona pace degli scettici.

Spesso si dimentica anche che la Thatcher ha subito un attentato per cui è scampata di poco alla morte, quando nel 1984 l’IRA ha fatto scoppiare una bomba nell’hotel dell’annuale conferenza dei Conservatori. 5 persone sono rimaste uccise e il bagno della suite di Margaret è stato pesantemente danneggiato, ma lei ne è uscita indenne e, anzi, ha insistito per continuare il giorno stesso la conferenza, come segnale che “ogni tentativo di distruggere la democrazia da parte del terrorismo non potrà che fallire”.

Altro fatto non da tutti conosciuto è che lei considerasse il posto più sicuro dove tenere le cose a Downing Street… la sua borsa di pelle nera firmata Ferragamo. Ma, poiché la prudenza non è mai troppa, per stare più sicura teneva con sé anche una… pistola! Che a volte i soprannomi non sono poi dati così a caso.

Per finire, una delle sue celebri e caustiche frasi, che ben la definisce e che Margaret amava ripetere: “se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo; se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna”.

Può non aver avuto sempre ragione, e sicuramente deve aver commesso molti errori, ma certe verità universali la Thatcher non si può dire non sapesse coglierle!