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Esce oggi un’edizione limitata e rimasterizzata di Dalla, una tra le tante produzioni del cantautore bolognese, di cui si festeggia, appunto, il quarantesimo anniversario.
Il cofanetto contiene gli otto brani rimasterizzati, un libretto con interviste curate da John Vignola e fotografie realizzate da Camilla Ferrari a Bologna; disponibile in due versioni: LP in vinile con foto e un libretto di dodici pagine oppure CD e un libretto di ventiquattro pagine. La promozione, effettuata tramite un battage pubblicitario nei consueti canali – radio, social network, TV, giornali cartacei e online – è accompagnata da un video inedito di Futura, diretto da Giacomo Triglia, dove il personaggio centrale non è, appunto, Futura, bensì suo marito, che ricorda i momenti passati con la protagonista della canzone, scomparsa tempo prima.
Il regista ha spiegato che l’intento iniziale era quello di essere fedeli al tema principale della canzone: la storia di due amanti, uno di Berlino Est e l’altro di Berlino Ovest che, nonostante la difficoltà di vedersi a causa del muro – che esisteva ancora in quegli anni – progettano di mettere al mondo una figlia che si chiamerà Futura; il video avrebbe dovuto essere girato a Berlino, ma, a causa della pandemia, Triglia è stato costretto a modificare soggetto e ambientazione, cambiando la capitale tedesca con un paesino di provincia.
Il disco
“Dalla” è un vero e proprio capolavoro; il disco uscì, appunto, nel 1980 e fu il più venduto di quell’anno, merito della presenza di canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, come la già citata Futura, la romantica La sera dei miracoli, la coinvolgente Balla balla ballerino, la struggente Cara, brani che ancora oggi sono dei punti di riferimento per chi vuole cimentarsi nella composizioni: melodie accattivanti, armonie azzeccate, arrangiamenti che ancora oggi fanno scuola. Alla registrazione di questo disco hanno partecipato, oltre a un giovane Ron, Gaetano Curreri (tastiere), Ricky Portera (chitarra elettrica), Marco Nanni (basso) e Giovanni Pezzoli (batteria), membri degli Stadio della prima ora, una band che oltre ad accompagnare Dalla nelle esibizioni dal vivo, hanno dato vita a delle produzioni per conto loro, ottenendo dei buoni successi di vendite e di critica
Lucio Dalla
È stato uno dei più importanti e prolifici cantautori italiani, un grande sperimentatore, uno tra i tanti musicisti italiani che tutto il mondo ci continua a invidiare. Ha iniziato ad esibirsi alla fine degli anni cinquanta come clarinettista in gruppi jazz, mettendo in evidenza, già allora, il suo talento. Gli inizi da cantante solista sono stati difficili, infatti, nel 1963, durante un’edizione del Cantagiro, venne fischiato senza pietà. Non si è lasciato scoraggiare e ha continuato per la sua strada. Ha partecipato a Sanremo nel 1966 con “Paff Bum”, in coppia con gli Yardbirds di Jeff Beck, nel 1967, con “Bisogna saper perdere”, insieme ai Rokes di Shel Shapiro e nel 1971 con “4/3/1943“, da quell’anno è partita la scalata verso il meritato successo.
Ha scritto tanti brani che hanno lasciato il segno nel panorama musicale italiano e non solo, come “4/3/1943” (1971), “Com’è profondo il mare” (1977), “L’anno che verrà”(1979), “Anna e Marco” (1979), “Stella di mare” (1979), ”Cara” (1980), “La sera dei miracoli” (1980), “Caruso” (1986), “Attenti al lupo” (1990), giusto per citare le prime che mi vengono in mente, non me ne vogliano le altre. Ha collaborato con vari artisti italiani e non, tra di essi ricordiamo il disco dal vivo “Banana Republic”, che ripercorre l’omonimo tour del 1979 insieme a Francesco De Gregori e Dalla/Morandi, album del 1988, realizzato insieme a Gianni Morandi. Celebri i suoi cameo nelle produzioni di Ron, degli Stadio, di Gigi D’Alessio, di Carmen Consoli, di Gianluca Grignani, ha composto colonne sonore per film di Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, Carlo Verdone, Michele Placido, ha lanciato Ron, gli Stadio, Luca Carboni, Samuele Bersani.
La sua morte, avvenuta il primo marzo 2012, tre giorni prima del suo sessantanovesimo compleanno, ha lasciato sgomenti chi ha amato il personaggio e la sua musica, l’unico vuoto che si avverte è quello della sua presenza fisica, specie nelle esibizioni dal vivo, ma le sue composizioni rimangono immortali, e questo cofanetto uscito oggi, seppur in versione limitata, ne è un valido esempio.
“Si muove la città
Con le piazze e i giardini e la gente nei bar
Galleggia e se ne va
Anche senza corrente camminerà”
Da “La sera dei miracoli”
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.