Arsenale di Amalfi: la presentazione di 110 nuovi reperti

Il 2 Settembre ha preso il via l’edizione 2021 delle Giornate Europee del Patrimonio, la quale durerà circa due mesi e prevede l’organizzazione di oltre 70.000 eventi culturali nei 50 stati firmatari della Convenzione Culturale Europea.

Le Giornate Europee del Patrimonio sono nate nel 1991 con l’obiettivo di stimolare i cittadini ad una riflessione sulla propria partecipazione al patrimonio culturale, con la programmazione di attività che possano includere tutte le fasce d’età, i gruppi etnici e le minoranze presenti sul territorio, e le persone con disabilità. Vuole essere un’occasione per promuovere la scoperta e la conoscenza, e per incoraggiare l’apprezzamento della diversità di valori e di tradizioni, degli stili architettonici e delle opere d’arte che compongono l’inestimabile patrimonio comune europeo.

L’edizione di quest’anno sarà difatti dedicata alla promozione di un patrimonio inclusivo e diversificato; non solo per incoraggiare la partecipazione alla cultura, ma soprattutto per rendere gli eventi più accessibili a tutti, in termini architettonici, culturali e di mobilità.

L’evento

Sono numerosi gli eventi organizzati in Italia per le Giornate del Patrimonio Culturale, le quali si concentreranno in particolar modo nel weekend del 25 e 26 Settembre; sia nei luoghi di cultura, sia in modalità virtuale per poter visitare telematicamente le strutture d’arte in tutto il territorio europeo. E l’Arsenale della Repubblica di Amalfi vi prenderà parte in gran stile.

Sabato 11 Settembre 2021, alle ore 19.00, presso l’Arsenale, si è tenuta la presentazione di 110 nuovi reperti archeologici recuperati dai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio Culturale della Regione Campania, in collaborazione con la Soprintendenza  di Salerno e Avellino diretta da Francesca Casule. I ritrovamenti provengono dai fondali marini della Costiera Amalfitana, nello specchio d’acqua che va da Marmorata a Conca dei Marini, ed entreranno a far parte della custodia dell’Arsenale con una specifica collocazione nella nuova sezione archeologica prevista all’interno del nuovo allestimento del Museo della Bussola e del Ducato Marinaro di Amalfi.

In concomitanza, è stato inoltre presentato l’esclusivo albo di Diabolik “Colpo ad Amalfi”, ambientato proprio nell’Antica Repubblica Marinara e commissionato dall’Amministrazione Comunale di Amalfi (SA), guidata dal Sindaco Daniele Milano, col fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela dei beni culturali. Si tratta di una delle ultime opere del Maestro Enzo Facciolo, colui che dal 1963 è stato il disegnatore storico di Diabolik e che è tristemente scomparso lo scorso 13 Agosto, a quasi novant’anni, mentre era impegnato ad illustrare le tavole di un nuovo episodio; tavole che verranno oggi presentate al pubblico.

All’incontro, a seguito dei saluti di Francesca Casule (Soprintendente SABAP di Salerno e Avellino) e di Enza Cobalto (Assessore alla Cultura del Comune Amalfi), interverranno Giampaolo Brasili (Comandante dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale) e Silvia Pacifico (Funzionario archeologo SABAP di Salerno e Avellino), con i saluti finali da parte del Sindaco di Amalfi Daniele Milano. Nel corso dell’evento sarà inoltre allestito uno spazio laboratoriale a fini didattici, a cura di Alice Hansen e Teresa Peluso (ARTES), per mostrare al pubblico l’avvio delle attività di restauro conservativo dei reperti archeologici oggetto della presentazione.

L’arsenale della Repubblica di Amalfi

L’Arsenale era l‘antico cantiere navale della Repubblica Marinara di Amalfi, luogo dove si costruivano e riparavano imbarcazioni da guerra. Si trova indicazione dell’esistenza dell’edificio per la prima volta in un documento del 1059, con il termine arabo “àrsena” o “arsìna”.

La struttura fu fondata su di una “platea” di calce, che a sua volta poggiava sulla sabbia e sul tufo piroclastico eruttato dal Vesuvio nella tragica eruzione del 79 d.C. La costruzione originale era tuttavia ben più grande di quella odierna, almeno il doppio dei 40 metri di lunghezza attuali, e di cui oggi rimangono solo due corsie rispetto alle tre iniziali. Una parte dell’edificio andò inoltre distrutta a causa di violente tempeste di mare succedutesi nei secoli e, con il declino della Repubblica Marinara di Amalfi, l’Arsenale perse la sua funzione originaria, finendo per essere utilizzato per scopi molto diversi – persino come autorimessa per autobus di linea. Oggi è stato finalmente riportato ai suoi antichi splendori.

Fonte foto: museincampania.com

Il Museo della Bussola e del Ducato Marinaro

Il Museo è stato istituito nel 2010 e raccoglie, ed integra, l’originaria collezione del Museo Civico di Amalfi. La struttura è dedicata al periodo d’oro dell’antica Repubblica Marinara, poi diventata Ducato, nell’arco di tempo che va dall’anno 839 al 1139: Amalfi fu il principale polo di mediazione fra l’Oriente bizantino, il mondo islamico e l’Occidente cristiano, e veicolò nel Mediterraneo non solo merci, ma anche norme giuridiche, tecniche di navigazione, strumenti nautici, scoperte scientifiche, culti religiosi, arte e tradizioni.

La collezione include reperti d’epoca romana e medievale, antiche pergamene, codici e manoscritti, monete antiche, strumenti nautici e costumi d’epoca. Tra questi, alcuni esempi di Tarì, la moneta battuta dalla zecca di Amalfi, e la preziosa “Tabula de Amalpha”, il codice del diritto della navigazione nel Mediterraneo in vigore fino al XVI secolo.

Fonte foto: museincampania.com