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Paris Jackson, non paga di essere l’erede di uno dei più grandi miti della musica mondiale, Michael The-King-of-Pop Jackson, ha recentemente espresso il desiderio di rendersi ulteriormente leggendaria… In questo caso, diventando parte di uno degli universi cinematografici più fortunati e celebrati del momento, l’MCU – il Marvel Cinematic Universe.
In una recente intervista rilasciata per Variety, la ventitreenne figlia del Re del Pop ha confessato di adorare i film della Marvel fin dalla sua più tenera età.
Paris, infatti, insieme al fratello, ha seguito dal lontano 2009 ogni uscita cinematografica – e non – della casa di produzione statunitense. Ogni nuovo film era una specie di appuntamento familiare, cui sono legati molti suoi bei discorsi. Inoltre, anche i fumetti sono sempre stati una loro passione, con cui sono praticamente cresciuti insieme.
Paris Jackson e il fratello - fonte: news.yahoo.com
I loro personaggi preferiti sono sempre stati Wolverine, Iron Man e Deadpool, perché “fanno ciò che è giusto, ma senza seguire le regole alla lettera”. Inoltre, un’altra caratteristica che la figlia di Michael Jackson adora di questi tre supereroi è la loro sfacciataggine e il loro modo di fare, sarcastico e irriverente. Diciamo quel tocco di ribellione che Paris sembra apprezzare in tutte le sue scelte di vita.
Già in precedenza modella, la Jackson si è data di recente alla recitazione, iniziando un po’ in sordina nel 2018 con una piccola parte in Gringo, seguita da altri ruoli, spesso anche molto “particolari”. Ha, ad esempio, interpretato nientepopodimeno ché Jesus in Habit (2021). Per la tv, ha avuto una parte in American Horror Stories (2021) e quella di una delle protagoniste per il film per teenager Sex Appeal, dal 14 gennaio disponibile su Hulu.
Paris Jackson potrebbe quindi vantare un’esperienza, pur se non lunghissima, nella carriera attoriale per cercare di convincere i produttori Marvel a rispondere al suo appello. Per facilitare loro il compito, ha tenuto a precisare che è disponibile sia come supereroina sia come villain. Anzi, forse, visti i precedenti, come supercattivona ce la si vedrebbe meglio.
Sempre per non lasciare nessuna possibilità intentata, Paris ha anche aggiunto di essere ugualmente fan di DC Comics – anvedi mai, se una tace, non sia mai che non possa rispondere l’altra.
Nonostante i suoi sforzi, pare però evidente la sua propensione per il Marvel Universe, forse anche per il legame con la sua infanzia. Intervistata in merito, Paris Jackson ha sostenuto che “sono diverse, il che non vuol dire necessariamente che una sia meglio dell’altra. È un po’ come paragonare i Beatles coi Rolling Stones: sono diversi”. E fin qua, non si può che essere d’accordo con lei.
Riguardo invece al suo avvenire come star Marvel, che ne pensate? Ce la vedete nei panni di una super-heroine? O la immaginate meglio come Villain? Se quello di Paris Jackson rimarrà solo un sogno o diventerà realtà, lo sapremo solo vivendo… e continuando a seguire le news del MCU!
Scrivo da sempre. Da quando ancora non sapevo farlo, e scrivevo segni magici sulle tende di mia nonna, che non sembrava particolarmente apprezzare. Da quando mio nonno mi faceva sedere con lui sul lettone, per insegnarmi a decifrare quei segni magici, e intanto recitava le parole scritte da altri, e a me sembravano suoni incantati, misteriosi custodi di segreti affascinanti e impenetrabili, che forse, un giorno lontano, sarei riuscita a comprendere e che, per il momento, mi limitavo ad assaporare sognante. Sogno ancora, tantissimo, e nel frattempo scrivo. Più che posso, ogni volta che posso, su ogni cosa mi appassioni, mi incuriosisca o, più semplicemente, mi venga incontro, magari suggerita da altri.
Scrivo per Hermes Magazine e per altri siti, su vari argomenti, genericamente raggruppabili sotto il termine di “cultura“. Scrivo anche racconti, favole, un blog che piano piano prende forma, un libro che l’ha presa da un po’ e mi è servito a continuare a ridere anche quando tutti intorno a me sembravano impazzire (lo trovate ancora su Amazon, mai fosse vogliate darmi una mano a non smettere di sognare).
Scrivo perché vorrei vivere facendolo ma scriverò sempre perché non riesco a vivere senza farlo.
Scrivo perché, come da bambina, sono affascinata dal potere di questi segni magici che si trasformano in immagini, in pensieri, in storie. E, come da bambina, sogno di possedere quella magia che permette loro di prendere vita dentro la testa e nell’immaginazione di chi li legge.