Il Paradiso di Peppe Guida, un viaggio nella sua terra

Il Paradiso di Peppe Guida, un viaggio nella sua terra

Il Paradiso. Se dovessi immaginare il Paradiso lo farei esattamente così: una terrazza vista mare, un orto da dove poter attingere ogni giorno e uno chef d’eccellenza come Peppe Guida.

La mia esperienza da Villa Rosa – La casa di Lella è stata estremamente piacevole. In una frazione di Vico Equense, precisamente a Montechiaro, su una strada a tratti tortuosa e stretta, c’è un cancello grigio, quello che definirei l’ingresso dell’Eden. Sin da subito si respira a pieni polmoni, quell’aria buona e genuina di un posto dai valori semplici, ma non sempre scontati. Aria di familiarità, di prodotti della terra, aria che ti stordisce e allo stesso tempo ti fa sentire a casa. È proprio così che si viene accolti nella dimora dello chef Peppe Guida. Rossella, la figlia, fa da padrona di casa, riceve gli ospiti con un sorriso a trentadue denti e li accompagna ai tavoli, tutti sotto un pergolato dove il Vesuvio ed il mare, con tutta la loro prepotenza dominano quel panorama mozzafiato che accompagna i commensali per tutta la durata del pranzo.

Peppe Guida in cucina con la sua brigata non perde un colpo, anche quando esce a salutare e chiacchierare con i suoi ospiti. Uno chef stellato, che mantiene intatta la sua umiltà e che con tutta la semplicità di un uomo del sud, porta in tavola i suoi ricordi.

Da Villa Rosa, infatti, si tratta di compiere un viaggio esperienziale, dove la tradizione, la bontà degli ingredienti e l’amore per la terra (ed il mare) si mescolano, dando vita a piatti così semplici, ma così saporiti, che vi sembrerà di percorrere una strada che strizza l’occhio al futuro, rimanendo ancorato al passato.

Il menù di Peppe Guida

Il menù fisso cambia a seconda di ciò che offrono l’orto ed il mare. Prevede un entrèe, dieci antipasti, un primo, un secondo e due dolci. L’aria fritta fa letteralmente guizzare il cuore fuori dal petto. Una sorta di montanara, leggerissima da mangiare con le mani, proprio come se stessi a casa tua. Ed è proprio lo chef che ti raccomanda di non usare le posate.

Antipasti buonissimi, sapori e profumi che fanno sognare: dalla polpetta di parmigiana di melanzane alle zeppoline con i fiori di zucca, dal gambero in pastella all’alalunga con patate, dalla frittatina di bianchetti al supplì, fino alla pasta e fagioli del giorno prima, ripassata in padella con il pecorino. Il tutto accompagnato dal  vino con la percoca, sempre di produzione dello chef.

Il primo piatto è una puttanesca: fusilli con olive, capperi e alici. Si prosegue con un filetto di orata con patate e zucchine. Ancora una volta i sapori del mare incontrano quelli della terra. Il dolce, ad opera di Francesco Guida, è una mousse cotta al cacao con albicocche pellecchielle, accompagnata da un ottimo gelato alla vaniglia. Il pranzo non può che concludersi con le immancabili zeppole fritte di patate con zucchero e cannella. Servite calde, appena arrivate al tavolo hanno sprigionato un profumo così avvolgente, che seppure lo stomaco chiedeva pietà per quanto avessimo mangiato, non abbiamo potuto esimerci dall’assaggiarle.

La bellezza di un posto, molto spesso non è data solo dalla bellezza in quanto tale, ma anche dalla semplicità, dall’accoglienza, dal sentirsi a casa anche a km di distanza. Peppe Guida ci ha saputo regalare la bellezza, in modo naturale. Attraverso la sua terra e i suoi profumi, ha permesso ai nostri sensi di compiere un viaggio tra presente, passato e futuro, facendoci tornare a casa, con gli occhi ancora sognanti.