Gender Queer è un graphic novel autobiografico scritto e illustrato da Maia Kokabe ed edito da Becco Giallo che vede la sua prima pubblicazione nel 2019.
Una vita
Gender Queer non è una semplice storia, è il racconto di una vita in trasformazione in un mondo che preferisce l’immobilità all’evoluzione. Maia nasce nel corpo di quello che la società determina come corpo femminile, ma scopre molto presto che quel genere non le appartiene.
Maia vive serenamente in una famiglia dove la triste usanza dell’imposizione delle cose da maschi e da femmine non esiste. Si collabora in casa per vivere in modo armonioso in un ambiente pulito, nessuno giudica le preferenze di hobby, lavoro, modo di vestire o di essere. Così quando arriva il triste giorno dell’inizio della scuola primaria per Maia inizia un vero e proprio inferno. Perché così è la società in cui viviamo. Un luogo dove tutto e tutti devono avere un posto definito, definibile. Un luogo in cui il dito indice possa trovarsi a suo agio. Una società vuota perché stracolma di preconcetti che invece di dare sicurezza generano ancora più paura.
Maia però non ne ha ancora la consapevolezza e pensa che se c’è qualcosa di sbagliato si tratta di sé stessə.
Una lettura importante per tutti
Nelle 240 pagine di Gender Queer Maia Kobabe ci permette di vedere che cosa ha provato nel suo percorso alla scoperta di sé stessə. Ci mostra le difficoltà, le solitudini e le conquiste e lo fa senza mai giudicare il mondo mostrandoci quanto sia inadeguato senza accuse sterili. L’inadeguatezza si autocelebra nella facilità con la quale le persone come Maia vengono lasciate ai margini della vita.
Si potrebbe essere portati a pensare che le cose oggi siano diverse, dato che Maia Kobabe ha 34 anni. Millantiamo con così tanta forza l’uguaglianza che le cose in 34 anni dovrebbero essere migliorate. Giusto? No, non è giusto. I reparti dei negozi di abbigliamento, i fiocchi azzurri e rosa, addirittura il gel contorno occhi per borse e occhiaie sono per uomo o per donna.
Domande?
Prima di porsi domande che coinvolgono ciò che è esterno a noi proviamo a chiederci se queste gabbie cesellate da marche e pubblicità, nelle quali spesso ci chiudiamo da soli, non ricordando di avere in tasca la chiave, siano davvero così confortevoli. Proviamo a pensare al paio di ali che fanno volare i bambini prima che gli adulti le tarpino per vivere in questo sistema. Perché solo dopo essere usciti da questo limbo le domande giuste inizieranno a presentarsi complete di risposte.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.