“Power is female”: l’opera censurata

“Power is Female”, l’opera che ritraeva Schlein e Meloni nude e incinte, è durata appena 24 ore. Infatti, il Comune di Milano ha deciso di rimuoverla. Ma facciamo un passo indietro, e partiamo dal principio.

Chi è l’autore?

Alexsandro Palombo, autore dell’opera, è uno street artist molto noto, le cui opere sono pensate come una sorta di invito comunitario alla riflessione. Non sono semplici murales decorativi i suoi, ma veri strumenti di attivismo sociale, usati principalmente per veicolare messaggi di protesta e denuncia.

L’opera “Power is Female”

La sua ultima opera aveva come obiettivo quello di affrontare il tema, attualmente molto dibattuto, della maternità surrogata (Gpa), soprattutto ora che il testo base della proposta di legge di FdI per farla diventare reato universale è stato approvato dalla Commissione di Giustizia.

Le due donne rappresentano i due diversi schieramenti, da una parte abbiamo la Meloni sul cui grembo appare la scritta “Not for rent”, e dall’altra la Schlein con la scritta “My Uterus My Choice”, sul braccio di entrambe appare un tatuaggio, una fiamma tricolore per la prima, ed una bandiera arcobaleno per la seconda.

Le parole dell’artista

Per Palombo: “Giorgia Meloni ed Elly Schlein hanno in comune un’occasione storica, quella di ritrovarsi al vertice insieme e dibattere direttamente senza preoccuparsi delle interferenze maschili su questioni che riguardano la sfera femminile, questa occasione potrà rafforzare il cammino verso l’uguaglianza di genere, l’emancipazione e l’autodeterminazione”.

Quindi l’obiettivo del murales era sicuramente quello di esaltare il potere femminile, attraverso la rappresentazione di due donne, che sebbene avversarie dal punto di vista politico, possono sicuramente essere considerate libere, forti ed emancipate.

Cosa è andato storto?

La sfida “senza veli” però non ha convinto il Comune di Milano che ne ha ordinato la rimozione. Il motivo: “Troppo politico”. Molti sono stati i commenti indignati da parte delle persone, che considerano questa rimozione forzata un vero e proprio imbavagliamento alla libertà di espressione.

“Shhh siamo tornate”

La risposta di Palombo non si è fatta attendere, dopo pochi giorni dalla rimozione della prima opera, sono nuovamente riapparse, sempre in piazza San Babila, le due donne ma questa volta con un dito davanti alla bocca a richiamare il gesto universale del silenzio.

“Le avevano sottovalutate e per questo non le hanno viste tornare, le hanno rimosse ma loro sono tornate!”, così ha scritto l’artista sul suo profilo Instagram, rivendicando così il diritto di espressione di ognuno e sottolineando, attraverso questo gesto, come la censura non possa mai considerarsi la giusta misura da adottare in un paese Democratico come il nostro.