Emilio Prini

La mostra di Emilio Prini a Bolzano

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Ho conosciuto Emilio Prini (1943-2016) nell’inverno del 1974 durante una estemporanea mostra in strada, organizzata da artisti della riviera ligure che non erano stati accettati, a causa delle loro creazioni  non tradizionaliste, dalla più pomposa ma anacronistica esposizione ufficiale.

Emilio, che già allora era un artista affermato, si unì con entusiasmo alla eterogenea quanto improvvisata manifestazione sotto i portici di una via storica della città di Chiavari, presentando una grande fotografia e prendendo parte attiva ai presidi e agli incontri dei giovani artisti espositori.

Già allora il suo carattere giocoso ed esuberante mostrava anche una grande inventiva e la capacità di discutere coerentemente il senso delle sue opere all’apparenza visionarie e aleatorie. La sua visione dell’arte si inscriveva alle ricerche più avanzate nell’ambito contemporaneo, corroborate da una visione intellettuale non comune.

L’artista

Emilio Prini

Foto: Archivio Emilio Prini

L’incontro con il critico Germano Celant (1940-2020) e il suo avvicinamento alla corrente artistica  dell’Arte Povera, già dal 1967 ( epoca della sua prima mostra genovese presso la galleria “La Bertesca”), lo porteranno in seguito a partecipare a numerosi eventi di livello internazionale e a una notorietà scandita dalle sue considerazioni grafiche e fotografiche sul ruolo dell’arte contemporanea  che lo avvicineranno alla filosofia del “tutto è arte” del movimento Fluxus.

Prini ridurrà poi progressivamente la sua attività espositiva per dedicarsi a rielaborare e modificare, talvolta con minimi gesti, le idee alla base di tutto il suo lavoro.

La mostra

Emilio Prini

Fonte foto: Fondazione Antonio Dalle Nogare - Bolzano

Dal 29 settembre scorso, sino al 3 maggio 2025 nella suggestiva cornice,  ricavata all’interno di una montagna, della Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, è allestita l’esposizione: ”Emilio Prini –Typewrited Drawing. Bologna/Munche/Roma -1970/1971” curata da Luca Lo Pinto (che ha anche curato la grande retrospettiva dedicata a Prini al Macro) e Andrea Villani insieme alla figlia dell’artista Timotea Prini, in collaborazione con l’Archivio Emilio Prini. La mostra presenta opere inedite su carta e una selezione di opere sempre su carta, con un particolare rilievo dedicato a quelle connesse alle mostre ” seminaliGennaio ’70 – comportamenti, progetti, mediazioni” (Museo Civico Archeologico, Bologna, 1970), “ Arte Povera – 13 Italian Artists” (Kunstverein München, 1971) e “Merce Tipo Standard” (Galleria L’Attico, Roma, 1971. Da qui il titolo, in quanto la mostra raccoglie i disegni realizzati intorno ai concetti sviluppati nelle tre mostre di Bologna, Monaco e Roma, corredati da una selezione di fotografie documentative perlopiù inedite.


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