Il Giappone è una fucina di talenti. Da Hayao Miyazaki, celebre disegnatore e regista di film d’animazione, ad Haruki Murakami, scrittore più volte in odore di Nobel, fino a Ken Watanabe, attore comparso in decine di produzioni di successo, la lista di personalità nipponiche di spicco è infinita. A questi nomi si aggiunge Takashi Murakami, artista pop indicato dalla rivista “Time” come il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea.
Le origini
L’artista è nato il 1° febbraio del 1962 a Tokyo da una famiglia di origini modeste, con il padre tassista e la madre casalinga. Affascinato dal mondo dei manga, ha intrapreso gli studi d’arte iscrivendosi al National and Fine Arts and Music University di Tokyo, dove ha approfondito lo studio del Nihon-ga, uno stile artistico del Giappone tradizionale.
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Murakami ha allestito la prima esposizione delle proprie opere nel 1989 e, dopo la laurea, ha ottenuto una borsa di studio presso il prestigioso MoMA PS1 di New York. Trasferitosi in America, è entrato in contatto con la Pop Art di Andy Warhol e, successivamente, con le opere di Jeff Koons, che lo hanno portato a elaborare uno stile personale che fonde oriente e occidente, tradizione e contemporaneità.
L’estetica Superflat
Uno dei capisaldi delle opere di Murakami è l’estetica Superflat, una teoria che si ispira sia all’arte tradizionale giapponese Ukiyo-e (letteralmente “immagini del mondo fluttuante”, particolare stile artistico giapponese economico e destinato agli abitanti delle città) che all’immaginario iper-consumistico degli Otaku (i giovani giapponesi appassionati di anime e manga.)
Seguendo la sua ispirazione artistica, Murakami ha portato avanti un progetto che elimina la distinzione tra arte alta, che vede la propria via privilegiata di esposizione nei musei, e l’arte bassa, con la produzione di oggetti in serie. Murakami ha anche cancellato la separazione tra un’opera d’arte originale e le sue copie, dal momento che nella sua azienda, la Kaikai Kiki Co. Ltd in cui lavorano circa cento artisti, vengono prodotti numerosi oggetti in serie.
Un aspetto inconfondibile delle sue opere è il ricorso a colori allegri, a disegni dai contorni netti e a immagini piatte e bidimensionali, proprio come si usava nello stile giapponese classico.
Le opere e le collaborazioni
L’opera più rappresentativa di Murakami è “Mr DOB”, una sorta di alter ego dell’artista dalle fattezze di una creatura bizzarra e fumettistica, con grandi occhi e un sorriso misterioso. Murakami deve però la sua enorme popolarità soprattutto alle collaborazioni che ha attuato con artisti e marchi famosi.
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Nel 2007 Murakami ha realizzato la copertina dell’album “Graduation” di Kanye West, classificata come una delle cinque migliori di quell’anno dalla rivista Rolling Stone, mentre nel 2014 ha contribuito alla realizzazione del video “It girl” di Pharrell Williams, suo amico di lunga data. Un’altra delle sue collaborazioni iconiche è quella con la maison Louis Vuitton per la creazione della borsa Cherry Blossom, che ha avuto un enorme successo in tutto il mondo e soprattutto tra le star di Hollywood.
Tra le sue opere più amate compare anche la Flower ball, una serie di deliziose palline decorate da disegni di fiori allegri e colorati.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.