Quello dei samurai, i membri della casta militare del Giappone feudale, è un tema affascinante che ha ispirato molti registi e portato alla realizzazione di decine di film epici che hanno fatto la storia del cinema, dai classici di Akira Kurosawa, uno dei cineasti più noti del paese del Sol Levante, ad adattamenti più moderni come “Ghost dog”.
Per approfondire al meglio la vita di questi eroi, assimilabili ai cavalieri dell’Europa medievale, vi proponiamo una lista di film che non potete perdere.
I sette samurai (1954)
Akira Kurosawa ha firmato alcuni dei film più importanti e di più alto impatto della storia della cinematografia nipponica, da “Kagemusha – L’ombra del guerriero” a “Rashōmon”, e da “Ran” a “Il trono di sangue”.
Con “I sette samurai” del 1954 realizza un capolavoro, che ha vinto il Leone d’Argento al Festival del cinema di Venezia ed è stato riproposto più volte anche da altri registi, persino in film di genere western.
La pellicola segue le vicende di un gruppo di contadini del Giappone del XVI secolo che, esasperati dalle continue razzie di banditi sanguinari, assolda per difendersi dei ronin, ovvero dei samurai senza padrone. Il film è divenuto iconico anche grazie all’interpretazione di alcuni degli attori giapponesi più importanti dell’epoca, come Toshirô Mifune, Takashi Shimura e Yoshio Inaba.
Fonte foto: wikipedia.org
Samurai I: Musashi Miyamoto (1954)
Il grande Toshirô Mifune ricompare anche nel primo film della cosiddetta “Trilogia del samurai” diretta da Hiroshi Inagaki: “Samurai I: Musashi Miyamoto” del 1954, premiato con l’Oscar nella categoria Migliore Film Straniero. Qui, l’intenso attore interpreta Musashi Miyamoto, leggendario samurai vissuto tra la fine del 1500 e la prima metà del 1600 e autore del trattato militare “Il libro dei cinque anelli”.
Il lungometraggio narra la vita di Takezo, giovane orfano che prende parte insieme all’amico Matahachi alla terribile battaglia di Sekigahara avvenuta tra i clan Tokugawa e Toyotomi. Sconfitto e obbligato a fuggire, il ragazzo torna al proprio villaggio, dove conosce il monaco Takuan che lo istruirà nella via del samurai con il nome di Musashi Miyamoto.
Ghost Dog: il codice del samurai (1999)
Non il solo Giappone ha realizzato film impeccabili sulla vita dei samurai; si è cimentato con questo tema, infatti, anche il regista statunitense Jim Jarmusch, filmando un gioiellino come “Ghost Dog: il codice del samurai”.
Il sicario americano Ghost Dog (Forest Whitaker) vive solitario nel New Jersey ispirandosi al Bushido, la via del samurai, e ai principi dell’antica casta militare giapponese. Serve il mafioso italoamericano Louie, ma quando si troverà a faccia a faccia con la figlia del padrino, il capo di Louie, la sua vita diventerà ancora più complicata.
Zatoichi (2003)
Il regista Takeshi Kitano nel 2003 ha rivisitato un personaggio letterario notissimo nel Giappone degli anni ‘60, quello di Zatoichi, creato dalla penna di Kan Shimozawa e celebrato in circa trenta film. Per l’occasione ha realizzato il suo primo e unico jidai-geki (dramma storico), con una pellicola di tale livello qualitativo da vincere il Leone d’Argento per la miglior regia al Festival del cinema di Venezia.
Zatoichi è un massaggiatore cieco errante che nasconde una padronanza approfondita dell’arte della katana, che tiene celata nel proprio bastone. Quando raggiunge un paese minacciato da un gruppo di criminali decide di porre le proprie conoscenze nelle mani degli abitanti del villaggio, per proteggerli dalla yakuza.
L’ultimo samurai
Edward Zwick dirige nel 2003 uno dei film più apprezzati sulla storia dei samurai, interpretato da un ottimo Tom Cruise e dal sempre perfetto Ken Watanabe e impreziosito dalla splendida colonna sonora di Hans Zimmer.
Il film è ambientato in Giappone all’epoca della Ribellione di Satsuma, la rivolta organizzata da alcuni ex samurai contro il governo Meiji per scongiurare la modernizzazione del paese, avvenuta dal 29 gennaio al 24 settembre 1877. La storia raccontata nel lungometraggio è liberamente ispirata alla vita del capitano dell’esercito francese Jules Brunet.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.