Hanno ispirato edifici monumentali in tutto il mondo. Le ville palladiane, che si distinguono per il connubio perfetto fra eleganza e funzionalità, sono Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Nella metà del 1500 il Veneto è protagonista di una importante trasformazione economica. Le attività commerciali e mercantili, fulcro della potenza della Repubblica di Venezia, entrano in crisi a causa della nascita di nuove vie commerciali e nuovi mercati. Le potenti famiglie venete, pertanto, decidono di investire le loro ricchezze sulla produzione agricola e le proprietà terriere. Nasce, quindi, l’esigenza di riorganizzazione le città ma soprattutto le campagne. Ed è in questo periodo che Palladio, giovane e talentuoso architetto, sarà protagonista della caratteristica innovazione dell’edilizia veneta.
Palladio e la sua architettura innovativa
L’architettura di Palladio si ispirava alle opere di Vitruvio, architetto romano in auge nella seconda metà del I secolo a.C., innovando la purezza e la semplicità che caratterizzava l’architettura classica. Maestro della proporzione, perfezione e della materia. Abilissimo nell’utilizzare materiali poveri come mattoni intonacati, stucco e legno per ottenere effetti monumentali. Era famoso per l’utilizzo della pietra bianca di Vicenza. Una pietra chiara ricavata dalle montagne vicentine. Avendola studiata a lungo, ne divenne un esperto conoscitore. Utilizzandola per basamenti, colonne, capitelli, fregi, scalinate garantiva un effetto maestoso a costi contenuti. I suoi ideali di simmetria, ordine ed eleganza caratterizzano il suo stile architettonico: il palladianesimo.
Fonte foto: il giornaledivicenza.it
Le ville e le loro caratteristiche
Le residenze erano soprattutto luoghi di lavoro, centri di produzione agricola circondati da ampie proprietà terriere ma dovevano, al contempo, rappresentare un luogo di benessere. Dovevano essere sfoggio della ricchezza e del buon gusto delle famiglie aristocratiche e, ben presto, divennero centri culturali e di divertimento ma anche di riposo dalla vita impegnata e faticosa della città.
Le ville palladiane venete sono state concepite come case-templi, abbellite con scalinate monumentali. Le caratteristiche principali che rappresentano il loro stile sono sostanzialmente due: un frontone triangolare sorretto da colonne, con ali laterali e la presenza di ambienti adatti sia alla produzione dei prodotti agricoli, sia alla vita sociale del proprietario. Per questo all’interno le decorazioni erano affidate ai più importanti artisti del tempo.
Queste residenze personalizzano il paesaggio delle campagne venete. All’epoca ne sorsero sul territorio a migliaia. Le 24 ville progettate da Palladio sono state inserite, tra il 1994 e il 1996, tutte nella lista Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Le ville palladiane in Veneto
La maggior parte di loro sorgono a Vicenza e nel territorio circostante.
Villa Almerico Capra, detta Villa Capra, appena fuori le mura di Vicenza, è conosciuta in tutto il mondo con il nome La Rotonda. È la più famosa al mondo e forse la più imitata, una vera fonte di ispirazione per edifici architettonici in tutto il mondo.
Fonte foto: venetoinside.it
Villa Trissino che nonostante non sia stata progettata da Palladio, rappresenta la nascita del suo mito. Trissino, qui, incontra il giovane scalpellino Andrea impegnato nel cantiere della villa e riconoscendone le doti, si occuperà della sua formazione trasformandolo in un architetto imponendogli il nome di Palladio.
Villa Godi è, invece, una delle prime opere del Palladio. Ha grandi giardini ornati da vasche, fontane e statue.
Villa Chiericati è stata la prima in cui è stato realizzato il tipico frontone divenuto caratteristica principale dello stile palladiano.
Villa Pisani. Commissionata dai fratelli Pisani, appartenenti alle famiglie più ricche e prestigiose aristocratiche, è stata poi la costruzione che ha permesso a Palladio il salto di qualità di committenti, introducendolo fra le famiglie più importanti della regione.
Vi sono inoltre Villa Caldogno, Villa Forni Cerato, Villa Poiana, Villa Gazzotti Grimani, Villa Saraceno alla quale è accreditato a Palladio solo il corpo padronale, Villa Thiene, le due Villae Valmarana, Villa Bianchi Michiel, Barchesse di Villa Trissino, Villa Angarano e Villa Piovene. Quest’ultima non è certo sia una sua opera.
Altre ville sorgono nel territorio di Treviso.
Villa Barbaro, a Maser, straordinaria villa con un capolavoro decorativo al suo interno a cura di Veronesi.
Villa Zeno e Villa Emo, fra le ville più complete, progettata dopo 20 anni di esperienza.
Fonte foto: aroundabouttreviso.com
Nel territorio di Padova invece sorgono Villa Pisani, da non confondere con quella di Venezia, e Villa Cornaro. L’unica villa con statue non allegoriche ma raffiguranti i componenti illustri della famiglia.
A Venezia sorge Villa Foscari detta La Malcontenta. Ideata per una delle famiglie più potenti della Serenissima.
A Rovigo è possibile ammirare Villa Badoèr mentre a Verona c’è Villa Serego Santa Sofia. Quest’ultima è la più anomala e singolare villa palladiana. L’unica ad avere colonne di pietra grezza e un cortile al centro al posto del corpo padronale.
Fonte foto: palladiomuseum.it
Il palladianesimo alla fine del XVIII secolo era già molto diffuso in Europa e in America settentrionale. Lo stile delle ville palladiane è stato ispirazione per la progettazione di edifici monumentali d’oltreoceano. Fra i più famosi si riconoscono La Casa Bianca e il Jefferson Memorial a Washington, il palazzo della Borsa di Wall Street.
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Il mio pensiero positivo? Mai abbandonare i propri sogni in un cassetto. Possiamo conservali con cura senza mai rinunciarvi. Tante volte mi sono fermata a riflettere e altrettante volte mi sono reinventata per partire con un nuovo progetto, una nuova sfida.
” nessun sogno è troppo grande e nessun sognatore è troppo piccolo”