Cinque artisti

Cinque artisti contemporanei poco conosciuti

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Non è che Damien Hirst, Keith Haring, Roy Lichtenstein, Frida Kahlo, Andy Warhol, Marina Abramovich, Jackson Pollock, Banksy, artisti noti in tutto il mondo, capaci di muovere folle – e denaro – attorno alle loro opere o apparizioni,  sono tanto famosi da risultare quasi noiosi? Non esageriamo. Però esistono altri artisti, provocatori, innovatori, per questo forse meno immediati – oppure solo in fase di crescita e alla ricerca di un proprio linguaggio artistico definitivo – e per questo meno noti.

Vi propongo una breve escursione tra cinque artisti contemporanei poco conosciuti. Le immagini sono state prelevate dai siti dei rispettivi artisti e potrebbero essere soggette a Copyright.

Scultura – JAGO

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Fonte foto: https://jago.art/it/

Quando gli ho sentito pronunciare la frase “La mia vita è fatta di fallimenti, per scolpire qualcosa bisogna prima romperla” ho deciso di rivalutare la scultura. Sembra così scontata eppure è pietra plasmata. Probabilmente l’arte più innaturale del mondo. Eppure esprime una fisicità unica, difficilmente riproducibile attraverso altri strumenti artistici. La puoi mirare da qualsiasi posizione, la puoi toccare. Ha un peso, una sua forza.

E come un quadro di una lucentezza unica, fatta spesso di ombre, di grigi smorzati e luci piene. Spesso si ferma alla superficie del soggetto, alle forme esteriori. Jago prova ad andare oltre. Cerca l’uomo oltre la veste, sotto la pelle. Per farlo ha prima scolpito e poi denudato il Papa in persona. Ma non solo. Sculture che lasciano il segno.

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Fonte foto: https://jago.art/it/

Pittura – Derek Hess

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Fonte foto: https://derekhess.com/

Il disagio psichico vissuto e trasformato, ricercato nelle forme e nel tratto mai netto, ripassato mille volte, come un pensiero insistente, non vorrei dire ossessivo. A volte spaventosamente onirico, altre pesantemente tragico. Derek Hess non è giovanissimo, anzi, è dalla metà degli anni ’90 che pervade le scene indie, hardcore e metal. Eppure, pur esibendo in mostra permanente sia al Louvre che nella Rock & Roll Hall of fame, non è noto al grande pubblico, forse per la sua ambivalenza artistica, tra sacro e profano. Tra arte e rock.

 

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Fonte foto: https://derekhess.com/

Arte moderna – Sarah Lucas

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Fonte immagini: https://www.sarahlucas.com/

La sessualizzazione della società è un tema molto attuale. Sembra che immagini, video, spettacoli, moda abbiano spostato il proprio baricentro verso la sessualità. Eppure gli antropologi ci dicono che l’unica abitudine che non è mai cambiata nella storia del mondo è proprio il sesso: lo facciamo come sempre, e come sempre occupa un posto importante nella nostra vita.

Solo che l’abbiamo dimenticato, o l’abbiamo tanto represso da dimenticarne la storia. Non so. Sarah Lucas offre uno sguardo lucido, senza giudizio su quanto la sessualità permea la nostra vita, anche quando la nascondiamo dietro la banalità di oggetti quotidiani. Interessante e mai scontata. Schietta e dissacrante, alla Biennale di Venezia del 2015 rappresentó la Gran Bretagna. Da non perdere.

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Fonte foto: https://www.sarahlucas.com/

Arte del tessuto – Margherita Raso

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Fonte immagini: https://www.margheritaraso.com 

La mia pratica è influenzata dal mio interesse per la superficie delle cose, nonché per le diverse modalità di percezione e comprensione delle stesse. In sostanza, è ciò che mi ha spinto a studiare e a usare il tessuto sia come materiale che come concetto. Attraverso l’uso del tessuto realizzato con la tecnica dello jacquard, sono riuscita ad indagare il ruolo e il significato della trama. Lo stesso tessuto è impiegato anche nella realizzazione di opere in ceramica, bronzo o ghisa, dove viene sacrificato nel processo, principalmente bruciato, a favore di un altro materiale”. 

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Fonte foto: https://www.margheritaraso.com

Street Art – Jorit Agoch

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Fonte foto: https://www.jorit.it/

La tribù non è più solo quella rurale, ma è cresciuta divenendo globale. Gli eroi sono oramai dei giganti del mondo intero. Devono essere visti da tutti e solo i palazzi della realtà urbana sono la tela adatta. A Firenze, la facciata da 120 metri quadrati del Condominio dei Diritti in piazza Leopoldo ospita Nelson (Mandela). Un tratto realistico, una miriade di dettagli e i lunghi segni rossi sulle guance, quelli della tribù umana.

La mano è quella di Jorit Agoch. “Nelson Mandela ha lottato principalmente contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e non è solo una questione di razza. In Sudafrica la maggioranza delle persone, di colore, veniva sfruttata da una minoranza che si era autoproclamata superiore. La lotta di Nelson è quanto mai attuale e va oltre la questione razziale. Nessuno deve essere sfruttato”.

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Fonte foto: https://www.jorit.it/

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