Napoli è una città ricca di cultura e di opere d’arte, che ricoprono gran parte della storia dell’arte occidentale. Ma quali sono le più belle da poter ammirare?
Fonte foto: 10cose.it
Il Cristo velato
Una delle opere di Napoli più celebri al mondo è il Cristo Velato, che si trova nella Cappella San Severo. Si tratta di un velo di marmo che ricopre interamente il corpo del Cristo, opera dello scultore Giuseppe Sammartino, realizzata nel 1753, lavoro che ha avuto tra i tanti estimatori un grande maestro come Antonio Canova.
Il Doriforo
Il Doriforo, si trova nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’opera fu realizzata da Policleto, un bronzista di Argo, città dell’Antica Grecia. A noi la scultura è arrivata in forma marmorea sotto forma di copia, dato che il bronzo veniva utilizzato per le opere pubbliche.
Flagellazione di Cristo
Altra opera degna di essere ammirata è la Flagellazione di Cristo del pittore Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, realizzata a Napoli tra il 1607 ed il 1608. Tale dipinto è celebre per i soggetti dalle pose teatrali e per i tagli di luce che ricordano quelli di un palcoscenico. Si può ammirare presso la Galleria Nazionale di Capodimonte.
Il sepolcro del Cardinale Brancaccio
Il Sepolcro del Cardinale Brancaccio di Donatello e Michelozzo presso la chiesa di S.Angelo a Nilo è una scultura realizzata nella prima metà del Quattrocento in una bottega di Pisa, da cui fu spedita via mare.
La statua del dio Nilo
Questa statua si trova presso il Largo Corpo di Napoli ai Decumani Inferiori, la cosiddetta Spaccanapoli. Si tratta di un’antica opera scultorea di epoca romana fortemente voluta dalla comunità egizia in onore del grande fiume africano e la statua era, appunto, un simbolo di ricchezza e prosperità.
La Danae
Presso la Galleria Nazionale di Capodimonte si può ammirare un’opera che lascia a bocca aperta: la Danae del pittore Tiziano Vecellio. Nel corso del Cinquecento Tiziano ha dipinto sei versioni della Danae; nella versione napoletana si vede il dio Giove che, trasformatosi in pioggia d’oro, si rovescia su Danae rendendola gravida. In piedi sul letto si può ammirare un piccolo cupido alato, dietro al quale vi è uno straordinario paesaggio.
Tavola Strozzi
Presso il Museo Nazionale di San Martino c’è la Tavola Strozzi, che raffigura una veduta del porto di Napoli del Quattrocento e celebra la vittoria di Alfonso V di Aragona contro la flotta angioina. Suggestiva è la visione delle colline del Vomero prima della sua urbanizzazione, dell’antico molo aragonese e del sistema di fortificazione muraria di Napoli.
Vesuvius
Anche gli artisti del Novecento hanno reso omaggio a Napoli con le loro opere e presso il Museo Nazionale di Capodimonte si trova l’opera di Andy Warhol, realizzata nel 1985, “Vesuvius”, che rappresenta il Vesuvio in eruzione.
Ercole Franese
Presso il Museo Archeologico Nazionale troviamo l’Ercole Farnese, monumentale scultura in marmo, che rappresenta l’eroe della mitologia classica, Ercole. L’opera venne ritrovata nel 1546 a Roma, presso le Terme di Caracalla ed entrò a far parte della collezione di opere d’arte del cardinale Alessandro Farnese. Alla fine del Settecento la scultura fu trasferita a Napoli, divenendo una delle opere di proprietà di Carlo di Borbone.
Atlante Farnese
Sempre presso il Museo Archeologico Nazionale si trova un’altra opera d’arte da vedere: Atlante Farnese, che raffigura Atlante mentre regge il globo celeste sulle sue spalle. La particolarità è nella raffigurazione della sfera celeste che comprende i 43 simboli delle costellazioni, come si potevano osservare già nel 129 a.C.
Martirio di Sant’Orsola
Presso il Palazzo Zevallos Stigliano si può ammirare l’ultimo dipinto del Caravaggio, il Martirio di Sant’Orsola, completato nel 1610, opera commissionata dal banchiere genovese Marcantonio Doria.
Museo del Tesoro di San Gennaro
In ultimo il visitatore non può esimersi dal visitare il Museo del Tesoro di San Gennaro. Dedicato al patrono di Napoli. Si tratta di uno dei musei più preziosi al mondo: al suo interno si trova la mitra di San Gennaro, un capolavoro di orificeria del 1713, composta da 3700 pietre preziose.
Carlo Pisani Massamormile, napoletano, classe 1963, è laureato in Economia e Commercio e dottore commercialista.
Nel 2013 scrive una sua biografia dal titolo “Sei volte papà” in occasione della festa dei suoi 50 anni. Nel 2019 pubblica con la casa editrice “Il quaderno” il libro di poesie “Barca a rime”, una raccolta di poesie in rima baciata ed alternata sulle emozioni. Nel 2020 pubblica il libro di racconti “Intrighi di condominio” con la casa editrice “Il quaderno”: 17 racconti ironici e divertenti su condomini “sui generis” della Napoli degli anni 90, Nel 2021 insieme ad altri autori viene pubblicato un suo racconto dal titolo “Oltre il lavoro” nel libro” Grandi speranze”della collana “Gemme, scrittori si diventa” (casa editrice Guida); nel mese di novembre 2021 viene pubblicato il libro di poesie “Frammenti di emozioni”-poesie, fotografie,riflessioni (casa editrice Il quaderno). Appassionato di scrittura, lettura, psicologia, sport.