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Qual è il gioco di parole più amato dagli italiani? Senza alcun dubbio l’enigmistica, che in estate spopola nelle nostre spiagge sotto il solleone e accomuna da sempre grandi e piccini.
Pensate che l’enigmistica sia un gioco inventato di recente? Vi sbagliate, perché le origini di questo passatempo possono essere ricondotte addirittura alla mitologia greca.
L’enigmistica nell’antichità
Si può dire che la prima tipologia di gioco enigmistico comparsa nella storia sia l’indovinello. Gli oracoli, i responsi che i sacerdoti antichi fornivano ai regnanti, potevano essere intesi come degli indovinelli, visto che erano spesso di difficile comprensione, ma il primo enigma passato alla storia è quello proposto dalla sfinge a Edipo: “Chi, pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, bipede e tripede?” La soluzione, per chi non lo sapesse, è l’uomo.
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Il gioco enigmistico venne sviluppato dai romani, che inventarono il celebre “Quadrato di Sator”, formato da cinque parole scritte in un quadrato che si potevano leggere in orizzontale e in verticale e, a seconda dell’ordine di lettura, formavano frasi diverse. Un appassionato dei giochi enigmistici fu anche Leonardo Da Vinci, che inventò numerosi indovinelli e rebus. Il gusto per i giochi enigmistici continuò a diffondersi nel ‘500, tanto che vennero addirittura riuniti in diverse raccolte.
L’enigmistica moderna
L’enigmistica moderna nacque nel ‘700, dove scoppiò la passione per le sciarade, dei particolari tipi di enigmi in cui era necessario indovinare delle parole attraverso la combinazione di altri vocaboli che le componevano. Nell’800, infine, uscirono le prime riviste specializzate che proponevano giochi e indovinelli.
Le parole crociate sono state ideate più di recente, anche se l’attribuzione ufficiale dell’inventore di questo particolare gioco è piuttosto complessa. Il 14 settembre del 1890 comparve per la prima volta nel “Secolo illustrato della domenica” uno schema di parole architettato da Giuseppe Airoldi; il suo gioco enigmistico era composto da caselle bianche in una griglia 4×4 in cui andavano scritte le risposte ad alcune domande. Nel 1913, invece, il giornalista britannico Arthur Wynne inventò una rubrica enigmistica intitolata “Fun” che pubblicò sul giornale “New York World”. La sua proposta era costituita da un puzzle a forma di diamante con uno spazio vuoto al centro, la cui prima parola in orizzontale era, appunto, “Fun”.
La diffusione in Italia
In Italia i giochi enigmistici hanno avuto un enorme successo grazie alla pubblicazione della “Settimana enigmistica”. Il primo numero della rivista uscì il 23 gennaio del 1932 in seimila copie. Il giornale specializzato in enigmistica, fondato da Giorgio Sisini, ha contribuito nel secondo Dopoguerra all’alfabetizzazione degli italiani e, grazie alla produzione di cruciverba, rubriche, rebus, indovinelli e vignette, ha reso la passione per questi particolari giochi un passatempo popolarissimo.
Nel nostro Belpaese sono divenuti celebri i cruciverba proposti da Pietro Bartezzaghi. L’enigmista iniziò a collaborare con la rivista nel 1949, quando aveva solo 16 anni; vista la sua abilità gli venne affidata per decenni la realizzazione dell’ultimo cruciverba del giornale, considerato per tradizione il più difficile.
I vari tipi di gioco
Le tipologie di gioco attualmente diffuse sono moltissime. Si va dai cruciverba, che consistono in una griglia composta da caselle bianche e nere in cui vanno inserite le lettere delle parole che si indovinano in base alle definizioni, ai rebus, delle vignette che devono essere interpretate per ottenere una frase risolutiva, alle crittografie, giochi complessi in cui bisogna indovinare una frase o una parola tramite un ragionamento induttivo.
Uno dei giochi che hanno ottenuto maggior successo negli ultimi anni sono i Sudoku, inventati in Giappone, per concludere i quali bisogna riempire una griglia di numeri da 1 a 9 in modo che in ogni riga, in ogni colonna e in ogni sotto-griglia siano riportate tutte le cifre senza ripetizioni.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.