Uno dei luoghi del Piemonte in cui le leggende e il dark tourism si uniscono alla scoperta archeologica è Bussoleno. Bussoleno è un comune valsusino sito ad ovest di Torino ai piedi di Rocciamelone.
Rocciamelone
Rocciamelone è una delle montagne delle Alpi Graie e che ai tempi dei fantasmi che si dice vivevano a Bussoleno aveva un nome decisamente più epico, ovvero Roc Maol. Ed è con questo nome epico nella mente che vorrei leggeste la leggenda legata ai ghiacciai intorno alla cima della montagna. Si narra infatti che Roc Maol tenga imprigionate tra i ghiacci le anime delle persone che persero la vita tentandone l’attraversata. L’unica via d’uscita per la salvezza è il riuscire a liberarsi dalla morsa del ghiaccio con le proprie forze. Così, da secoli le anime tormentate dei trapassati intrappolati nei ghiacciai aumentano di numero.
Bosso o Biancospino
L’etimologia del nome del comune è un’introduzione perfetta per accompagnarci dagli altri fantasmi che abitano la zona. Infatti in dialetto piemontese Bussoleno si dice Bussolin e la sua radice francoprovenzale è Busoulin che in italiano diventa biancospino. Se invece preferiamo la radice latina non ci allontaniamo di troppo dalla radice ma cambiamo albero, passando dal biancospino al bosso; che è anche il simbolo del comune ed è impresso nello stemma. Il bosso è una pianta che troviamo comunemente nelle aiuole così come nei cimiteri e si tratta di una pianta dall’alto valore simbolico. Essa rappresenta sia la continuità della vita dopo la morte che la potenza della vita stessa.
Simbolo araldico di Bussoleno Fonte foto Wikipedia
I fantasmi del paese
Ebbene, rimaniamo tra la vita e l’oltrevita: durante la notte pare sia possibile vedere lungo le strade di Bussoleno una processione davvero molto particolare. Il corteo di fantasmi da lontano si percepisce come una serie di luci danzanti ma una volta che ci si avvicina a quest’ultime si delinea il riflesso delle lanterne che i druidi tenevano tra le mani in vita. Proprio così, i fantasmi di Bussoleno sono druidi e lo si può facilmente capire dalle tuniche che indossano. Non è poi così atipico dato che la zona delle attuali Piemonte, Liguria e anche una parte della Lombardia erano abitati dai Celti Italici.
L’Atlantide piemontese
Tra i fantasmi dei ghiacciai e quelli del paese esiste il mito della città di Rama che, essendo stata costruita non solo su terreno soggetto ad alluvioni ma anche in un periodo storico in cui il Piemonte era caratterizzato da acquitrini, sprofondò rimanendo nascosta per secoli. Il Mito vuole che a costruire la città fu il Dio Fetonte in persone e che lastre in pietra perfettamente squadrate ne caratterizzavano l’estensione che andava dalla Dora Riparia a Bussoleno. Megaliti di grande dimensione che creavano una sorta di porticato e che erano stati costruiti in tale modo per attrarre più energia possibile. Di questa grande città oggi non resta molto ma il rivo di Rama, un piccolo corso d’acqua (sito tra Bussoleno, Chinocco e San Giorgio), ci dice che Rama doveva essere da quelle parti e che anche se la sua maestosità non può essere accertata, i resti presenti appartengono alla città del mito e resti decisamente meno sontuosi sono realmente presenti a Bussoleno.
Dunque non vi rimane che salire in auto per passare una giornata nell’entroterra piemontese per incontrare un’antica civiltà che ha ancora molto da dire.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.