Fiume Elsa: le sue acque turchesi gioiello naturale nel cuore della Toscana

Foto di Gabriele Marzico

 

Oggi torno a parlarvi di un altro angolo di paradiso, sconosciuto al turismo di massa. Ideale per trascorrere un weekend estivo, ma, perché no, anche per belle passeggiate autunnali, il fiume Elsa e le sue sponde vi attendono in Toscana.

I suoi 63km di lunghezza, caratterizzati da acque cristalline dal color turchese, cascate e deliziose piscine naturali, attraversano il Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa, un luogo in cui immergersi nella natura selvaggia per godere di tutti i suoi benefici.

Se desiderate visitare questo gioiello naturale, sappiate che esiste un apposito percorso, il Sentierelsa, che accompagna i visitatori in una passeggiata di 4km lungo il fiume. Il sentiero inizia nei pressi di Gracciano, più precisamente vicino al ponte San Marziale di Limoges, e termina presso il Ponte di Spugna: lungo il cammino si possono ammirare due opere realizzate dall’uomo durante il Medioevo per incanalare le acque del fiume e indirizzarle verso canali artificiali (queste realizzazioni sono conosciute come Steccaia e Callone Reale); continuando, poi, si incontra una prima piccola cascata, il Diborrato, che si tuffa – dall’alto dei suoi dieci metri – in una splendida piscina naturale (la cascata, inoltre, nasconde sotto il suo fluire anche le cosiddette Grotte dell’Orso). Proseguendo lungo il fiume si arriva alla zona conosciuta come delle Gore Rotte, dove si possono attraversare piccoli ponti e passerelle di legno.

 

Ovviamente, il luogo è visitabile anche senza intraprendere forzatamente questo percorso: si addice, infatti, a tutti coloro che amano le escursioni o che amano tuffarsi in acque limpide e cristalline, lontani dalla calca di turisti accaldati che si incontra sulla spiaggia. Temperature permettendo, infatti, sono diversi i punti in cui si può fare il bagno: il Masso Bianco, il Tonfo dei Preti, la Spianata dei Falchi… tutti punti situati lungo il cosiddetto “Elsa viva”, la porzione di fiume dove l’acqua scorre abbondante e pulsante nel cuore della vegetazione.

Vi è un altro punto del fiume, infatti, che è definito “Elsa morta”: questo corrisponde alla porzione che va dalla sorgente dello stesso a Sociville, fino a quando raggiunge Colle Val d’Elsa. Viene definito così perché in questo tratto la portata d’acqua è scarsa e il fiume viene alimentato dalle sole acque piovane. Quando il corso d’acqua raggiunge Onci, in lui confluiscono le acque provenienti dalle cosiddette Vene, che servivano a produrre la forza motrice necessaria a mulini e cartiere: qui l’acqua aumenta e il fiume “prende colore e vita”.