Ivrea: il centro Olivetti e la storia del luogo

Ci troviamo ad Ivrea, città metropolitana di Torino, considerata “il capoluogo del Canavese”, che grazie alla sua storia, alla sua bellezza e alla storia del centro Olivetti che si intreccia con quella di questo straordinario luogo, hanno fatto sì che diventasse Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco. Qui si possono vedere tanti luoghi ricchi di storia e in questo articolo ne vedremo alcuni.

Ponte Vecchio

Questo ponte è il più antico della città, fu costruito in epoca romana nel punto in cui il letto della Dora era più stretto, per permettere a chi passava dal Dora di entrare ad Ivrea. Per chi come me è fan del Signore degli Anelli, ricorda molto quel mondo. Ha un fascino magico, che rende il panorama ancora più incredibile.

Santuario Monte Stella

Il Santuario Monte Stella è uno dei luoghi di interesse artistico e storico di Ivrea. Venne costruito nel 1627 e ampliato nel 1658 a testimonianza della devozione che si esprime ad Ivrea e in tutto il Canevese. Di questa costruzione settecentesca, oggi, rimane solo il campanile e una parte adiacente alla attuale chiesa. Su cui si vedono i resti di una lunetta affrescata. La chiesa odierna dedicata alla “Madonna della Stella”. Ha una forma di tempio a pianta circolare e fu edificata nel XIX secolo.

Anfiteatro Romano di Ivrea

Costruito a metà del I secolo d.c. nei pressi della strada per Vercelli, ad Eporedia (l’attuale Ivrea), l’anfiteatro romano è situato nei pressi dell’attuale centro storico. Si pensa che potesse ospitare fino a diecimila spettatori e per la sua costruzione dovettero parzialmente demolire una villa preesistente, della quale alcune strutture murarie, furono inglobate nell’anfiteatro.

La presenza di questo luogo è nota dal Novecento, ma l’indagine venne estesa anche alla villa adiacente solo nei primi anni Ottanta, e ad oggi non tutte le stanze sono state esplorate. Grazie a queste indagini, furono scoperti anche resti di statue, vasellame, monete e decorazioni murarie che oggi sono custoditi nelle sale del Museo Civico P.A Garda di Ivrea.

Laboratorio-Museo Tecnologic@mente

Per conoscere e capire un po’ il genio di Olivetti, non c’è posto migliore di questo museo. Qui sono esposte le macchine per scrivere per eccezione, dalla leggendaria Lettera 22, alla Valentine, i calcolatori e i personal computer con cui è stata in tutti i sensi, scritta la storia di questa azienda. Un luogo che affascina gli amanti della tecnologia e chi come me ama il mondo della scrittura. Per non parlare poi di chi è amante della storia, il museo Tecnologic@mente è il luogo perfetto.

Giardini Giusiana

Soprannominato “Il polmone verde di Ivrea”. Il Giardino Giusiana è l’ombroso giardino pubblico che si sviluppa a sud-est del centro. Oltre ad essere un luogo perfetto per le famiglie con bambini in quanto qui possono divertirsi e scaricare un po’ le pile… Merita d’essere visitato anche per la presenza di una maestosa torre, la Torre di Santo Stefano, che svetta oltre le cime degli alberi dominando il paesaggio. La torre faceva parte di un monastero che purtroppo fu demolito nel Cinquecento.

MaaM: Museo a Cielo Aperto dell’Architettura Moderna

Ivrea fu capofila della sperimentazione architettonica negli anni dell’epoca Olivettiana. E a farne bella mostra è il Museo a cielo aperto dell’architettura moderna, MaaM, che si snoda su un perimetro di due chilometri nei dintorni di Via Jervis, dove appunto sorgeva il quartier generale della Olivetti. A guidarvi e ad aiutarvi ci sono dei pannelli informativi lungo tutto il percorso, fatto di vetro, acciaio e cemento armato.

La storia del centro Olivetti

La Olivetto fu fondata nel 1908 da Camillo Olivetti per produrre calcolatrici, nel 1932 passa nelle mani del primo figlio, l’ingegnere Adriano. Di Mente poliedrica, curioso e antifascista. Appassionato di arte e filosofia Adriano è un imprenditore rivoluzionario e umanistico, ovvero, all’attenzione per il profitto è molto attento al benessere dei dipendenti.  Siamo negli anni ’50 e la Olivetti va a gonfie vele grazie a prodotti come: la Divisumma, il primo calcolatore meccanico in grado di eseguire divisioni e la Lettera 22, macchina per scrivere portatile, leggera e funzionale. I guadagni della Olivetti venivano reinvestiti nel territorio, così nascono palazzi per gli operai, case per i dirigenti, asili, mense e ospedali.

A progettare il tutto furono chiamati architetti rinomati tra i quali: Luigi Figini, Gino Pollini, Carlo Scarpa, Marco Zanuso e Franco Albini. L’ufficio del capo del personale invece, era occupato, tra gli altri, dallo scrittore Paolo Volponi. Anche altri intellettuali e letterati furono chiamati per ricoprire ruoli nel settore della pubblicità e della comunicazione, ed è grazie a loro che Invrea è diventata un enorme laboratorio urbanistico e sociale. Era il 1960 quando Adriano Olivetti morì, all’epoca i dipendenti erano 50mila, ma l’avvento dell’elettronica comincia a scalfire il primato della Olivetti. Ci fu però il tempo per un’altra invenzione: la Programma 101 nel 1965, considerata l’antesignano di tutti i personal computer.

Purtroppo, dagli anni ’70 i nuovi azionisti marginalizzarono gli Olivetti e l’azienda si trasforma pian piano, in una compagnia di telecomunicazioni. I marchi noti in quel periodo erano Omnitel e Infostrada, il culmine ci fu nel 2002, quando l’azienda viene venduta alla Vodafone. Se come me siete curiosi di conoscere tutta la storia, c’è la possibilità di conoscerla grazie ai documenti, foto, immagini video, manifesti e libri, conservati nei locali dell’Archivio Storico Olivetti.

Io organizzerò a breve una visita e voi?