Fonte foto: wikipedia.org
Nel cuore dei Colli Euganei, Riserva della Biosfera MAB UNESCO, si trova lo splendido Giardino storico di Villa Barbarigo a Valsanzibio che, grazie alla sua collezione di specie arboree combinata con sculture e fontane di epoca barocca, è considerato a tutt’oggi uno dei giardini più belli d’Italia.
La Storia
Lo straordinario complesso monumentale, che si estende per più di 10 ettari di superficie e comprende giardini, fontane con giochi d’acqua e oltre sessanta sculture in pietra d’Istria, deve la sua fortuna a un’idea del nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo che, aiutato dai figli Antonio e Gregorio, istituì un vero e proprio museo a cielo aperto.
Il progetto del complesso architettonico e naturalistico venne realizzato da Luigi Bernini, architetto e fontaniere Pontificio. Su richiesta di Gregorio Barbarigo, figlio di Zuane e vescovo che in seguito venne proclamato santo, il giardino assunse un significato simbolico, con un Percorso di Salvificazione che porta dall’ignoranza alla consapevolezza.
Il patrimonio naturalistico
La quiete che i fondatori del giardino volevano evocare si avverte alla perfezione nelle passeggiate lungo i viali del parco, animati solo, quando ci sono pochi visitatori, dal fruscio del vento, dai cinguettii degli uccelli e dal canto dell’acqua nelle fontane. Il giardino di Valsanzibio vanta numerose specie arboree, molte delle quali risalgono addirittura al periodo di realizzazione del parco, tra il 1664 e il 1669.
Tra le piante più antiche del giardino ci sono quelle di bosso sempreverde, lecci di circa 600 anni e addirittura tassi di 900 anni. Nel parco di Valsanzibio sono presenti anche piante arrivate dall’allora “nuovo mondo”, vale a dire dall’America: cedri della California, sequoie e magnolie bianche.
Le sculture e le fontane
Tra le attrazioni migliori del parco compaiono senza alcun dubbio le sculture e le fontane che fanno parte del Percorso di Salvificazione. Il particolare itinerario inizia con il Portale di Diana, che un tempo costituiva il monumentale ingresso alla villa dei Barbarigo e davanti al quale c’era l’approdo delle barche che arrivavano attraverso la valle da pesca di Santo Eusebio.
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Il resto dell’itinerario è un piacevolissimo percorso attraverso canali, giochi d’acqua e statue, che passa attraverso la Fontana dell’Iride e la Peschiera dei Venti per giungere alla Fontana della Pila, di marmo rosso e dalla forma ottagonale. Il percorso si conclude nel Piazzale della Fontana del Fungo, che si trova proprio di fronte alla villa.
L’isola dei conigli e il labirinto
Questo meraviglioso giardino comprende molte attrazioni originali. Tra queste spicca l’Isola dei Conigli, che rappresenta la condizione della vita umana stretta dai limiti dello spazio e del tempo, ed è popolata da deliziosi animaletti che spuntano a sorpresa dai cunicoli ombrosi del monumento centrale.
Il vero gioiello del complesso, tuttavia, è il famoso labirinto di piante, il più antico del genere al mondo. Realizzato per intero in siepe di bosso, ricalca i labirinti di epoca romana, a meandri divisi in quattro quadranti. Come già altri monumenti del giardino, rappresenta il percorso cristiano, che può essere irto di ostacoli da affrontare, ma al di là del suo valore simbolico costituisce un’occasione di divertimento, dal momento che è ricco di vicoli ciechi che costringono a tornare sui propri passi fino a quando, superati tutti e sette i quadranti, non si raggiunge il centro, una torretta che consente di vedere dall’alto l’intero labirinto.
I riconoscimenti
A conferma del suo eccezionale valore, il giardino di Valsanzibio è stato insignito di numerosi riconoscimenti. Nel 2003 è stato votato come il giardino più bello d’Italia e nel 2007 è stato riconosciuto come il terzo più bello in Europa.
Il giardino è aperto tutti i giorni dall’ultimo fine settimana di febbraio al secondo fine settimana di dicembre. I mesi migliori per visitarlo sono maggio, giugno e settembre, perfetti per apprezzare al meglio questo incredibile connubio di arte e natura.

Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.