Martedì 19 novembre all’Hotel Vesuvio si è tenuto l’evento più atteso dell’anno. Dodici maestri pasticceri sono stati chiamati a raccolta da Mulino Caputo per reinterpretare un dolce che a Napoli è un’istituzione: la pastiera.
Dalla tradizione all’innovazione, ogni pasticciere attraverso la sua proposta ha dato vita a qualcosa di davvero gustoso.
I dolci reinterpretati
Pasticcieri campani e non solo, infatti Luigi Biasetto è arrivato direttamente da Padova con una creazione unica: il Pandoro al gusto di Pastiera. Un’innovazione che unisce i sapori della tradizione veneta a quelli napoletani, regalando un nuovo modo di gustare il Natale.
Sal De Riso, celebre pasticcere della Costiera Amalfitana, ha ideato una Pastiera da passeggio, un semifreddo su stecco, avvolto da cioccolato profumato ai fiori d’arancio e crumble di pasta frolla. Ha, poi, presentato il Pandorato, una pastiera soffice lievitata, e il raffinato Soffiato di Pastiera, dimostrando l’incredibile versatilità di questo dolce tradizionale.
Le reinterpretazioni sono state tante e variegate: dalla Zagara di Michele Cannavacciuolo, una mousse di pastiera racchiusa in un bocciolo, alla monoporzione di Mario Di Costanzo con crumble all’arancia e mousse di ricotta. Salvatore Capparelli ha osato con un mix di ricotta di pecora, mandarino e roccocò sbriciolato, mentre Pietro Macellaro ha presentato Profumo di Pastiera, un lievitato ai fiori d’arancio, che ricorda la pastiera.
Luigi Di Meglio, pasticciere de La Dolce Sosta a Ischia, vincitore della seconda edizione del contest Un Dolce per Ischia, ha proposto una monoporzione di pasta frolla alle nocciole avellinesi, con mousse di ricotta, grano cotto, millefiori, inserto di gelée di arancia e meringa all’italiana.
Non da meno sono stati Marco Infante, che ha dato vita a una Cassata Sbagliata dal cuore di ricotta, e Pasquale Pesce, che ha dedicato la sua creazione alla principessa di Nerola, con una frolla al burro aromatizzata ai fiori d’arancio. Ciro Poppella dell’omonima pasticceria napoletana, ha fatto degustare “La Regina di Napoli”: una base alla frolla, arricchita di cioccolato bianco. Infine il maestro Sabatino Sirica, il decano dei pasticcieri, ha lasciato quasi intatta la tradizione, reinterpretando la pastiera sotto forma di albero di Natale, un simbolo beneaugurante per le feste.
“Abbiamo voluto portare sulle tavole di Natale un dolce che, a Napoli, amiamo immensamente, chiedendo a questi grandi Maestri Pasticceri di esprimersi nella loro artigianalità e creatività, per la reinterpretazione della Pastiera – ha dichiarato Antimo Caputo – Ad del Mulino napoletano – E il risultato è stato entusiasmante: forme, colori, sapori, consistenze e persino temperature diverse ci hanno regalato versioni inedite di un dolce tradizionale, dimostrando l’estrema versatilità della nostra pasticceria.”
Con il profumo di fior d’arancio e cannella che pervadeva la sala, l’evento ha regalato un dolce assaggio del Natale, ricordando quanto la tradizione possa rinnovarsi, senza mai perdere il suo cuore autentico.
Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.