Social farming

Il Social farming ci salverà tutti?

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È da anni che l’agricoltura sta subendo una grossa crisi. Le coltivazioni e gli allevamenti intensivi ormai la fanno da padrone, nelle nostre vite. Ma a che prezzo? Carissimo, sotto tutti i punti di vista.

Infatti, le persone si rivolgono alla grande distribuzione per ottenere i beni di prima necessità, e la grande distribuzione attinge proprio agli allevamenti e alle coltivazioni intensive, con un calo dei costi del prodotto finito. Questo costo così basso però, a lungo andare, si ripercuote sulla nostra salute. Infatti la qualità del cibo sulle nostre tavole è inferiore, come lo è, di conseguenza, anche quella della nostra vita. Non solo: anche l’aria e l’acqua ne risentono, inquinate dal nostro modo così invasivo di imporci sul mondo.

C’è un rimedio a questo? In verità sì, c’è più di un rimedio a questo problema così annoso. Uno di questi è il Social Farming.

Social Farming: cos’è

Il Social Farming è una realtà nata negli ultimi anni per salvaguardare le realtà contadine locali, le prime a risentire degli allevamenti e delle coltivazioni intensive. Infatti le persone continuano a rivolgersi alla G.D.O. (Grande Distribuzione Organizzata), senza considerare che ci sono persone, anche molto vicine a loro, che hanno bisogno di lavorare e che potrebbero portare molti più benefici di quanti possano immaginare.

Il Social Farming è nato esattamente con lo scopo di rivalutare l’agricoltura e l’allevamento a breve distanza, se non a km 0. Con un contributo tramite piattaforme selezionate, potete “adottare” un contadino, che potrà, in cambio, darvi i prodotti della sua terra, così è garantito il lavoro per lui e un prodotto genuino sulla vostra tavola.

 

Social farming

Un giovane contadino con il suo asinello

Le realtà del Social Farming

Esistono diverse piattaforme di Social Farming. Una di queste è Coltivatori di emozioni che, tramite donazioni tra i 25 e i 100 euro, garantisce alle piccole realtà la possibilità di migliorare la loro filiera di produzione, assumendo personale e investendo in risorse.

Potete scegliere qualsiasi contadino abbia aderito al loro progetto. Il progetto  più “di tendenza” è  quello dedicato alle api e al miele. Potete però scegliere anche altri progetti, come quelli dedicati all’olio, o alle primizie dell’orto, oppure persino alle patate!

Il Social Farming, quindi, è una possibilità in più che diamo al nostro pianeta e anche all’economia italiana di tirarsi su. Un tentativo ce lo meritiamo!


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