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È proprio così, per sedersi al tavolo del ristorante della sushi chef Micaela Gianbanco, Mikachan, bisogna attendere almeno 6 mesi dopo la prenotazione. Ma dopo aver assaggiato il gustoso sushi, ne sarà valsa l’attesa e correrete a prenotare nuovamente.
L’idea di Mikachan
Nasce tra le strade di Roma, Mikachan l’itzakaya, di Micaela Gianbanco, un luogo dove solitamente i giapponesi sono soliti rifugiarsi a bere e divertirsi insieme agli amici.
Da almeno tre anni, tutti i 15 posti sono regolarmente occupati ogni 6 mesi, di certo una grande vittoria per Micaela e suo marito Paolo, appassionati della cucina nipponica.
È propio nel 2018 che Micaela entra a far parte dei primi 20 della World Sushi Cup, ed è attualmente tra le tre donne più brave al mondo.
Il ristorante
Mikachan, nasce dal vezzeggiativo orientale “piccola mia”, questo era l’appellativo dato a Micaela durante i suoi anni in Giappone, dove ha studiato in un collegio femminile, per poi assorbire tutto ciò che c’era da sapere sulla cucina orientale.
Con soli 15 posti, il ristorante è accogliente, caldo e ospitale, Micaela e Paolo sapranno subito come accogliervi, trasmettendo la vera tradizione orientale. Nascosto tra le strade di Roma si trova in via Torcegno.
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I piatti
Leggendo il menù vi verrà voglia di non andare più via, ecco alcuni dei piatti che vi aspettano: stufati in brodo Nimono, marinature acetate Sunomono, grigliati Yakimono e fritti Agemono, Takoyaki alla piastra, pasta in brodo tsuyu Soba/Udon, zuppe di miso Misoshiru, Shabu-shabu e Sukiyaki.
Passando poi a degli Otsumami e dei Donburi, piatti completi in ciotole a base di riso bianco, piuttosto che a quella dei Ramen (nove tipologie in tutto). Chiudendo il tutto come più preferite, come ad esempio con la scelta di un classico Mochi, o di un Hosomaki fresco e delicato.
Prenotate e scoprirete gli altri squisiti piatti del Mikachan.
Hi Guys! Sono Chiara, sebbene le presentazioni non siano il mio forte… preparatevi a tre righi intensi di sonno…
Nata sotto il segno del sagittario, come tale il mio punto forte è l’ironia, il debole ancora da scoprire… scherzo, è la buona cucina! Nel mezzo troviamo passione per l’arte, la letteratura, i viaggi e la scrittura.