Il Cicolano: cos’è e come visitarlo


Il Cicolano è un’area montuosa ricompresa nell’Appennino centrale, individuabile esattamente nella bassa provincia di Rieti e corrispondente al bacino del Salto, fiume abruzzese. .

Il nome deriva da quello degli antichi Aequicolae, i quali vivevano disseminati in piccoli centri. Oggi l’area del Cicolano comprende i comuni di: Borgorose, Fiamignano, Pescorocchiano, Petrella Salto. La caratteristica morfologica dell’area del Cicolano è la variegata e selvaggia asprezza dei rilievi, seppur con la caratteristica dell’intervento della mano dell’uomo nella creazione del bacino artificiale del Salto. Il lago del Salto, infatti, è il più grande lago artificiale del Lazio, creato nel 1940 dallo sbarramento del fiume Salto con l’omonima diga e la conseguente sommersione della profonda Valle del Cicolano.

La storia

La storia di questa impresa in cui l’uomo ha piegato la natura ai suoi scopi non è scevra di risvolti tragici ed importanti. Durante la costruzione della diga, infatti, persero la vita molti uomini che vi lavoravano ed inoltre, al compimento di essa, furono sommersi interamente dalle acque del Salto e ricostruiti nuovamente sulle sponde del lago, i comuni di Teglieto, Fiumata, Sant’Ippolito, Borgo San Pietro.

L’odierna Borgo San Pietro è una località dedicata agli amanti della natura e del relax. È parte del comune di Petrella Salto.

Cosa fare

Ogni borgo facente parte del Cicolano è un ideale punto di partenza di escursioni in bicicletta, a cavallo per una totale immersione nella natura. Con una vasta area di 50. 000 ettari coperti di boschi, il Cicolano accoglie la presenza di una variegata flora e fauna, la cui osservazione è una delle principali attività di queste escursioni.

Si segnala la presenza di due riserve naturali, quella del Monti Navegna e del Cervia.

Ma il Cicolano offre anche una vacanza per chi apprezza le attività a bordo lago, con le spiagge attrezzate, la possibilità di praticare la pesca al pesce bianco e il Wakeboard. Inoltre il territorio, la tra anfratti, fiordi, rivi d’acqua, è disseminato di piccole chiese. È presente anche un museo storico degli Equi che raccoglie i reperti e racconta la storia di questo popolo sconfitto e dominato dai Romani.

foto di il punto quotidiano

Un posto, dunque, che conserva il carattere immutato di una realtà senza tempo, dominata e pervasa dalla natura e dallo scorrere lento dei gesti dei pochi abitanti dei borghi che la rendono  un’oasi di pace sensoriale.