OAD Top 150: un ristorante italiano tra i primi 10
Nell’edizione 2021 dell’OAD, la classifica di ristorazione più importante d’Europa, l’Italia ha diversi vanti, uno dei quali è addirittura tra i primi dieci.
È stato annunciata anche quest’anno la Top 150 dei migliori ristoranti d’Europa secondo l’unico sistema di classificazione riconosciuto nel continente, ossia l’Opinionated About Dining (OAD), ideato per la prima volta nel 2003 da Steve Plotnicki, newyorkese, musicista, cantautore e grande appassionato di alta cucina, così da dare spazio ad opinioni di gourmet-lovers amatoriali. Nel 2007 lo stesso Plotnicki ha introdotto, nel medesimo forum, un algoritmo fatto apposta per reggersi su un sistema di valutazione meritocratico in cui i clienti, in base alla loro esperienza, potessero dare un peso più o meno maggiore nelle valutazioni dei ristoranti.
“OAD è l’unico sistema di classificazione dei ristoranti basato sul livello di esperienza delle persone che contribuiscono alle recensioni. Ad ogni revisore è assegnato un peso in base al numero di ristoranti che ha visitato e il rango di tali ristoranti nell’elenco OAD. Sebbene questo sistema offra a chiunque desideri partecipare l’opportunità di farlo, le classifiche finali riflettono le opinioni dei revisori che hanno dimostrato un livello di esperienza più elevato” (dal sito della Opinionated About Dining).
L’OAD, comunque, stila classifiche non solo a livello europeo: le varie Top arrivano in ogni angolo del mondo; in più, ha diverse categorie tra le quali l’Europe Casual – quest’anno guidato da l’Elkeno (Spagna) – l’Europe Classical, che vede in cima al podio il Restaurant Hôtel de Ville Crissier (Svizzera) e l’European Cheap Eats che, ad oggi, premia il Møller Kaffe & Køkken (Danimarca).
Il 2021 vede nei primi tre posti il Nord Europa e i Paesi Baschi
Al primo posto, infatti, troviamo il danese Rasmus Munk, chef del ristorante Alchemist (Copenaghen): premiato con due stelle Michelin e conosciuto per essere il ristorante più costoso del mondo, è stato premiato anche dalla The White Guide, prestigiosa guida per i ristoranti del Nord Europa, grazie al percorso enogastronomico in cui fa immergere i propri clienti, personalizzabile a seconda del tempo che hanno a disposizione e composto da 50 assaggi-portate.
Il secondo posto se lo è aggiudicato un altro locale scandinavo, Frantzen (Stoccolma), gestito dall’omonimo chef Bjorn Frantzen, primo posto nel 2019, che vanta ben tre stelle Michelin. Il terzo e ultimo posto del podio, invece, va alla destinazione gastronomica Asador Extebarri, gestita dallo chef basco Victor Arguinzoniz e che da anni attira nella regione dei Paesi Baschi (Spagna) un numero sempre più crescente di appassionati gourmand.
Fonte: gamberorosso.it
All’Italia tocca il quinto posto (ma non solo…)
Per trovare il primo ristorante italiano nella classifica non bisogna cercare a lungo, visto che se ne trova uno già sulla punta dell’iceberg: il quinto posto, infatti, se lo è aggiudicato il Lido84 (Gardone Riviera, BS) dello chef Riccardo Camanini che, “zitto zitto”, sta conquistando un sacco di palati – e di occhi – provenienti da tutto il mondo, grazie ai suoi sapori che vedono l’unione tra la montagna ed il lago, e i suoi piatti che uniscono il classico al futuristico.
Non dobbiamo poi scendere troppo in basso per trovare altri pezzetti d’Italia: al 15° posto troviamo Le Calandre (Rubano, PD) dei fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo, al 17° posto c’è l’Osteria Francescana (Modena) di Massimo Bottura, al 18° posto il Reale (Castel di Sangro, AQ) di Niko Romito, al 19° posto il St. Hubertus (San Cassiano, BZ) di Norbert Niederkofler, al 23° posto Piazza Duomo (Alba, CN) di Enrico Crippa, al 36° posto l’Uliassi (Senigallia, AN) di Mauro Uliassi ed infine, al 44° posto, La Torre del Saracino (Vico Equense, NA) di Gennaro Esposito.
Fonte: blog.hotelvillaflorida.it
La classifica (Top 150) dell’OAD – 2021
Ora, per i più curiosi, diamo un’occhiata alla classifica completa alla Top 150 ristoranti d’Europa:
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia. Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.
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