“Sona nu poco ‘e chiù, Sona. Nun te fa fà ‘a chesta vita mariola“. Giuseppe Madonna, classe ’92, ci racconta le mille sfumature della vita, tra gioie e dolori, energia e amore. Dal 2010 si destreggia con naturalezza tra un palcoscenico e l’altro, riempendo la scena teatrale partenopea (“C’era Una Volta… Scugnizzi” e “Forcella Street” con le musiche di Nino D’Angelo) e numerosi palchi napoletani con i suoi live, chitarra e voce, con un buon mix di romanticismo e dinamicità.
Nel febbraio 2021 pubblica il suo primo EP “Il buio oltre la città“, mostrando la parte più fragile e intima di sè. Storie di vita vissuta, che arrivano dritte alle orecchie e al cuore, nate e prodotte tra le mura domestiche durante il difficile periodo del lockdown.
La pandemia ha di fatto posticipato il progetto iniziale che avrebbe previsto l’uscita di un lavoro di tutt’altro genere, più sfacciato, energico e “napoletano”. Due i singoli che hanno anticipato nel 2020 la release di svolta di Giuseppe, “Rosa Nera” e “L’ammore mio“, entrambe storie trasposte in due coinvolgenti videoclip, realizzati grazie alla preziosa collaborazione di NaNo Film.
“Vita Mariola“, disponibile dal 10 dicembre su tutte le principali piattaforme di streaming e download, è un condensato di napoletanità, declinata nelle infinite sfaccettature del rock, impreziosite da una sana dose di romanticismo. Per capire perchè la vita è mariola, basterebbe ascoltare i 25 minuti dell’EP tutti d’un fiato. Nell’attesa di averlo nelle vostre cuffie, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Giuseppe Madonna.
Giuseppe Madonna, un artista a tutto tondo. Ora attore, ora cantautore. Quanto il background teatrale ha influito sul tuo percorso musicale?
Al teatro devo tutto, dalla più totale consapevolezza del mio corpo all’interno di uno spazio scenico al saper cercare e guadagnare una luce. Questo si riflette nel mio modo di comunicare con il pubblico quando interpreto le canzoni che scrivo.
L’Ep “Il buio oltre la città” è un godibilissimo prodotto cantautorale, interamente in acustico. Chitarra e voce lasciano spazio a testi aperti e genuini. Chi o cosa c’è dietro l’ispirazione di questi cinque brani?
Grazie, sono davvero felice di sapere che sia piaciuto! Tutto quello che racconto ne “il buio oltre la città” sono storie di persone vere, che conosco personalmente. Ho imitato Springsteen e il suo album “Nebraska” al quale la mia copertina fa un palese omaggio. Amore, crimine, duro lavoro e redenzione… ho l’anima folk (rido).
Due i singoli che anticipano l’uscita di un nuovo lavoro discografico, “Rosa nera” e “L’ammore mio”. Stavolta si vira verso un pop-rock tutto napoletano. Come è nata l’esigenza di cantare in lingua partenopea?
Il napoletano è una lingua fluida, veloce, adatta a quando si vuole scrivere di getto. Il mio approccio alla scrittura avviene con brevi poesie in dialetto, ed è stato spontaneo associare qualcosa di artistico alla voce di Partenope.
Il 10 dicembre 2021 vedrà finalmente la luce l’ambizioso progetto di “Vita Mariola”, un album che ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima. Un naturalissimo alternarsi di energico rock e dolcissime ballad nato, in realtà, già nel 2019. Come lo racconteresti a chi deve aspettare ancora un po’ prima di ascoltarlo?
Vita Mariola è un viaggio dove c’è di tutto, ma non è un lavoro impegnato. Un breve disco (25 minuti circa) con più di una perla musicale.
Se dovessi descriverti con un verso di un tuo pezzo?
“Mane ‘e fuoco e lengua nera, nun tengo padrone… nun ce po stà!”
Aspettiamo presto di vederti dal vivo per la promozione di “Vita Mariola”. In bocca al lupo!
Grazie per il vostro tempo prezioso e per questa bella intervista, a presto.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.