5x1000: un piccolo gesto, un grande cambiamento per le comunità

5×1000: un piccolo gesto, un grande cambiamento per le comunità

Il funzionamento del 5×1000 rende davvero semplice, per tutti i contribuenti che pagano l’IRPEF, effettuare una donazione a favore di un ente no profit, sostenendone l’attività e dando il proprio contributo per costruire un mondo più ospitale. È infatti sufficiente indicare, durante la compilazione del 730, del CU o del Modello Redditi, il codice fiscale dell’associazione scelta per far in modo che riceva questo piccolo ma indispensabile sostegno. 

Per conoscere il CF, non si deve fare altro che visitare il sito ufficiale dell’ente o della ONLUS. Ad esempio, se si desidera destinare la quota a Medici Senza Frontiere, si può andare su www.medicisenzafrontiere.it e visitare la pagina dedicata al 5×1000. Qui, oltre a questo dato fondamentale, sono riportate altre utili informazioni, come la destinazione dei fondi e i progetti finanziati negli anni precedenti. 

Ma come può una somma di denaro tanto piccola rivestire un ruolo tanto importante e risultare fondamentale per dare vita a piccoli e grandi cambiamenti all’interno della società? Scopriamolo insieme in questo breve articolo.

Il meccanismo del 5×1000

Chi desidera sostenere l’attività di un’associazione, può effettuare donazioni, acquistare gadget, partecipare agli eventi da essa organizzati. Tutte queste modalità richiedono l’esborso di somme di denaro variabili, anche contenute, di cui però non tutti dispongono.

Il 5×1000 è diverso e permette anche a quelle persone che non hanno la possibilità di destinare nemmeno un euro del proprio reddito mensile alle cause sociali e umanitarie nelle quali credono di fare la propria parte.

Questo è permesso dal fatto che il 5 per mille non è altro che una quota – lo 0,5% – dell’imposta sui redditi che il contribuente è in ogni caso tenuto a pagare. Anziché lasciare questa piccola parte dell’IRPEF nelle casse dello Stato, può decidere di devolverla a un particolare settore – associazioni di volontariato, enti di ricerca scientifica o sanitaria, associazioni sportive dilettantistiche – oppure, all’interno di questi, a una specifica associazione.

Un semplice gesto dal forte impatto sociale

Donare il 5×1000 è dunque un gesto molto semplice, ma dal forte impatto sociale. Un impatto concreto, che permette agli enti beneficiari di dare il via a progetti che, in assenza di fondi, rimarrebbero solo sulla carta e non potrebbero mai prendere vita.

Naturalmente, il valore – prettamente economico – di questo tipo di donazione aumenta all’aumentare del numero di contribuenti che decidono di fare la propria parte e di sostenere le attività degli enti no profit. Per questo, anche laddove ci si rendesse conto che il proprio contributo è minimo, non si dovrebbe perdere l’occasione di utilizzarlo per sostenere i progetti che stanno più a cuore. 

Chi può beneficiare del 5×1000

Sono numerosi gli enti e le associazioni che possono beneficiare di questo contributo. In particolare, è possibile decidere di destinare il proprio 5×1000 a:

  • enti e associazioni del terzo settore con iscrizione al RUNTS;
  • enti dedicati alla ricerca scientifica e all’istruzione universitaria;
  • enti dedicati alla ricerca scientifica;
  • associazioni riconosciute dal CONI attive nel settore dello sport dilettantistico;
  • enti che si occupano di tutela e promozione dei beni culturali e paesaggistici;
  • enti destinati alla gestione delle aree protette.

Anche il Comune di residenza può essere destinatario di questa quota dell’IRPEF.

Chi desidera destinare la quota a uno di questi settori, non deve fare altro che apporre la propria firma nel riquadro apposito. Se invece si desidera sostenere i progetti di un ente specifico, è necessario, come anticipato nell’introduzione, indicare anche il codice fiscale dell’ente. 

Destinare il 5×1000 a finalità sociali non è obbligatorio; se la parte dedicata presente sul modulo della dichiarazione dei redditi non viene compilata, la quota rimane nelle casse dello Stato.