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L’Italia perde un’altra figura iconica del mondo dello spettacolo. Raffaella Carrà è morta oggi a 78 anni, lasciando sgomento e tristezza.
La sua risata la caratterizzava più di ogni altro aspetto della sua persona. Una mimica inconfondibile lo scatto indietro con la testa, che tanti imitatori amano ricalcare, rimane il simbolo più riconoscibile della sua gioia. Una donna dai tanti talenti: una voce potente, una ballerina, un’attrice, una conduttrice televisiva, un personaggio che ha influenzato la moda e lo stile italiano negli anni 70-80. Il caschetto biondo platino, le paillettes e le micro tute indimenticabili sono l’emblema di una carriera eclettica e di grande successo.
Raffaella Carrà aveva da poco festeggiato il suo compleanno, il 18 giugno, e mentre i social continuano a parlare di una malattia che da qualche tempo l’aveva colpita e che, per rispetto della sua privacy soprattutto, e del suo pubblico, sicuramente, lei aveva voluto tacere ai media, noi di Hermes vogliamo salutarla con riconoscenza per aver divertito e fatto compagnia per tantissimi anni agli italiani e per aver restituito ai telespettatori, sempre, un personaggio vero.
Diamo un’occhiata veloce alla sua fulgida carriera.
Il primo grande successo arriva con il noto programma televisivo di varietà, Canzonissima. Si esibisce una giovanissima Raffaella che affianca Corrado Mantoni e lo fa in grande, con l’ombelico scoperto, sfoggiato durante la sigla Ma che musica maestro!
L’anno successivo nello stesso programma lancia quello che sarà il suo cavallo di battaglia, il Tuca Tuca, a ritmo di passi tipici che solo una showgirl come lei poteva creare. Ma di gloria in gloria, si canticchia e balla anche la canzone Chissà se va.
Nel 1974 nasce la collaborazione con quella che sarà una delle sue più grandi amiche, Mina Mazzini: insieme presentano il programma Milleluci. Raffaella è ormai diventata una showgirl e una conduttrice a livello internazionale.
Nello stesso anno presenta da sola Canzonissima, di cui celebre è il duetto con Topo Gigio, dove canta Strapazzami di coccole, di cui vi lasciamo lo sketch da visionare per un sorriso in più.
Sempre nel 1974 pubblica l’album Felicità tà tà, contenente uno dei suoi maggiori successi, il brano disco-music Rumore. L’album riscuote un ottimo successo, tanto da ottenere il disco di platino.
La sua carriera è al top e così le sue apparizioni in diversi programmi televisivi si moltiplicano: Ma che sera (1978): famosa è la sigla cantata dalla stessa Raffaella, Tanti auguri, un inno all’amore libero e spensierato; Fantastico 3 (1982) con Corrado Mantoni e Gigi Sabani: da cornice al programma un’altra celebre sigla Ballo ballo; e infine Pronto, Raffaella? (1984 e 1985), che le porta ad ottenere, nel 1984, il titolo di Personaggio televisivo europeo femminile, assegnato dall’European TV Magazines Association. Ed è proprio in questo programma che Raffaella incontra per la prima volta il regista, Gianni Boncompagni, il compagno di una vita.
Il suo lavoro diventa conteso. Condurrà Buonasera Raffaella, poi Domenica In e da Mediaset alla Rai spazia ovunque. Arriva Fantastico 12 con Jonny Dorelli e persino in Spagna riscuote tantissimo successo sul primo canale TVE dove conduce, Hola Raffaella, premiato con il TP, l’equivalente dell’italiano Telegatto.
Le citazioni cronologiche dei suoi successi non si fermano qui perchè Raffaella continuerà a mettersi in gioco per molto tempo. Non possiamo non citare nel 1985 il programma Carramba che sorpresa che la celebrerà come la regina della televisione italiana.
Una curiosità su tutte per un’umanità spiccata
Oltre che nella scena dello spettacolo Raffaella Carrà ha assunto un ruolo importante anche nell’ambito delle adozioni, a cui si è molto dedicata anche per colmare una mancanza nella sua vita, che sono stati proprio i figli. Per concludere questo articolo abbiamo scelto un remix di successi: sarà senz’altro il modo migliore per darle un bacio, un bacio proprio lì dove lo vorrebbe lei e dirle Ciao Raffaella, balla fra le stelle del firmamento stasera e per sempre.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.