Il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata della Terra, nasce ufficialmente il Parco Nazionale del Matese, il venticinquesimo parco nazionale italiano. Con la firma del decreto da parte del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, prende forma un progetto atteso da anni, che abbraccia le regioni Campania e Molise. Sono coinvolti 52 comuni, distribuiti tra le province di Caserta e Benevento in Campania, e Campobasso e Isernia in Molise.
Le origini del Parco Nazionale del Matese si intrecciano con la storia e le tradizioni di un territorio antichissimo. In quest’area, abitata già dai Sanniti e successivamente dai Romani, la natura è sempre stata parte integrante della vita quotidiana. I paesaggi modellati nel tempo dall’agricoltura, dalla pastorizia e dai piccoli borghi raccontano un rapporto profondo tra uomo e ambiente. I boschi, le vallate e i prodotti della terra testimoniano un’identità locale forte e radicata.
Il territorio del Matese è un vero scrigno di biodiversità. A dominare il paesaggio è il Monte Miletto, che con i suoi 2.050 metri segna il punto più alto del parco. Il paesaggio alterna montagne, pianori, boschi, laghi e gole, offrendo ambienti ideali per una fauna ricca e variegata.
Tra gli animali presenti si segnalano il lupo appenninico, l’aquila reale, numerosi rapaci, e mammiferi come volpi, caprioli, cinghiali e tassi. Anche anfibi e rettili trovano rifugio in quest’area, contribuendo alla sua ricchezza ecologica. La vegetazione è altrettanto diversificata: boschi di faggio ad alta quota, castagneti e querceti a mezza montagna, oltre a una varietà di piante rare, tra cui numerose orchidee spontanee ed esemplari endemici.
Tra i luoghi più affascinanti del parco c’è il Lago del Matese situato a circa 1.007 metri. Circondato da maestose cime, custodisce nel suo fondale una suggestiva foresta sommersa, che ne accresce il fascino e il mistero, un luogo ideale per chi cerca contatto con la natura e paesaggi senza tempo.
L’istituzione da parco regionale a parco nazionale arriva dopo un lungo percorso di confronto tra istituzioni e territori, e rappresenta un traguardo importante per chi da anni chiede maggiore attenzione per queste aree interne. Il Matese non è solo un luogo da proteggere, ma un’occasione per rilanciare in modo sostenibile le economie locali, attraverso modelli di gestione condivisa, turismo dolce, attività scientifiche e iniziative educative.

Nata a Napoli nel 1989, sono agronomo e sommelier del vino, animata da una profonda passione per la natura e i suoi straordinari doni. Dedico il mio tempo ad esplorare e valorizzare tutto ciò che la terra ci offre, coniugando competenze tecniche e un sincero amore per l’ambiente.