Sembra impossibile che dopo 70 anni di collaborazione la città di Sanremo possa non essere più il luogo che ospiterà il Festival della Canzone Italiana, eppure questa possibilità sta diventando sempre più probabile: la decisione è tutt’altro che definitiva, ma la tensione tra la Rai e il Comune di Sanremo è ormai evidente.

Le cause dello scontro

Alla base dello scontro c’è una questione economica: il Comune di Sanremo ha alzato la base d’asta per la concessione della manifestazione a 6,5 milioni di euro l’anno, rispetto ai 5 milioni dell’attuale accordo. Oltre a questo, la nuova convenzione impone alla Rai l’obbligo di realizzare altri quattro programmi televisivi in città, ampliando l’impegno economico dell’azienda.

Ma la questione è anche politica e legale. Il Comune di Sanremo ha preso questa decisione dopo che il TAR della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai, rendendo necessaria una gara pubblica. Il prossimo 22 maggio si discuterà il ricorso al Consiglio di Stato, ma la Rai non può permettersi di aspettare passivamente il verdetto.

Le conseguenze economiche

Certo è infatti che la Rai non può rinunciare ad un evento che genera un giro d’affari enorme, con oltre 65 milioni di euro di raccolta pubblicitaria solo nell’ultima edizione. Il Festival di Sanremo rappresenta da decenni un pilastro culturale e un motore economico fondamentale per la città omonima. L’evento non solo celebra la musica italiana, ma appunto genera anche un impatto economico significativo sul territorio ligure.

Secondo un’analisi condotta da EY, l’edizione 2025 del Festival ha generato un impatto economico complessivo di 245,1 milioni di euro, con un valore aggiunto di 97,9 milioni e la creazione di 1.459 posti di lavoro. Questi risultati rappresentano un incremento significativo rispetto all’edizione del 2024, che si attestava a circa 205 milioni di euro, confermando l’importanza dell’evento per l’economia regionale e nazionale. ​

La città di Sanremo beneficia direttamente di questo indotto economico. Durante la settimana del Festival, hotel, ristoranti e attività commerciali registrano il tutto esaurito, con un aumento vertiginoso del volume d’affari. Si stima che, tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi di marzo, giunga in zona ogni anno una media di 41.000 persone tra ospiti, organizzatori, staff e turisti.

Quindi un possibile trasferimento comporterebbe grandi perdite economiche per Sanremo: oltre alla diminuzione degli introiti per le attività locali, la città potrebbe subire una riduzione della visibilità mediatica e del prestigio associato all’evento. D’altro canto, la nuova città ospitante potrebbe beneficiare dell’indotto economico legato al Festival, con ricadute positive su turismo, occupazione e promozione del territorio.

La perdita del Festival di Sanremo comporterebbe per la città un danno economico stimato in 245 milioni di euro l’anno. Questa cifra include l’indotto derivante dal turismo, dagli eventi collaterali e dagli investimenti pubblicitari. Hotel, ristoranti e negozi vedrebbero un drastico calo dei ricavi, con possibili ripercussioni sull’occupazione locale. Inoltre, la riduzione della visibilità internazionale potrebbe compromettere ulteriormente l’economia della città nel lungo periodo.

Le possibili nuove location

Dunque la recente decisione del TAR della Liguria, che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto della manifestazione alla Rai, ha costretto il Comune di Sanremo a indire un bando per la gestione dell’evento. In risposta, la Rai sta valutando alternative per garantire la continuità del Festival. Tra le opzioni emergono Torino e Cinecittà come possibili nuove sedi.

Il capoluogo piemontese, già apprezzato per l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest nel 2022, sarebbe la location perfetta e il sindaco Stefano Lo Russo ha espresso interesse per questa opportunità, mettendo a disposizione il prestigioso Teatro Regio come possibile sede. Un’altra ipotesi è quella di trasferire il Festival a Cinecittà, luogo iconico per il cinema e la televisione italiana. Il Teatro 5, reso celebre da Federico Fellini e da produzioni di successo, garantirebbe un’eccellente infrastruttura per ospitare l’evento.

Il futuro del Festival dipenderà da quanto la Rai e Sanremo sapranno trovare un punto d’incontro. L’opzione di lasciare tutto com’è resta sul tavolo, ma solo se il Comune farà marcia indietro sulle nuove condizioni economiche. In caso contrario, il Festival più amato dagli italiani potrebbe davvero lasciare la Riviera.

 

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