Il Circo, tra realtà e magia

È lunedì, la sveglia suona alle sei e, che tu lo voglia o no, sei obbligato ad alzarti e ad andare al lavoro. Il blue Monday è un trauma universale, ma che ne diresti se il tuo lavoro fosse considerato stravagante o sconosciuto ai più?

Danila è una circense piemontese, mamma di due bambini, nata in una famiglia di artisti e tra i più antichi burattinai italiani: i Niemn. La sua famiglia, porta nelle piazze e nei teatri di Italia uno spettacolo di saltimbanchi. Tutti insieme si fanno chiamare Little Circus.

In cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

“Nel nostro lavoro tutti fanno tutto, a partire dalla parte burocratica e organizzativa a quella pratica del montare e smontare le attrezzature. È impegnativo, ma quando saliamo sul palco dimentichiamo la fatica e la magia prende il sopravvento. Per me è il mestiere più bello del mondo. Lì sopra siamo degli artisti: io presento, il mio compagno Yuri fa un numero di fachirismo ma, soprattutto, fa il pagliaccio e si fa chiamare Clown Rimorchio; il nostro bambino di 11 anni, Anthony, fa un bellissimo e difficile numero di equilibrismo che si chiama “rola rola” oppure “rullo oscillante”: consiste nel stare in equilibrio su di una tavola posizionata su di un cilindro ed esibirsi in diversi esercizi; la nostra bambina di 6 anni, Zoe, lo aiuta passandogli gli attrezzi di cui ha bisogno. Poi abbiamo scene comiche, giochi di magia, giochi con i bambini del pubblico e alla fine salutiamo tutti sulle note della fisarmonica suonata da nostro figlio Anthony.” 

Esiste un percorso formativo specifico per svolgere il tuo mestiere?

“Esistono percorsi formativi per poter fare il nostro mestiere, ma noi impariamo tutto in casa: veniamo da una famiglia di artisti e abbiamo zii, genitori, cugini che insegnano i loro numeri ai più piccoli. Sono cresciuta fra gli spettacoli, ho giocato su palchi di teatri e piste di circo da quando sono nata e mi ritengo una privilegiata per questo, è quello che ho sempre voluto fare fin da bambina.” 

Come viene percepito il tuo mestiere nella tua città? È inusuale o abbastanza diffuso?

“Normalmente chi fa questo lavoro vive in roulottes o carovane e gira per tutta l’Italia. Io ho fatto una scelta diversa: ho fatto quella bellissima e particolare vita fino a quando non è stato il momento di mandare mio figlio a scuola. Per fargli fare un percorso scolastico classico, abbiamo deciso di fermarci nella città di origine di mio nonno, Vercelli, e di esibirci nei teatri del circondario in inverno e di muoverci solo nel periodo estivo. Devo dire che la nostra città ultimamente sta promuovendo un po’ il nostro lavoro con mostre dei burattini della mia famiglia di origine e spettacoli di burattini nelle scuole della città. Per la prima volta, quest’anno l’amministrazione comunale ha offerto anche due spettacoli del LITTLE CIRCUS ai cittadini e questo ci ha fatto molto piacere. Del resto siamo gli unici in città ad avere una tradizione artistica così importante.” 

Con che tipo di clientela hai a che fare abitualmente?

“La nostra clientela è principalmente composta da bambini. La gente crede che il nostro sia uno spettacolo dedicato esclusivamente ai più piccoli, ma alla fine di ogni spettacolo ci sono sempre genitori o nonni che vengono a dirci quanto si siano divertiti nel vederci. Questa è una grande, grandissima, soddisfazione!” 

Hai a che fare con persone particolari? Vuoi condividere un aneddoto divertente o un fatto spiacevole?

“Il nostro mestiere ci porta a conoscere tantissima gente, di ogni tipo, e questo è un accrescimento personale. Una delle storie più belle che mi sia capitata è quando, tantissimi anni fa, sulla riviera romagnola, arrivò al nostro spettacolo un nonno con parecchi nipotini, di tante etnie diverse. Questo nonno ci raccontò che i suoi figli facevano tutti parte di Medici senza frontiere e che alcuni dei suoi bellissimi nipotini erano stati adottati nelle varie missioni dei figli. Questa cosa ci ha toccato il cuore.

Poi capitano anche fatti spiacevoli: a volte la gente è diffidente perché ci vede vivere in roulottes, oppure persone che dicono ai propri figli di non fermarsi a vedere il nostro spettacolo promettendo loro, in cambio, di farli giocare con lo smartphone. Ma per fortuna gli episodi piacevoli superano gli altri.”

Il covid-19 ha influito sul tuo lavoro? Se sì, come?

“Il covid ha influito tantissimo sul nostro lavoro. Il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento è stato il primo a fermarsi e l’ultimo a ripartire. Ci siamo trovati costretti a cambiare completamente la nostra vita. Abbiamo dovuto tenerci in costante allenamento, provando i nostri numeri in casa, senza poterli mettere in atto. Ma siamo persone forti e ci rialziamo sempre.

Il 20 giugno di quest’anno ritornare in piazza, in più nella nostra città, a presentare il nostro spettacolo dopo tutto questo tempo è stato davvero emozionate, sono scese delle lacrime di vera gioia nel vedere quelle persone felici davanti a noi!” 

Dove possiamo trovarti?

“Se volete delle informazioni su di noi, potete seguire la nostra pagina Facebook LITTLE CIRCUS e visitare il sito www.burattininiemen.com oppure contattarci al numero telefonico 333 3145925.

E come dico sempre alla fine di ogni mio spettacolo “Il Little Circus vi ringrazia, vi saluta e dice, soprattutto a questi bravi bambini, arrivederci ad una prossima volta! 

Ciao a tutti!”