Melba Liston, afroamericana jazzista in un mondo di bianchi

Melba Liston, afroamericana jazzista in un mondo di bianchi

Fonte foto: Donne Magazine

Melba Liston nacque a Kansas City nel 1926, anno in cui venne fondato il team di basket degli Harlem Globetrotter, interamente formato da afroamericani che diverrà celebre in tutto il mondo.

Arrangiatrice, compositrice, prima donna trombonista a suonare in una big band negli anni ’40 e ’60, pioniera del jazz come donna e come afroamericana, che si misurò con la difficoltà di essere legittimata con un trattamento alla pari negli ambienti musicali del tempo in cui visse esordi.

Gli esordi

Iniziata precocissima alla musica dal nonno attraverso spirituals e canzoni popolari, continuerà da autodidatta fino al trasferimento a Los Angeles dove suonerà in bande giovanili. Nel 1944 si unisce all’orchestra jazz di Gerald Wilson.

L’abbandono della musica

Intanto, nel mondo della musica, nel 1939 Billie Holiday (con la quale la Liston collaborerà dando sfoggio di padronanza di linguaggi musicali di big band e bop) canta per la prima volta Strange Fruit, canzone di condanna verso il razzismo e i linciaggi.

Dopo un tour negli Stati del Sud con Count Basie nel 1949, Melba decise di abbandonare la musica perché i pregiudizi di razzismo e sessismo in un ambiente formato prevalentemente da uomini bianchi le sembrano muri invalicabili. Si dedica così all’insegnamento in un istituto religioso e per sbarcare il lunario, lavora come comparsa a Hollywood, recitando ne Il figliol prodigo nel 1955 e I dieci comandamenti nel 1956.

Le tensioni sociali

Intanto nel 1955 Rosa Parks rifiuta di lasciare il proprio posto a sedere a un bianco sull’autobus cittadino e nel 1956 L’FBI inizia un programma segreto per neutralizzare (anche con metodi illegali) la crescita di movimenti radicali soprattutto afroamericani.

Nonostante il clima di tensione sociale, Melba Liston sente di nuovo forte il richiamo della musica e nel 1956 partecipa a dei tour sponsorizzati dal Dipartimento di Stato Americano e incide dei dischi con i Jazz Messenger nel 1957, mentre nel 1958 forma un quintetto tutto al femminile abbattendo pregiudizi razziali e di genere.

Scrittrice ombra

Nel ’59 collabora in Europa con Quincy Jones e negli anni’ 60 dà vita a un lunghissimo sodalizio con Randy Weston che durerà fino alla sua morte. Per tutta la vita Melba testimoniò la difficoltà come donna afroamericana di dover dimostrare continuamente le sue qualità per ottenere il posto che le spettava come musicista, compositrice e arrangiatrice e  per una paga più equa. Non stupisce infatti che sia l’autrice di innumerevoli musiche della cui paternità si appropriarono altri musicisti, con i quali Melba collaborò. Grandissima la sua produzione come ghost writer, cioè come scrittrice fantasma o ombra, che in campo musicale viene pagato per scrivere composizioni ufficialmente attribuite a un’altra persona. La carriera di Melba Liston, infatti si può considerare quella di un’eroina silente, specchio della segregazione razziale della società americana del dopoguerra. Ella, per quanto più volte dichiarò che era riuscita a trovare un certo cameratismo con i suoi colleghi uomini, poi di fatto faticò moltissimo a brillare di luce propria. Infatti, mentre, nel 1964, Martin Luther King riceveva il premio Nobel per la Pace, lavora come arrangiatrice per Motown, la maggiore etichetta discografica americana, e come arrangiatrice per Ray Charles.

Nel 1967 esce nelle sale Indovina chi viene a cena che affronta l’argomento dei matrimoni misti all’epoca un grandissimo tabù.

Negli anni ’70, dopo l’ assassinio di Martin Luther King, le tensioni sociali si acuiscono e anche i problemi sul lavoro, tant’è si trasferisce in Jamaica per insegnare musica per 6 anni, prima di tornare negli USA per dirigere la propria orchestra.

Smise di suonare nel 1985 a causa di un ictus che la lasciò parzialmente paralizzata ma ha continuato ad arrangiare musica.

Stile e opere

Lo stile musicale di Melba Liston si caratterizza per una grande flessibilità rispetto alla educazione musicale anni ’40, nello swing, al best-pop, musiche africane. Fortissima l’esplorazione free jazz, dotata di un vocabolario musicale tondo ed esteso, ricco di dissonanze.

Pubblicò come autrice: Melba Liston and Her bones (1959) e Volcano Blues con Randy Weston (1993). Fece da spalla a Ray Charles, Dizzie Gillespie, Quincy Jones, Jimmy Smith, Randy Weston.

Muore a Los Angeles nel 1999 pochi giorni dopo un tributo alla sua musica alla Harward University. Al suo funerale fu suonata la sua African Lady.

Nel 2008, nove anni dopo, Barack Obama si insedia alla Casa Bianca diventando il primo afroamericano Presidente degli Stati Uniti d’America.