Nasce a Milano il teatro delivery

Fonte foto: EnjoyItalyGo.com

 

Avete capito bene: non è lo spettatore che va a teatro, bensì è il teatro che va dallo spettatore. Si tratta di una bella iniziativa per permettere all’arte resa grande da attori come Eduardo De Filippo, Giorgio Albertazzi o Vittorio Gassmann, di correre ai ripari, dal momento che non si sa ancora quando riapriranno i teatri. È un modo per mantenere vivo il contatto tra artisti e spettatori.

 

Queste sono le motivazioni che hanno spinto Marica Mastromarino attrice di prosa, diplomata al Piccolo Teatro nel 2017, e Roberta Paolini, attrice comica e di prosa, a ideare il Teatro Delivery. Si sono conosciute a Milano, durante il primo lockdown, nella Brigata Franca Rame, un’associazione di volontariato che consegnava pacchi alimentari ai più bisognosi. Accomunate dalla stessa passione, hanno subito stretto amicizia e, in seguito, iniziato a collaborare.

 

L’idea delle esibizioni a domicilio è stata, però, di un attore leccese, Ippolito Chiarello, che da dieci anni è attivo col Barbonaggio teatrale, un progetto con cui gira per le piazze col suo banchetto, proponendo spettacoli. La chiusura dei palcoscenici, nel novembre dello scorso anno, lo ha portato a trasformare il suo progetto nel teatro a domicilio; ha contattato colleghi in giro per l’Italia, per proporre loro di entrare nell’USCA (Unità Speciale di Continuità Artistica).

 

Anche Marica e Roberta sono state coinvolte e hanno fondato a Milano il Teatro Delivery. L’organizzazione è simile alla consegna a domicilio di cibo: basta contattarle, scegliere uno tra i vari menu proposti e mettersi d’accordo sulle modalità dello spettacolo; il giorno prestabilito, le due attrici inforcano le biciclette e si presentano per la “consegna”. Si esibiscono perlopiù nei cortili dei condomini, negli atri, nei giardini pubblici, negli spazi aperti, luoghi dove è possibile realizzare esibizioni in  completa sicurezza.

 

I menù cono composti da monologhi di repertorio che spaziano da Dante a Stefano Benni, da Dario Fo a Gianni Rodari (quest’ultimo adatto ai bambini). Propongono riadattamenti alla Locandiera di Carlo Goldoni, interpretazioni dei canti più noti dell’Inferno di Dante, ma anche pezzi scritti di loro pugno; il più richiesto è La fame dello Zanni, riadattamento di uno dei brani all’interno del Mistero buffo di Dario Fo.

 

Il pubblico è formato per la maggior parte da bambini insieme ai nonni o ai genitori, incluse la signora affacciata al balcone mentre stende i panni o il tipo che è sceso a buttare la pattumiera, oppure il pensionato che va in edicola a prendere il giornale. L’iniziativa sta avendo successo, cosa che ha spiazzato le due fondatrici; infatti, quando sono stati chiusi i teatri, non ci sono state delle iniziative di protesta; questo le ha portate a credere che è un settore superfluo, quindi sacrificabile.

 

In seguito alle crescenti richieste di spettacoli a domicilio, si sono dovute ricredere; hanno infatti notato che il pubblico è affamato di teatro, desidera avere il contatto visivo e il coinvolgimento fisico con chi si esibisce, la loro percezione è quella di essere necessarie; parafrasando uno slogan tanto caro a quei settori che stanno soffrendo delle restrizioni dovute al Covid: resistono, perché esistono.

 

Prezzi, modalità di pagamento e prenotazioni

 

L’ordine minimo è di 20 Euro; le interpretazioni dei singoli brani hanno costi che variano dai 9 ai 18 euro, si possono anche ordinare pacchetti completi (come quelli tematici su Dante e Rodari), a prezzi compresi tra i 27 e i 35 euro. I pagamenti possono essere effettuati con bonifico bancario (dunque in totale sicurezza) e il servizio è gratuito per le famiglie che non hanno la possibilità economica di fare una donazione. 

 

Per le prenotazioni – zona rossa permettendo – si può scivere una e.mail a usca.milano@gmail.com, oppure telefonare direttamente a Marica e Roberta, rispettivamente ai numeri 338 8602188 e 389 4760839

 

Buon divertimento!