Fonte Foto: napoli.repubblica.it
Ogni anno, da maggio a luglio, vasti campi o piccole aiuole si tingono di rosso con lo sbocciare dei papaveri, fiori dai petali delicati ma dall’imponente impatto visivo. La natura, anche quest’anno, torna a regalarci uno spettacolo unico nella Valle del Sele, celebre parco campano che costeggia l’omonimo fiume, partendo da Contursi Terme a Buccino. Il rosso, accostato al verde del campo e al giallo delle spighe sembra riprodurre uno dei dipinti di Klimt, regalando un paesaggio suggestivo, con un perfetto alternarsi di colori.
I papaveri: tra bellezza e leggenda
Una visione onirica per tutti coloro che si trovano di passaggio per la Valle del Sele, un mix di bellezza e leggenda. Il papavero rosso, infatti, ha una ampia simbologia che affonda le sue radici tra gli antichi greci e romani. Da sempre il fiore è considerato simbolo del sonno e, anticamente, il dio Morfeo veniva rappresentato con un grande fascio di papaveri tra le braccia.
Una leggenda romana narra, invece, che l’ultimo re di Roma Tarquinio il Superbo, per insegnare a suo figlio come detenere il potere, fece colpire con un bastone i papaveri più alti del suo giardino. L’intento era fargli capire che si dovevano prima distruggere le persone più importanti ed autorevoli, per avere il totale dominio sull’impero. Da questa leggenda, il papavero viene associato al simbolo del potere (si definiscono “ grossi papaveri” i personaggi di grande influenza economica e politica).
Dietro la nascita del papavero, c’è un’altra leggenda, ben più romantica: si narra che un giorno di giugno, la bellissima figlia di Giove e della dea della Terra, Proserpina, mentre coglieva fiori in un prato della Sicilia fu rapita da Plutone, dio degli inferi, per farla sua sposa. Quando la madre Demetra seppe che la figlia avrebbe trascorso il resto dell’esistenza nel mondo sotterraneo si disperò e corse a chiedere aiuto a Giove che, invece di supportare la dea, incoraggiò l’unione della figlia affinché diventasse regina. Demetra, in preda al dolore, decise di non occuparsi più della Terra e Giove, preoccupato della morte delle creature, convinse Plutone a lasciar tornare Proserpina per almeno sei mesi ogni anno.
Così fu e leggenda vuole che quando la regina ritorna sulla terra sbocciano i papaveri che, con il loro colore rosso, ricordano alla dea la passione dello sposo che l’aspetta negli inferi.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.