Fonte: Sala-Bibiena-PH.-Maurizio-Tarantino (teatro Manzoni)
Lo sappiamo, Bologna è una delle città più magiche che abbiamo nel nostro bel paese, non solo per la sua cucina, per le sue strade, per le bellezze che popolano le sue vie, ma anche per i suoi meravigliosi teatri. Vere e proprie opere d’arte nell’arte della cultura dello spettacolo. Andiamo quindi a farci un giro virtuale nei cinque teatri più belli del capoluogo emilian – romagnolo.
Il Teatro del Baraccano
Fonte Spazio alla cultura
Il Teatro del Baraccano, fa parte del complesso del Conservatorio del Baraccano, di cui costituisce la parte ovest. Costruito nel lontano 1500, fino agli anni ’70 è stato denominato il Conservatorio delle Putte, luogo dove venivano educate e preparate al matrimonio le orfanelle della bella Bologna. Dopo gli anni Settanta, lo spazio è rimasto chiuso per circa trent’anni. In seguito ad un’accurata ristrutturazione da parte del Comune di Bologna è stato riaperto ed adibito a teatro nel vicino 2006. Nel corso della ristrutturazione, nella sala principale, sono stati rinvenuti moltissimi affreschi. Dal 2010 è tornato a presentare i suoi spettacoli.
Teatri di Vita
“Teatri di Vita” è il teatro comunale di Bologna espressamente dedicato allo sviluppo dei rapporti artistici con tutto il mondo e non solo italiani. Ospita spettacoli di teatro e danza contemporanea provenienti da ogni dove, proponendo un ricco scenario multiculturale. Dal 1993, quando è stato fondato da Andrea Adriatico, rappresenta nella Regione Emilia-Romagna e nella città di Bologna un luogo di promozione teatrale davvero originale e significativo, punto di riferimento per la domanda culturale, sempre più diffusa, di danza e teatro contemporaneo internazionale e di nuovi modelli di scambio culturale e incontro con nuovi mondi. Inoltre, al suo interno troviamo un ricco programma di attività spettacolari e didattiche qualificate e innovative, piene di stimoli e opportunità di conoscenza di altre culture artistiche.
Teatro Duse
Fonte: TeatroDuse
Il Teatro Duse è tra i più antichi teatri edificati nella città. E’ dedicato a manifestazioni teatrali e spettacolistiche sin dalla metà del diciassettesimo secolo.
Prima spazio utilizzato per il teatro collegiale gesuita e successivamente, dal 1865 con il nome di Teatro Brunetti, fu consacrato come il luogo per il teatro popolare che ospita generi spettacolari eterogenei (dall’opera lirica al circo equestre, dall’operetta alla commedia, dai concerti alle tragedie, insomma un bel “mischiotto” di opere culturali da palcoscenico). Sul suo palcoscenico si sono esibiti prestigiosi attori e magnifiche attrici come Adelaide Ristori e Sarah Bernhardt. Eleonora Duse già all’età di 7 anni sul palco di Via Cartoleria era stata Cosetta nell’opera tratta dal romanzo e “I Miserabili” di Victor Hugo e, come si comprende è proprio a lei che dal 1898 è stato intitolato il teatro.
Un teatro che oltre ad essere molto conosciuto e all’avanguardia risulta motivo di vanto per tutta la città di Bologna, sia per gli spettacoli e le compagnie ospitate, sia per l’alto livello tecnologico della struttura. A cavallo tra l’Ottocento e il Novecento divenne sala cinematografica e fu il primo teatro in città a possedere l’illuminazione elettrica sostituendo le candele.
Arena del Sole
Fonte: EmiliaRomagnaCreativa
L’Arena del Sole fa parte dei teatri storici di Bologna. Le sue origini risalgono all’anno 1810, ma è stato restituito alla città solo nel 1995 dopo otto anni di ristrutturazione. La sala grande contiene un totale si 952 spettatori e quella piccola da 220 ai 300. Nel lato meridionale il teatro presenta una vetrata che da su un chiostro quattrocentesco.
Teatro Manzoni
Con circa1286 posti, il teatro Manzoni è uno dei luoghi più cool della cultura da sipario in quel di Bologna. Eretto nel 1933 con uno stile simile all’ Art Noveau. Si trattava di un’opera ardita e veramente innovativa per l’epoca. Una muratura portante, in mattoni pieni, sosteneva le strutture metalliche della galleria e quelle della grande platea, mentre il boccascena era costituito principalmente da travature chiodate, come si usava all’epoca. In tanti lo definirono e lo definiscono ancora oggi “quanto di più perfetto si possa richiedere” e non ha nulla da invidiare al Lirico di Milano, al Politeama di Firenze, al Comunale di Bologna, al Banco de Chile di Santiago.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.