La produzione pittorica di Gustav Klimt (1862-1918) è molte volte caratterizzata dalle così dette “allegorie”, cioè figure retoriche di concetti intangibili, assiomi o ideali  rappresentati ed espresse attraverso immagini.

Famose sono le raffigurazioni allegoriche, commissionate all’artista austriaco nel 1894 dall’università di Vienna, della “Filosofia”, “Medicina”  e “Giurisprudenza”, successivamente rifiutate dalla  committenza perché le tele vennero reputate all’epoca quali “Idee confuse in forme confuse” e successivamente andate distrutte nel 1945 nell’incendio del castello di Immendorf, insieme ad altri dipinti razziati dai nazisti in Europa, durante il secondo conflitto mondiale.

Il quadro

Klimt

Fonte foto: setteumbria.it

Le tre età della donna” è un grande quadro a olio (180×180), realizzato nel 1905, nella maturità artistica dell’autore. Una metafora sul ciclo vitale rappresentato qui dalle tre figure femminili raffigurate per intero che occupano la parte centrale della tela.

Lo sfondo è diviso in vari rettangoli cromaticamente diversificati: dal nero di fondo alle disuguali forme reiterate e molto ricche di motivi sia geometrici che policromi, tipici dello stile pittorico pieno e mosaicato di Gustav Klimt.

La scena, quasi fusa nelle decorazioni del contesto cromatico, vuole descrivere la caducità della vita e le trasformazioni che il tempo e le vicissitudini formulano nella metamorfosi della bellezza del corpo.

 La  donna anziana è lasciata leggermente in secondo piano. È effigiata nuda, di profilo con il  suo corpo piegato e segnato dalla inclemenza del tempo. L’incarnato è livido e la postura, con il volto tra le mani e i capelli grigi a nasconderlo del tutto, emana una sorta di scoraggiata rassegnazione.

La giovane donna in primo piano con in braccio la bimba addormentata, ha invece un’espressione serena, protettiva e composta. Il corpo asciutto, fresco e rosato, come del resto quello della piccola, riflette aspettative ancora da avverarsi che forse la porteranno a un diverso futuro rispetto allo spettro pallido che ha alle spalle o, di contro, sarà proprio quello il suo destino.

L’infante è in un’età dove si è  ancora ignari della vita stessa. Si abbandona serena al sonno tra le braccia della madre e a lei si affida incondizionatamente.

La tela attualmente è custodita presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Altre opere con lo stesso tema

L’argomento dello scorrere del tempo e della vita che modifica i tratti del corpo umano è stato in passato ripreso da molti artisti. In particolare vorrei ricordare due versioni posteriori all’opera di Klimt: il quadro omonimo di Edvard Munch

Klimt

Fonte foto: it.artsuot.com

datato 1894, che presenta atmosfere austere se pur mitigate da forme arrotondate; e le “Tre donne” di Umberto Boccioni del 1909, ancora del periodo divisionista, al quale viene spesso attribuito lo stesso titolo del capolavoro klimtniano.

Klimt

      Fonte foto:it.wikipedia.org

 

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