Gustav Klimt nacque a Vienna il 14 luglio 1862. Un pittore che con le sue opere ha segnato la storia in maniera indelebile; appena adolescente venne ammesso, infatti, alla scuola d’arte e mestieri d’Austria, dove il suo innato talento spiccò subito. Da quel momento in poi fu solo un crescendo di collaborazioni e commissioni importanti.
Dal padre orafo ereditò una forte attrazione per il colore oro, che iniziò ad utilizzare abbondantemente, soprattutto dopo il suo soggiorno a Ravenna. Dalla madre apprese la raffinatezza, in quanto era una donna molto colta e appassionata di musica classica.
La sua produzione artistica riflette tutta l’eleganza vissuta in un contesto famigliare simile. La fantasia delle forme, lo stile medievale unito a quello bizantino e la modernità delle geometrie convivono inaspettatamente in armonia, con la sua anima bohèmien disordinata, dal fascino dell’artista misterioso e passionale, in fondo un po’ innamorato dell’idea dell’amore. Un sentimento che lo permea da cima a fondo: riportiamo qui, in ordine cronologico, cinque tra le sue opere più significative che racchiudono tutto il suo essere.
Amore
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Si tratta di una delle opere giovanili di Klimt. Rappresenta il ciclo della vita e la maturazione del rapporto tra i due amanti, che si abbracciano guardandosi negli occhi. Sullo sfondo, si stagliano delle figure evanescenti che rappresentano le “fasi” dell’amore quasi ad essere un presagio di ciò che di solito viene affrontato da una coppia: un amore che è per sua natura fragile, a volte illusorio ed effimero come la bellezza in gioventù.
Giuditta I
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Gustav era un uomo che amava le donne, le forme del corpo femminili, la passione e l’affascinante mistero che portano con sé. Venne anche lui colpito, come molti altri artisti, dalla storia di Giuditta, ebrea, e Oloferne, generale degli assiri. La donna lo illuse di voler trascorrere con lui una notte d’amore, per poi in realtà decapitarlo, salvando così il suo popolo dall’invasione che stava per mettere in atto. Nel quadro Giuditta, molto bella, che trasmette tutta la sua sicurezza, guarda l’osservatore con uno sguardo fiero, quasi di sfida, ed un sorriso beffardo appena accennato.
Le tre età della donna
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Sappiamo già quindi che l’artista era affascinato dalle fasi e dalle donne. Ecco l’unione dei due elementi in questa sua opera, che vuole rappresentare allegoricamente l’infanzia, la maternità e la vecchiaia. Con uno stile che abbandona sempre di più il realismo per abbracciare delle figure geometriche e allo stesso tempo estremamente espressive, Klimt riesce a trasmettere benissimo i sentimenti della donna, e in generale dell’essere umano, in questi tre momenti salienti della vita: inconsapevole infante; nel pieno del suo istinto materno; e infine l’inesorabile declino che porta con sé consapevolezza, rammarico e pensiero della morte.
Il Bacio
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Conservata nell’Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, si tratta sicuramente dell’opera più mainstream dell’artista; è stata postata ovunque, accompagnata da frasi d’amore, e continuerà ad essere un riferimento per gli innamorati che guardano alla propria metà come se fosse un dono divino. Sarà l’unione di vari elementi, a creare la magia: i colori accesi e l’estrema tenerezza di questo bacio, che rendono immortale il più comune dei sentimenti, seppur raro nella sincerità e nell’intensità rappresentate nella tela. Si avverte perfettamente la carica passionale, l’estasi tra i due soggetti protagonisti, e tutto il resto scompare in un oceano d’oro.
L’albero della vita
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Un mosaico dalle dimensioni notevoli per decorare la sala da pranzo di una lussuosa residenza privata di Bruxelles. L’opera è composta da 3 pannelli di 7 metri, fatta di pietre dure, marmi e coralli coloratissimi, ed è “divisa ma unita” proprio come nel significato che racchiude. A sinistra, il primo pannello rappresenta una bella donna dallo sguardo sognante ma determinato, ed è comunemente definito come “L’attesa” del proprio amato – un atteggiamento delle donne che intrigava molto Klimt e lo considerava una tra le tante bellezze della femminilità.
Al centro, l’albero dorato, maestoso e astratto, che in generale è considerato in molte culture il simbolo per eccellenza della crescita, della conoscenza e della vita. Rappresenta l’unione delle due condizioni, solitudine e calore di un abbraccio, perchè infatti a destra si vede “La riconciliazione” dei due amanti che spezzano finalmente la tensione della lontananza.
Sono di dicembre; credo nell’oroscopo? Sì e no. A volte lo uso volentieri come scusa per giustificare i miei difetti 😉 Ma la verità è che ognuno è unico a modo suo, e sono sempre più convinta che più si crede di sapere, meno si conosce. Io, ad esempio, ho 25 anni e non so ancora bene cosa farò da grande. Per il momento sono una “Digital Something“, mi occupo di comunicazione, marketing e web design. Quel che è certo, è che adoro esplorare la vita in tutti i suoi aspetti, e per questo ne scrivo con meraviglia e curiosità. Penso che la scrittura sia una tra le tante forme d’arte, utile ad esprimere la parte più autentica di sè.