Adagiato alla perfezione sulle rive del Po’, immerso nel verde del Parco del Valentino di Torino troviamo il Borgo Medievale. Si tratta di una minuziosa riproduzione di villaggio medievale, con annessa rocca, concepita e creata per la terza esposizione dell’arte generale italiana categoria sezione antica del 1884.
Il Borgo
Per la sua realizzazione vengono ipotizzate più opzioni ma la versione che possiamo ammirare ancora oggi, prende vita quando nel 1882 la progettazione e la direzione dei lavori del Borgo vengono affidati all’artista ed architetto Alfredo d’Andrade. D’Andrade, che ricopre dal 1865 il ruolo di docente di ornato e rilievo degli edifici storici medievali, conosce a menadito le strutture del territorio valdostano, piemontese e ligure.
Forte del suo senso artistico e delle conoscenza relative a: tecniche, forme, leggi strutturali e decorazione. D’Andrade decide di focalizzarsi sulla realizzazione di un Borgo capace di riassumere tutte le sfaccettature della vita di un villaggio medievale del XV secolo. Non sceglie un unico punto di riferimento ma mixa sapientemente scorci prospettici, elementi architettonici e decorazioni che, nonostante nella realtà territoriale appartengano a luoghi differenti, coesistono armonicamente lungo l’unica via a zig zag del villaggio.
L’intero progetto viene realizzato in poco più di sedici mesi: la prima pietra della rocca viene posata il 12 dicembre 1882 mentre la prima del villaggio il 6 Giugno 1883. Ed ecco che cosa attende i sovrani d’Italia Umberto e Margherita di Savoia il 27 Aprile del 1884 all’inaugurazione del Borgo Medievale.
Per entrare nel Borgo Medievale, ben protetto dalla sua palizzata e dalla cinta muraria, si deve passare dal ponte levatoio poiché un fossato separa il resto del parco dal suo ingresso. Questo accorgimento pone il visitatore nella giusta condizione per lasciare la realtà alle proprie spalle e immergersi nella bellezza dell’architettura e della vita del periodo gotico.
La facciata che sovrasta il ponte riproduce la torre di Oglianico decorata con gli affreschi della porta di Malgrà. Varcata la torre d’ingresso troviamo una fontana, l’ospedale e l’albergo per i pellegrini. Proseguendo sulla via troviamo i portici che ospitano le botteghe che il il 27 Aprile del 1884 sono le seguenti: bottega del vasaio, bottega della tessitrice, bottega dello speziale, bottega del falegname, bottega del fabbro, bottega del ramaio, bottega di oggetti artistici. Sotto i portici anche due osterie, una con cucina tipica medievale e l’altra con piatti contemporanei. Oggi di tutte le botteghe del 1884 sono rimaste: la bottega del ferro, la stamperia e il negozio di souvenir.
Nella piccola piazza le botteghe convergono nella chiesa del villaggio. La chiesa è una fusione fra le facciate delle chiese di Verzuolo e di Ciriè e oggi dietro questa meravigliosa facciata si trova un piccolo ma ben organizzato spazio espositivo.
Le case che sovrastano i portici e che rendono il villaggio tale sono studiate in modo da lasciar percepire la presenza di abitanti con agiatezze economiche differenti.
Si prosegue il cammino per arrivare al castello del signore del villaggio la cui torre è ispirata alla torre dell’orologio Avigliana.
Prima della salita per accedere alla rocca si incontra la suggestiva fontana del melograno.
Anche l’interno della rocca è studiato nei minimi dettagli, non solo per quanto riguarda le strutture ma anche per l’esattezza degli arredi, dei tessuti e di tutte le componenti che caratterizzano la funzione delle varie stanze. Spiccano sopra le altre il camerone degli uomini d’armi, la sala del trono e la camera dal letto del signore che ospita un sontuoso baldacchino.
Al giardino, che è stato realizzato fra il 1997 e il 2000, si accede passando dalla tettoia che ospita le armi d’assedio. La tipologia di piante che si trovano al suo interno sono state selezionate consultando testi datati fra il 1000 ed il 1500. Su queste basi il giardino è stato ripartito in tre aree: il “Giardino delle Delizie” che è dedicata alle piante ornamentali ed è sito a ridosso dell’ingresso del castello, il “Giardino dei Semplici” con spezie e piante medicinali ed infine l’orto.
Grazie all’incredibile successo che riscuote nell’anno della sua inaugurazione, invece di essere demolito come si era progettato inizialmente, il Borgo Medievale viene acquistato dalla città di Torino e nel 1942 viene affidato alla direzione dei musei civici. Diventa così un museo unico nel suo genere, fra finzione e storicità, capace di ospitare al suo interno eventi e lavoratori didattici così come semplici curiosi.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.