Giovanni Chiaramonte: fotografia come misura del mondo

Dal 10 novembre 2024 al 9 febbraio 2025, l’APE Parma Museo ospita una retrospettiva dedicata a Giovanni Chiaramonte, uno dei più importanti fotografi italiani contemporanei. La mostra, curata da Arturo Carlo Quintavalle, raccoglie oltre 400 opere offrendo una panoramica completa della carriera dell’artista e della sua straordinaria capacità di catturare il divino nella quotidianità.

Le opere di una vita: un percorso cronologico

La retrospettiva ripercorre le tappe fondamentali del lavoro di Chiaramonte presentando le sue fotografie più celebri e i progetti che hanno segnato l’evoluzione della sua poetica

Le radici siciliane

Ultima Sicilia (1970) è un omaggio intimo alla terra natale in cui la tradizione e la modernità si incontrano in un racconto visivo potente e simbolico. Le immagini catturano paesaggi arcaici e scene di vita quotidiana restituendo la complessità di un luogo intriso di memoria e spiritualità Giardini in Sicilia (1974) esplora la bellezza naturale dell’isola intrecciandosi con l’intervento umano per creare una serie di immagini che parlano di equilibrio e armonia

Paesaggio Italiano (1980-1986) rappresenta una riflessione sul territorio italiano trasformato dall’intervento umano ma carico di significati storici e culturali. Chiaramonte cattura paesaggi urbani e rurali rivelando l’intima connessione tra l’uomo e il suo ambiente. Viaggio in Italia (1984) è un lavoro collettivo che offre uno sguardo personale sui cambiamenti sociali e culturali dell’Italia contemporanea con fotografie che mettono in dialogo passato e presente.

Le città del mondo

Berlino (1984-2011) esplora la trasformazione della capitale tedesca simbolo di divisioni e rinascite. Le immagini alternano architetture monumentali e dettagli urbani che raccontano il cambiamento storico e sociale della città. Venezia (1987-2006) propone un ritratto spirituale della città lagunare dove la luce e la composizione geometrica rivelano una Venezia intima lontana dagli stereotipi turistici. Jerusalem (1988) è una riflessione sul significato spirituale della città santa raccontata attraverso immagini cariche di simbolismo che uniscono sacro e profano.

Viaggi tra culture

Oceano Latino (1996-1997, 2003) è un racconto visivo delle Americhe in cui Chiaramonte indaga le tracce della cultura europea e l’identità latinoamericana. Le fotografie catturano paesaggi e volti intrecciando storia e contemporaneità.

Ai confini del mare (1985-1995) esplora la dimensione del limite sia fisico che metaforico attraverso scatti che ritraggono coste e orizzonti.

Una fotografia spirituale e simbolica

Le opere di Giovanni Chiaramonte si distinguono per il rigore formale e la profondità spirituale. Attraverso una composizione attenta e una straordinaria sensibilità per la luce, l’artista cerca di cogliere l’ordine intrinseco del mondo. Che si tratti di un paesaggio, di un volto o di una città, ogni immagine rivela una ricerca che va oltre il visibile mostrando “la luce del divino nel mondo”.

Una cornice suggestiva

La mostra si svolge negli spazi storici dell’APE Parma Museo, un tempo sede della Banca d’Italia, che coniugano eleganza architettonica e fascino contemporaneo. La collaborazione tra il CSAC – Centro Studi Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e la Fondazione Monteparma ha permesso di realizzare un allestimento che rispetta la cronologia e la profondità narrativa delle opere

La monografia: un tributo al maestro

Ad accompagnare la retrospettiva la pubblicazione della monografia Giovanni Chiaramonte curata da Arturo Carlo Quintavalle rappresenta un’occasione per approfondire il lavoro dell’artista. Il volume pubblicato da Electa inaugura la collana Electaphoto dedicata alla fotografia contemporanea e raccoglie saggi immagini e approfondimenti sul percorso creativo di Chiaramonte

Un’eredità da esplorare

La retrospettiva fotografica come misura del mondo non è solo un omaggio a Giovanni Chiaramonte ma un invito a riscoprire il potere della fotografia come mezzo per comprendere la realtà. Attraverso le sue immagini l’artista ci guida in un viaggio che unisce estetica e spiritualità rivelando la bellezza del mondo in tutte le sue dimensioni.

Una mostra imperdibile per chiunque voglia esplorare l’arte di un maestro capace di trasformare la realtà in poesia visiva.