Tik tok, l’app più utilizzata dai minorenni blocca i profili under 13

Tik tok, Tik tok

Sembra un’onomatopea, una riproduzione di un suono naturale, e invece è un social network, che permette ai suoi utenti di realizzare video divertenti e creativi di breve durata dai temi più disparati. Si possono creare nuovi contenuti o reinterpretare delle scene di un film o di una serie tv imitando il proprio attore preferito o un qualsivoglia personaggio influente.

Si tratta di un’app realizzata da una società cinese chiamata ByteDance, che permette agli iscritti di costruirsi un seguito, i tanto agognati followers, avere persone con cui interagire, insomma essere virtualmente apprezzati e noti. Per usare Tik Tok bisogna scaricare l’applicazione dallo store di uno smartphone; l’icona è un neon colorato a forma di nota musicale su sfondo nero.

Ma, come tutte le applicazioni e i social media, anche Tik Tok presenta aspetti positivi e negativi.

Il tasto dolente del mondo virtuale è la tutela della nostra identità. Dopo il blocco del garante della privacy, questa app adotta anche nuove misure per bloccare i profili under 13 ed ha affermato di impegnarsi a garantire la cancellazione, entro quarantotto ore, degli account che sono stati segnalati e che, dopo attente verifiche, risultano intestati a utenti che hanno meno di tredici anni di età.

Tra il 9 febbraio e il 21 aprile 2021 sono stati più di 12 milioni e mezzo gli utenti italiani ai quali è stato chiesto di confermare di avere più di 13 anni per accedere alla piattaforma e sono stati oltre 500.000 gli utenti rimossi perché probabili infratredicenni. Circa 400.000 profili sono stati cancellati perché hanno dichiarato un’età inferiore ai 13 anni e anche 140.000 che già a gennaio aveva cambiato alcune impostazioni per i minori al fine di evitare il blocco e la successiva cancellazione.

Tik tok intende risolvere queste problematiche educando ad un suo uso consapevole attraverso nuove iniziative di comunicazione, sia in app che attraverso radio e giornali. Lo scopo è quello di creare una nuova informativa realizzata con linguaggio semplice e con modalità interattive e coinvolgenti, dedicata agli utenti minorenni, al fine di rendere il più chiaro possibile il contenuto di questa informativa.

Quasi sicuramente gli utenti più giovani possono trovare semplici escamotage per barare e, quindi, dichiarare di essere più grandi d’età: per evitare ciò, Tik Tok ha assunto l’impegno di usare sistemi di Intelligenza Artificiale, che nel rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali, consentano di minimizzare il rischio che bambini al di sotto dei tredici anni utilizzino la piattaforma.

Anche le istituzioni scolastiche danno il loro notevole contributo, visto che l’uso consapevole dei social network costituisce uno dei numerosi, interessanti e scottanti argomenti di educazione civica. Lezioni di comunicazione dovrebbero essere e sono in molti casi impartite ai ragazzi, perché comunicare significa appunto mettere in comune, dal latino communis agere, mettere insieme, condividere. Ciò che viene messo in comune non sono beni materiali, bensì messaggi che esprimono intenzioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, informazioni. Ed è proprio qui che entra in gioco la privacy, che è opportuno tutelare sempre, al fine di evitare gravi furti d’identità.