Il nostro viaggio tra i borghi meno conosciuti d’Italia, ma non per questo meno affascinanti – anzi, al contrario, molto particolari e suggestivi – continua e per gli amanti dell’Umbria, continua con la proposta di un nuovo splendido paesino di questa meravigliosa regione. Partiamo per Scheggino, in provincia di Perugia. Se non lo conoscete sarà sicuramente una scoperta stupefacente.
Scheggino dista soli dieci minuti da Spoleto ed è un borgo piccolo piccolo che conta meno di 500 abitanti. Quando ci si arriva sembra quasi di essere in un paese delle fiabe, di quelli costruiti attorno ad antichi castelli, con pittoresche viuzze e casette di pietra, dove la vita scorre lenta e si respira un’aria genuina familiare. E in effetti è proprio così. Il castello c’è e gli stretti viottoli pure. E c’è anche, forte, la sensazione che quasi il tempo si sia fermato.
È un borgo a ridosso del fiume Nera le cui acque lambiscono i caseggiati rustici. È proprio l’acqua una delle caratteristiche del paese, perché non solo dona al paesaggio tutto un fascino particolare, fatto di grandezza e silenzio, in cui solo la natura può parlare e ci si perde nella contemplazione, ma è anche un elemento imprescindibile per la comunità in quanto la pesca della trota fario e dei gamberi d’acqua dolce ha avuto una notevole influenza sulla cultura gastronomica del territorio, in contrasto con il resto della vallata umbra che si propone con piatti preparati in prevalenza con la carne suina. Scheggino è il tipico luogo da scoprire senza fretta e da godere in ogni sua rilassata sfumatura, ammirando anche i panorami circostanti dove il verde dei campi è contornato da altri piccoli borghi tipici.
L’abitato è stato costruito con tutta probabilità nel corso del XVIII secolo, attorno alla fortezza di cinque secoli più vecchia, situata in posizione strategica. Uno dei luoghi da non perdere durante la visita a Scheggino è, dunque, proprio il suo castello. La struttura primitiva è tuttora ben leggibile e denuncia la funzione strategica dell’insediamento a guardia di un passaggio obbligato dell’antica strada della Valnerina, alla confluenza del percorso montano lungo la Valcasana. Si ritiene che esso sia stato eretto a difesa delle invasioni saracene. La parte più antica del castello è quella più alta a ridosso della rocca, espansa poi nei secoli XIV e XV oltre l’originaria cinta di mura verso valle, per svilupparsi poi lungo il canale che alimentava un mulino.
Al centro del paese si trova la Chiesa di San Nicola, dedicata al patrono cittadino, eretta nel XII secolo ma rimaneggiata nel Settecento. E’ preceduta da un ampio portico e ad accogliere i fedeli, inciso sull’architrave, si legge un invito a lasciare ogni preoccupazione nel momento in cui si entra a pregare.
Meritevole di una visita è anche Santa Felicita, chiesa che si caratterizza per linee semplici quasi primitive. Nell’agglomerato urbano si trovano diversi edifici di pregio tra cui Palazzo Graziani del secolo XVIII, costruito a ridosso della prima cerchia di mura e di una delle torri angolari, e il Palazzo Comunale del XVII, caratterizzato da una loggia coperta alla quale fu aggiunta una torre con orologio nel XX secolo. Accanto al Palazzo Profili, tipico edificio signorile del Settecento che conserva originale il portale, l’atrio di ingresso, il cortile e la scala di accesso ai piani superiori, si trova la Porta Valcasana dalla quale partiva una sezione della “Via del ferro”, la strada lungo la quale avveniva il trasporto dei materiali delle miniere e della ferriera. Ad un estremo del borgo si trova la Porta del Pozzo, che deve il suo nome ad una vicina sorgente. Ad un lato del castello si sviluppa un parco attraversato da un canale e con un lago artificiale, alimentato dalle numerose sorgenti di acqua che si trovano poco più in alto.
A pochi passi dal borgo di Scheggino si trovano le splendide fonti di Valcasana, che offrono un meraviglioso spettacolo naturale. Il grande giardino naturale, dotato di strutture di accoglienza e per il tempo libero, è caratterizzato dalla copiosa presenza di fonti d’acqua cristallina dovute alle risorgive sfruttate fin dall’antichità per l’allevamento delle trote. All’interno del parco si trova la testimonianza di un’antica peschiera adibita all’allevamento di trote, anguille e gamberi ora sostituite da un laghetto per la pesca sportiva ed altre vasche per l’allevamento del pesce. Passeggiando nel parco si viene accolti da una vegetazione composta da un bosco compatto di carpino, orniello, roverella, acero montano e faggio, mentre nei punti più scoscesi si ammirano lecci, roverelle e pini.
Oltre alle trote c’è un altra tipicità, prodotta qui da lungo tempo: è il tartufo nella varietà bianca e nera, pronto a prendere un posto di rilievo nella gastronomia. Sagre e manifestazioni dedicate al profumato fungo sotterraneo non mancano. Nei pressi della piazza principale di Scheggino da non perdere è il Museo Urbani, dedicato al tartufo e alla storia dell’omonima azienda nota per essere la prima dedita alla lavorazione ed alla conservazione del pregiato fungo ipogeo. A proposito del tartufo di Scheggino, è bene sottolineare che viene festeggiato in maniera grandiosa.
La sagra prende il nome di “Il Diamante Nero di Scheggino” e nel 2019 si è svolta la XIV edizione. Purtroppo nel 2020 l’evento è saltato a causa della pandemia da coronavirus e quest’anno, invece, ha cambiato veste. Si è tenuta il 28 marzo scorso, ma solo con proposte online. Nella sua ideazione di sempre, però, si prevedevano delle mostre-mercato dei prodotti tipici del territorio che culminavano con la preparazione della frittata e del risotto al tartufo da record la cui realizzazione coinvolge, ogni anno, chef e volontari e decine di kg di tartufo. Il programma della due giorni di Scheggino è solitamente ricchissimo e rende la perla della Valnerina palcoscenico all’aria aperta, con artigianato locale, musica, animazione per bambini, prodotti tipici, mostre d’arte e degustazioni.
Oltre alla possibilità di gustare il pregiato tartufo nero proposto da stand, ristoranti e espositori della mostra mercato, sono tanti gli eventi collaterali che rendono speciale la manifestazione. Nel 2019 si sono svolti, per esempio: la Rafting Experience, un’estemporanea di pittura; il Convegno “Alimentazione: da spreco a recupero”, lo Show Cooking in piazza condotto da Elisa Isoardi (Rai1); un’esposizione d’auto d’epoca e tante altre interessantissime iniziative. Una parola la spendiamo sul Rafting.
Il Rafting è un gommone pneumatico ed è una attività divertente e alla portata di tutti. Per scendere in rafting non dovete avere doti particolari perché è il mezzo più sicuro e piacevole per affrontare le rapide del fiume, in questo caso il fiume Nera. La discesa del fiume Nera, è una esperienza che tutti dovrebbero fare in gruppo o con la famiglia. Ogni raft può ospitare fino a 6/8 persone e la guida sarà sempre con voi.
A Scheggino, dunque, si coniugano diverse esperienze per godere di una vacanza completa: relax e natura con la possibilità di passeggiate nel verde o di attività sportive acquatiche, e la soddisfazione del palato senza che manchi un sano divertimento, fatto di cose semplici e naturali.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.