Dal 10 maggio fino a fine settembre, un Picasso inedito a Napoli: alla Basilica della Pietrasanta la rassegna “Picasso. Il linguaggio delle idee“. La rassegna, prodotta da Navigare srl, patrocinata da Regione Campania, Città di Napoli, Consolato di Spagna a Napoli, Instituto Cervantes Napoli e CIU Unionquadri, mostra la versatilità di un artista che non pone limiti alla propria arte: dalla carta alla ceramica, dall’acquaforte alla litografia e incisione, rivelando il lato più privato di sè attraverso gli occhi e gli obiettivi di Edward Quinn e Andrè Villers.
Picasso. Il linguaggio delle idee
La rassegna si compone di 8 sezioni, con un totale di 103 opere di collezioni private: Picasso, Arlecchino e i saltimbanchi; Le Tricorne; Le incisioni; Le ceramiche; Paloma; Manifesti; L’Amico vagabondo divertente; Le fotografie, con alcune opere originali uniche e delle riproduzioni realizzate in gran parte dopo le opere di Pablo Picasso ed Edition Madoura ceramiche.
Una mostra polivalente che ruota su due grandi assi. Il primo basato sulla tipologia artistica che Pablo Picasso ha utilizzato nella sua lunga vita con lavori su carta, su ceramica e con le incisioni. Il secondo racconta i rapporti di amicizia che ha avuto con diversi artisti, come Angel Fernandez de Soto, del quale è esposta un’opera interessantissima, e i gli amici fotografi dell’ultimo periodo della sua vita, come Edward Quinn e Andrè Villers, che l’hanno accompagnato in diversi posti in Costa azzurra in Francia, dove Picasso ha realizzato alcune grandi opere prima di morire nell’aprile del 1973”.
Queste le parole di Joan Abellò, curatore della mostra insieme a Stefano Oliviero, per illustrare alla stampa lo scorso 8 maggio la rassegna dell’artista spagnolo.
Una mostra che racconta le infinite sperimentazioni di Picasso, nelle sue molteplici vite: dal celebre Periodo Blu delle malinconiche maschere, alla passione per i costumi, disegnati per un’opera di balletti russi; dalla ceramica come nuova espressione artistica ai manifesti realizzati dall’artista per le sue stesse mostre degli anni ’60.
Le maschere e il Periodo Blu
La mostra riporta Picasso a Napoli, città che seppe conquistarlo e in cui soggiornò nel 1917, in occasione della messa in scena di Parade dei Balletti russi per i quali disegnò costumi e allestimento. Fu proprio a Napoli, infatti, che Picasso subì il fascino comico e misterioso della commedia dell’arte e delle maschere tradizionali, come Pulcinella, che divenne, con i costumi di Picasso, un’opera dei Balletti russi, che portarono in scena anche Le Tricorne (1920). Anche di questo celebre balletto, Picasso fu autore dei costumi per i personaggi popolari protagonisti del racconto ispirato al folklore andaluso. In mostra sono presenti 33 stampe di disegni realizzati dall’artista.
La ceramica
Picasso fu il primo a sdoganare l’artigianalità della ceramica al mondo dell’arte, plasmando e decorando numerosi oggetti. In mostra ne sono presenti 10 esemplari, realizzati negli anni ’50 a Vallauris, in Francia.
Nella rassegna sono presenti, inoltre, 2 after work: l’acquaforte e acquatinta Les Saltimbanques (The Acrobats) au chien 1905 e la collotipia a colori Arlequin et sa compagne (Les Deux Saltimbanques) 1901.
A chiudere il percorso, scatti di vita quotidiana di Picasso, colti dagli obiettivi di Edward Quinn e Andrè Villers a cui Pablo aprì le porte di casa, della villa “La Californie” a Cannes, lasciando immortalare se stesso in compagnia della sua arte, della sua famiglia e della celebre capra Esmeralda.
Info e biglietti
Dal 10 Maggio 2025 al 28 Settembre 2025
Napoli
Luogo: Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta
Indirizzo: Piazzetta Pietrasanta 17
Curatori: Joan Abelló
Costo del biglietto: da € 16.50

Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.