“Qui rido io” il film di Mario Martone alla mostra del Cinema di Venezia

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La tanto attesa Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, avverrà tra il 1 e l’11 settembre, presentando così diversi artisti e le loro pellicole, le quali faranno parte del concorso quelle di: Fabio e Damiano D’Innocenzo con “America Latina”, Michelangelo Frammartino con “Il buco”, Gabriele Mainetti con “Freaks Out”, Mario Martone con “Qui rido io”, Paolo Sorrentino con “È stata la mano di Dio”. In particolare modo colpisce il film di Mario Martone “Qui rido io”, presente nelle sale a partire dal 9 settembre. La storia è quella del grande attore e commediografo napoletano Eduardo Scarpetta, interpretato da Toni Servillo.

Il film si presenta con un emozionante clip d’inizio, che vede come protagonista il giovane Eduardo De Filippo, il quale recita in “Miseria e Nobiltà” insieme al padre.  Lo stesso Eduardo non ha mai sentito la figura paterna e in ogni sua intervista dichiarava la bravura dell’attore, persino in punto di morte. Il vasto cast vede come protagonisti gli attori Toni Servillo e Christiana dell’Anna, i quali interpreteranno nel tanto atteso film prodotto da Indigo Film con Rai Cinema in coproduzione con Tornasol, Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo.  Secondo l’intensa trama del film tutto parte con la storia di Eduardo Scarpetta, l’attore e commediografo napoletano, che nasce dal nulla nella Napoli della Belle époque del primo ‘900, che ha conquistato tutti grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella. 

La sua carriera decolla fin da subito portandolo non solo alla ricchezza, ma a crearsi una vera e propria famiglia all’interno del teatro, tra mogli, amanti e figli legittimi e illegittimi, come Titina, Peppino e Eduardo De Filippo, che a loro volta seguiranno quell’ambiente.  Ad un certo punto della sua carriera Scarpetta decide di compiere un passo azzardato, conducendo sul palco “La figlia di Iorio” sotto forma di parodia della tragedia del poeta più famoso dell’epoca Gabriele D’Annunzio. Una volta arrivata in scena è vittima del disprezzo dei poeti e drammaturghi dell’epoca, subendo una denuncia dallo stesso D’Annunzio per plagio, affronta il primo processo in Italia sul diritto d’autore. E quando tutto sembra precipitare che il protagonista riesce a ottenere le sue ultime vittorie. Qui rido io rappresenta l’immaginario romanzo di Eduardo Scarpetta e della sua tribù.


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