Il turismo spirituale in Puglia vi affascinerà quanto il suo mare o i prodotti della cucina tipica.
In Puglia la cultura religiosa e le tradizioni sono molto apprezzate. Massiccia è la presenza di importanti santuari di riferimento per itinerari spirituali che non hanno eguali nel mondo e che rappresentano punti di richiamo sul territorio di flussi turistici motivati da interessi religiosi.
La Puglia risulta una delle tappe più visitate dai pellegrini per la presenza di importanti itinerari religiosi. Il pellegrino non è un turista e viaggia principalmente in bassa stagione contribuendo così alla destagionalizzazione delle destinazioni.
In Puglia le chiese sono vere e proprie opere d’arte. Si ammirano da vicino i rosoni delle facciate e gli affreschi delle cappelle; si può scendere sotto terra per ritrovarsi nel luogo di un miracolo o di un’apparizione.
Un breve excursus delle mete più rinomate, qui di seguito, per illustrare la bellezza dalla regione anche da questo punto di vista.
1. La Basilica di San Nicola
San Nicola è il santo patrono del capoluogo della regione: Bari.
È uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo, unisce cattolici e ortodossi, vanta numerose leggende e miracoli.
Le sue reliquie, conservate a Bari, sono ancora oggi contese e ogni tanto la Turchia ne chiede la restituzione dopo che furono trafugate da Myra nel 1087 da parte di alcuni marinai baresi.
È così popolare, San Nicola, da aver ispirato persino la figura di Babbo Natale forse a causa di un episodio della sua vita.
Sembra che prima di essere ordinato vescovo s’ imbatté in una famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di povertà in cui versava, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’abitazione dell’uomo tre palle d’oro, che ricorrono nell’iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali quel padre poté far sposare le figlie e risparmiare loro l’onta della prostituzione.
Così è diventato Santa Claus
Il Santo vescovo di Myra, nei secoli, è stato così, legato alla figura del vecchio porta doni. È diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.
Nel cuore del centro storico
La Basilica eretta a suo nome è uno straordinario esempio di romanico pugliese e uno dei maggiori poli del turismo religioso in Italia meridionale, simbolo dell’unione tra Oriente e Occidente.
Nel cuore del centro storico di Bari, la Basilica di San Nicola fondata nell’anno Mille e più volte rimaneggiata, è il fulcro della città vecchia, visitata da pellegrini provenienti da tutto il mondo e in particolare dall’Europa dell’Est.
Oggi mostra la semplicità del prospetto esterno, con le due torri slanciate, e la bellezza dei propri arredi sovrastati da soffitti lignei dorati con i dipinti seicenteschi del pittore bitontino Carlo Rosa.
Attraverso una scalinata si accede alla cripta, che custodisce la tomba di San Nicola e la Cappella russa ortodossa. Da non perdere sono la Cattedra di Elia, i capitelli medievali, il ciborio, l’altare d’argento e gli intagli in oro seicenteschi.
Il flusso ininterrotto di devoti ha accresciuto negli anni il tesoro della Basilica che raccoglie i preziosi ex voto, custoditi nel Museo Nicolaiano insieme a pergamene, epigrafi e codici miniati.
2. La cattedrale di Bari
Prezioso esempio di romanico pugliese, cela nei suoi ambienti ipogei un itinerario archeologico di grande suggestione.
A pochi passi dal castello svevo, alle porte di Bari vecchia, la Cattedrale metropolitana di San Sabino è una storica sede episcopale e ripete nelle sue linee severe e armoniose l’architettura della vicina Basilica di San Nicola.
Eretta nel XIII secolo, è uno straordinario esempio di romanico pugliese e conserva nei sotterranei importanti reperti archeologici, come i resti di un edificio civile di età romana, la basilica paleocristiana a tre navate e la chiesetta bizantina.
Varcando la soglia, lo sguardo corre lungo le tre navate dalle forme solenni, divise da 16 colonne che sorreggono archi e finti matronei. Nella cripta settecentesca splendidi marmi esaltano l’icona della Madonna Odegitria, giunta nel porto in seguito a una violenta tempesta, e le reliquie di San Sabino sull’altare maggiore.
La magia della luce
Qui durante il solstizio d’estate, il 21 giugno, avviene una suggestiva cerimonia che celebra la luce.
In quel giorno i raggi del Sole pomeridiano, intorno alle 17, proiettano la forma del rosone della facciata ovest della Cattedrale di Bari sul rosone musivo davanti all’altare.
È la celebrazione della Luce, del Cristo Luce del Mondo, che entra nella Chiesa che si prepara ad accoglierlo.
Il connubio del Cristo-Sole illumina il mito del Sol Invictus, che deriva dalla tradizione di Mitra, divinità solare dell’antica Persia, giunta a Roma attraverso la Grecia e il mondo ellenistico sia direttamente, sia prendendo la forma di altri dei solari come Helios e Apollo.
Dal culto misterico solare si ipotizza quindi la transizione verso il Dio Unico.
In questo giorno di Giubilo, il Sole-Cristo riafferma il ciclo della Vita, sia spirituale che materiale. Il video che segue rende bene l’idea della celebrazione.
3. San Trifone, Adelfia (BA) Parrocchia San Nicola di Bari
Adelfia è un paesino in provincia di Bari che non ha altra vita turistica se non la festa del suo Santo Patrono, San Trifone.
Si organizzano grandi eventi per almeno tre settimane che culminano nei tre giorni più importanti: il 9, 10 e 11 Novembre.
Da tutto il mondo arrivano migliaia di pellegrini devoti a San Trifone, giovane martire che perse la vita pur di non rinnegare la sua Fede e che compì molte guarigioni mentre era in vita e non solo.
Una festa come Natale
Gli adelfiesi e i pellegrini lo venerano con una devozione incantevole. Arrivano davanti alla statua del Santo piangendo molti ammalati, supplichevoli di una grazia e tanti che invece l’hanno ottenuta, fanno il pellegrinaggio in segno di ringraziamento.
Si resta commossi davanti al flusso continuo dei devoti. Non esiste mal tempo o stanchezza per le lunghe file da rispettare per entrare in chiesa e neppure le condizioni fisiche poco adatte a sopportare il viaggio fermano la preghiera. Va avanti per ore, in piedi, cantando e camminando e ogni anno è sempre maggiore il flusso di persone che raggiungono Adelfia in quei giorni.
È una festa che non si può spiegare. Una fede, una tradizione che è come Natale. Il video che vi offriamo è solo un pezzo di ciò che si fa per San Trifone.
4. San Giovanni Rotondo – Il Santuario di Padre Pio
È uno dei più importanti luoghi di culto in Italia frequentato da milioni di fedeli ogni anno, il Santuario di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo è la seconda chiesa in Italia per estensione, e copre una superficie complessiva di 6.000 metri quadri.
Poco distante dallo storico santuario e dal Convento di Santa Maria delle Grazie, la nuova Chiesa di San Pio, inaugurata il 1° luglio 2004 dopo dieci anni di lavori, è stata progettata dal celebre architetto Renzo Piano e finanziata quasi interamente con le offerte dei pellegrini.
Concepita per contenere circa 6.500 fedeli, la chiesa è uno straordinario esempio di architettura contemporanea, realizzata in pietra di Apricena, legno lamellare per le travi e rame preossidato per la copertura.
La cripta sotterranea, di 2000 metri quadrati, ospita i mosaici del presbitero sloveno padre Marko Rupnik, tra i maggiori artisti contemporanei nella realizzazione di mosaici d’arte sacra. Qui sono custodite oggi le spoglie di San Pio.
5. Il Santuario di San Michele Arcangelo
È nella lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco e dal V secolo accoglie a Monte Sant’Angelo ininterrotti pellegrinaggi da tutto il mondo.
Si tratta di uno dei luoghi sacri all’Arcangelo più celebri al mondo, incastonato sul tracciato dell’antica Via Sacra Langobardorum. Sorge su un’altura, circondato dal tipico paesaggio impervio e verdeggiante del Gargano, dove la candida facciata accoglie i pellegrini con due grandi arcate, sovrastate da una nicchia con la statua di San Michele.
Dal vestibolo, si accede alla scalinata di 86 gradini che conduce alla Sacra Grotta, luogo delle apparizioni di San Michele e cuore del santuario. Qui si legge un’iscrizione con le parole dell’Arcangelo che consacrarono in eterno questo luogo mistico: “Dove si spalanca la roccia, lì saranno perdonati i peccati degli uomini”.
L’altare barocco del Santissimo Sacramento e quello della Vergine si aggiungono al magnifico altare maggiore dominato dalla statua marmorea che raffigura il Principe delle Milizie Celesti.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.