Lodè, paesino in Sardegna dell’alta Baronia

Nel Medioevo  le Baronie costituivano la parte meridionale della Sardegna, ma la loro origine risale all’introduzione del feudalesimo da parte degli Aragonesi e perdura nel tempo  fino al 1846, anno della sua abolizione. Buona parte del territorio di Nuoro, viene così suddiviso in alta Baronia e bassa Baronia.

Disseminati lungo questi territori  ci sono diversi borghi medievali.  Al centro dell’alta Baronia e ai piedi del monte Calvario, si trova un piccolo borgo tutto da scoprire. Lodè racchiude in se natura, cultura, storia e folclore, trasportandoci in un luogo ricco di storia antica e tormentata. Intorno al I secolo fa parte di uno dei quattro giudicati di Sardegna, chiamato di Gallura. Un paio di secoli dopo cade nelle mani di Nicola d’Arborea, diventando così un feudo. Nei secoli successivi attraversa alcuni periodi molti difficili a causa delle incursioni saracene, ma lentamente e progressivamente riesce a riprendersi del tutto.

 

All’interno di questo piccolo borgo si può viaggiare lungo diversi periodi storici, visitando, innanzitutto, le più antiche testimonianze risalenti al Neolitico, tra cui numerosi nuraghi che affascinano per la loro imponenza e per i misteri che si celano dietro la loro costruzione. Il più importante è quello di Thorra. Dello stesso periodo anche le Domus de janas (case delle fate), tombe scavate nella roccia che prendono il nome da un’antica leggenda per cui queste fate con le loro lunghe e forti unghie scavavano le loro case all’interno della roccia, appunto, e vi attiravano i viandanti, se questi tentavano di ingannarle assumevano l’aspetto di una strega, viceversa prendevano la forma di una fata.

Appartengono all’età del Bronzo le Tombe dei giganti, strutture monocamerali  scavate nel terreno e  costituite all’esterno da pietre conficcate verticalmente in esso  e disposte in semicerchio a richiamare le corna del toro, simbolo di forza e potere. Si tratta di sepolture collettive in cui i corpi dei defunti venivano disposti dopo la scarnificazione. Vengono chiamate tombe dei giganti perché furono ritrovate, al loro interno,  ossa enormi.

 

Sorgono anche numerose chiese, risalenti, invece, al periodo medievale del giudicato di Gallura. Queste, in stile romanico, sembrano mini cattedrali che si stagliano contro il cielo. Questo piccolo borgo si articola secondo uno schema urbanistico medievale, oggetto di studio del famoso architetto Vico Mossa, che lo definì come il più impressionante dei villaggi montanari, attribuendogli una struttura a Kasbah ( cittadella dall’arabo ). Si può quindi ammirare un piccolo tesoro dell’urbanistica passeggiando tra i suoi portici, i vicoli, le scale e le strade spezzate.

Sono numerose le feste folcloristiche che immergono questo borgo, durante l’anno,  all’interno della tradizione e non solo dell’arte, della natura e della storia. Si può ammirare il Falò in onore del santo, durante i primi mesi invernali,  che precede una serata di balli e banchetti, ma una delle feste più amate è quella del carnevale ( Su Carrasecare) in cui sfilano diverse maschere tipiche  che celebrano la lotta perenne tra uomo e natura e sono infatti tenebrose e molto spesso incutono paura.

Lodè rimane una piccola cartolina di una Sardegna tutta da scoprire.