Castel del Monte, in Puglia, diventa un biscotto: il Castellotto

L’idea di far prendere a morsi il monumento per eccellenza della Puglia arriva dallo chef Giuseppe Cialdella che lavora presso La Locanda dei Duchi, un ristorante che gode del meraviglioso paesaggio dominato dal maniero voluto da Federico II di Svevia. In effetti questo monumento è da anni sulle monete da un centesimo di euro, ma farlo diventare un biscotto, ha davvero della genialità. 

 

In questi mesi in cui le attività di ristorazione in Puglia continuano a essere chiuse al pubblico a causa del Covid-19, lo chef Giuseppe Cialdella ha deciso di sfogarsi in cucina. È nato così il Castellotto, un biscotto semplice e perfetto da inzuppare. Frolla con farina di tipo 1, farina di mandorle amare, polvere di camomilla e il gioco è fatto, e così la facciata di Castel del Monte – con tanto di portale d’accesso e torri – finisce in bocca.

 

Il nome è stato scelto attraverso un sondaggio. Lo chef ha interpellato i clienti del ristorante che ora funziona solo per l’asporto, e dopo un’attenta analisi delle proposte è stato scelto il nome Castellotto.

 

È un nome che funziona, perché fa rima con biscotto e perché contiene anche l’otto, il numero magico di Castel del Monte che da secoli fa arrovellare gli studiosi sul significato intrinseco. L’edificio, infatti, ha pianta ottagonale, e otto sono le torri, così come le sale del piano terra e del primo piano.

 

Quella della Locanda dei Duchi è “una mossa pubblicitaria”: il Castellotto, il biscotto di Federico II, offerto inizialmente solo per addolcire le ordinazioni da asporto del ristorante, è quindi un segno di vitalità, di resistenza nella bufera. Una trovata vincente che speriamo restituisca lavoro al locale e che serva come sprono, a stuzzicare l’inventiva di altri addetti, per risollevare un settore molto provato.

 

Se, appena sarà possibile, deciderete di visitare la Puglia, non mancate di fare un salto a Castel del Monte e una sosta gastronomica alla Locanda dei Duchi. Potrete assaggiare il Castellotto e vi ricorderete di Hermes Magazine. Potreste anche mandarci una foto. Le aspettiamo!