I Musei in Italia sono una risorsa preziosa, e il nostro Paese ne è costellato sia nei grandi che nei piccoli centri.
Oggi vi parliamo di alcuni Musei che rappresentano un altro tipo tradizione e di patrimonio, quello enogastronomico. Le lavorazioni artigianali hanno reso unica la cucina italiana nel mondo e una visita a questi luoghi può aiutarci a scoprirne le origini e le inventive. Eccovene alcuni esempi di seguito.
Museo del Parmigiano Reggiano
Partiamo da Parma per parlare di un complesso di Musei “i Musei del Cibo“, nati con l’obiettivo di valorizzare i prodotti locali e proporre un nuovo luogo di attrazione turistica legata alla cucina. Si tratta di Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Vino, Salame di Felino, Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello e Fungo Porcino di Borgotaro.
Soffermandoci sul primo, Il Museo del Parmigiano Reggiano si trova a Soragna (PR) ed ha sede presso la Corte Castellazzi.
Il complesso “Castellazzi” si propone in primo piano rispetto all’insieme architettonico del centro abitato; complesso di origine settecentesca con alcuni rimaneggiamenti più recenti, è composto dalla casa colonica che mantiene intatta una splendida stalla con volte a crociera ed il fienile antico, a lato il prezioso caseificio di forma circolare e a margine del complesso edifici minori quali rustici e ricoveri per attrezzi.
Il caseificio si distingue per la struttura planimetrica circolare di grande dimensione. L’antico caseificio è stato prescelto per divenire sede del Museo del Parmigiano Reggiano per la particolare conformazione della struttura a pianta circolare con locale unico, dotato, nell’impianto espositivo, di tutti gli strumenti e gli attrezzi (circa 120) anticamente impiegati per la lavorazione del formaggio.
Nella parte sotterranea dell’edificio sono descritte le varie tecniche di salatura ed è narrata la storia del Parmigiano. Infine, una parte dell’esposizione è dedicata alle imitazioni del Parmigiano Reggiano e alla camera del latte, in cui sono illustrate le pratiche di battitura e la stagionatura delle forme di formaggio
Museo della liquirizia Giorgio Amarelli
Scendiamo decisamente a sud fino alla Calabria per scoprire un museo del tutto diverso: il Museo della Liquirizia situato a Rossano (CS). Qui si trovano in mostra incisioni, documenti, libri, foto d’epoca, attrezzi agricoli e altre testimonianze della vita della famiglia che ormai da anni è sinonimo di liquirizia in Italia e nel mondo. Inoltre, si possono scoprire i passaggi di lavorazione del prodotto e tutti i pezzi industriali del passato usati per la produzione.
Risalendo alla storia della produzione industriale, nel 1731 nasce il “concio”, impianto utilizzato per la trasformazione delle radici di liquirizia in “succo”. Il museo nasce nel 2001 e racconta molto del territorio in cui si trova. Per saperne di più visitate il sito ufficiale.
Poli Museo della Grappa
Risaliamo la penisola fino al Veneto e più precisamente vicino a Venezia, ai piedi del Monte Grappa. Qui si trova Bassano del Grappa, l’affascinante “capitale” del più italiano dei distillati. Nel cuore della città, di fronte allo storico Ponte Vecchio, nell’antico Palazzo delle Teste, è ubicato il Poli Museo della Grappa.
Il Poli Museo della Grappa di Bassano del Grappa, frutto di una lunga ed appassionata ricerca, è un atto di riconoscenza della Famiglia Poli nei confronti della Grappa. Il Museo si compone di cinque sale. All’interno del sito, è presente un portale dedicato alla Grappa nel mondo.
Museo del Pane
Torniamo a sud, in Puglia, al centro della graziosa cittadina pugliese di Altamura: qui sorge un antico forno medievale con il suo museo tematico. Il Museo del Pane Forte prende il nome dal suo fondatore, Vito Forte, che, nel 1956 all’età di 11 anni, cominciò a lavorare come garzone proprio in questo forno.
Oggi, a distanza di 65 anni, quel piccolo garzone è diventato il presidente di una solida realtà imprenditoriale e, nel 2003, il pane di Altamura è stato il primo pane ad ottenere il riconoscimento D.O.P.
Il museo nasce proprio con l’intento di celebrare e ripercorrere la storia dell’arte della panificazione altamurana. In un percorso multimediale e sensoriale, si compie un affascinante viaggio nel tempo, alla ricerca dell’antica ricetta, tramandata di generazione in generazione, del pane di Altamura.
Ingredienti di qualità ed una lenta e lunga lievitazione naturale conferiscono aroma, freschezza e digeribilità a questo capolavoro dell’arte bianca.
Museo del Caffè Lavazza, Torino
Finiamo il piccolo tour dei musei italiani dedicati al cibo, parlando di una bevanda essenziale per la nostra cultura: il caffè. Nello splendido complesso di Nuvola Lavazza a Torino, si trova il Museo del Caffè; qui ci si immerge in un universo multisensoriale alla scoperta delle meraviglie del mondo del caffè.
All’entrata, una tazzina di caffè interattiva diventa la nostra guida lungo tutto il percorso, interagendo con le installazioni ed i materiali multimediali.
La prima parte comincia da Casa Lavazza, dove si ripercorrono le tappe principali della storia dell’azienda.
Si prosegue nella Fabbrica, lo spazio dedicato ai processi della produzione del caffè, per proseguire poi nella Piazza, che riproduce una tipica piazzetta italiana degli anni ‘60 dove, tra incontri e convivialità si celebra il rito del caffè.
L’Atelier ospita sia eventi per i più piccoli – come i laboratori didattici- che per i più grandi con i protagonisti dei Carosello della propria infanzia, come i mitici Caballero e Carmencita.
Infine, salendo le scale, che dal piano superiore portano verso l’Universo, veniamo trasportati, con proiezioni a 360°, in ambientazioni attinenti al mondo del caffè.
Se oltre all’arte pittorica o scultorea siete interessati alle tradizioni del nostro Paese, visitate uno di questi musei.
Sociologa calabrese con specializzazione in sviluppo del territorio, particolarmente interessata ai temi delle aree interne e della loro valorizzazione e ripresa economica.
Con questi obiettivi ho creato Let’s CA, una piattaforma che racconta il territorio dal punto di vista paesaggistico, culturale e associativo. Ne portale si supportano le piccole realtà, pubblicando costantemente le esperienze da vivere nella Locride e nell’Area Grecanica. Di recente insieme ad altri soci è stata costituita l’Associazione di promozione sociale Let’s Ca – Andiamo in Calabria, che porta avanti i valori nati da questo percorso.
Su Hermes scrivo di svariati temi, anche se prediligo gli argomenti di experience ed di arte.